Che un’alimentazione ricca in vegetali e cereali integrali possa aiutare il benessere è ampiamente provato dal valore del modello mediterraneo. Questa impostazione, pur non eliminando del tutto alcun cibo, privilegia frutta e verdura, frutti a guscio come le noci e appunto i cibi integrali, ricchi in fibre. In questo senso, però, non tutti i gli alimenti di origine vegetali sono uguali.
Una ricerca condotta da Fenglei Wang della Harvard T.H. Chan School of Public Health presentata al congresso Nutrition 2025 dell’American Society for Nutrition mostra infatti che ci sarebbe un ruolo specifico per la prevenzione dei fitosteroli, particolari componenti degli alimenti di origine vegetali.
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Cosa dicono i risultati
L’analisi, condotta sui risultati di tre diversi studi che hanno coinvolto oltre 200.000 persone negli USA (in quattro casi su cinque si tratta di donne) porta alla conclusione che chi consumava regolarmente alimenti più ricchi di fitosteroli (strutturalmente simili al colesterolo) ha presentato un rischio significativamente inferiore sia di malattie cardiache che di diabete di tipo 2. L’assunzione di quantità maggiori di fitosterolo è risultata anche associata a marcatori che indicano una migliore regolazione dell’insulina, una minor infiammazione e ad effetti positivi sulla composizione del microbiota intestinale.
“I nostri risultati supportano la raccomandazione alimentare di adottare abitudini alimentari salutari a base vegetale, ricche di verdura, frutta, noci e cereali integrali – è il commento dell’esperto in una nota per la stampa della società scientifica”.
Come si è svolto lo studio
La ricerca ha monitorato i soggetti coinvolti fino a 36 anni, con la comparsa di diabete di tipo 2 in oltre 20.000 partecipanti e quasi 16.000 casi di patologie cardiache. Sulla base di questionari sulla frequenza alimentare, i ricercatori hanno stimato l’assunzione di fitosteroli totali e di tre fitosteroli specifici per ciascun partecipante: beta-sitosterolo, campesterolo e stigmasterolo.
I partecipanti nel 20% più alto per l’assunzione di fitosteroli consumavano circa 4-5 porzioni di verdura, 2-3 porzioni di frutta, due porzioni di cereali integrali e mezza porzione di frutta secca al giorno. Rispetto al 20% con valori più bassi per l’assunzione di fitosteroli, quelli nel quintile più alto avevano il 9% di probabilità in meno di sviluppare malattie cardiache e l’8% in meno di probabilità di sviluppare diabete di tipo 2. Associazioni simili sono state osservate per il β-sitosterolo, ma non per il campesterolo o lo stigmasterolo.
I ricercatori hanno anche analizzato prodotti del metabolismo presenti nei campioni di sangue di oltre 11.000 partecipanti allo studio e altri biomarcatori metabolici nei campioni di sangue di oltre 40.000 partecipanti. Hanno scoperto che il fitosterolo totale e il beta-sitosterolo erano associati a metaboliti favorevoli e marcatori metabolici rilevanti per le malattie cardiache e il diabete.
Infine, lo studio ha studiato la composizione della popolazione batterica intestinale e degli enzimi associati in un sottogruppo di 465 partecipanti allo studio, identificando diverse specie ed enzimi associati a un maggiore apporto di fitosterolo che potrebbero influenzare la produzione di metaboliti associati a un minor rischio di malattie.
Cosa sono i fitosteroli
I fitosteroli sono somiglianti al colesterolo e quindi possono aiutare a contrastarne l’assorbimento. Tecnicamente si tratta di lipidi di origine vegetale, con una struttura chimica molto simile a quella del colesterolo.
C’è però una differenza importante: mentre il colesterolo per la maggior parte viene prodotto all’interno dell’organismo umano, i fitosteroli non possono essere sintetizzati dal corpo. Quindi debbono essere assunti esclusivamente attraverso l’alimentazione.
In pratica i fitosteroli agiscono in modi diversi nel metabolismo e per questo vanno assunti con regolarità, considerando sempre che diversi alimenti contengono quantità significative di steroli vegetali.
Partiamo da un presupposto: frutta e verdura fresca sono sempre indicati. Più specificamente, volendo tracciare una graduatoria, ne sono ricchi ad esempio gli oli vegetali, la segale, la frutta a guscio (nocciole, mandorle e noci), alcuni semi e i derivati dei cereali, in particolare quelli integrali.
Le crucifere, poi, contengono steroli vegetali che sono quindi sono presenti anche nei broccoli, nei cavolfiori, nei cavolini di Bruxelles, oltre che nei legumi. Curiosità: anche le olive ne sono ricche. Abituiamoci quindi a consumare regolarmente i vegetali. Per il benessere di oggi e domani.