A cosa serve il breath test per l’Helicobacter Pylori

Il Breath test per Helicobacter Pylori è un metodo non invasivo che utilizza un isotopo radioattivo per rilevare l'H. Pylori, un batterio che può causare gastrite

Foto di Carlotta Dell'Anna Misurale

Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Pubblicato: 19 Aprile 2024 13:29

Il test del respiro per l’Helicobacter pylori, talvolta denominato test dell’urea o H2-breath test, è un metodo non invasivo e confortevole per rilevare la presenza di Helicobacter pylori (H. pylori), un microrganismo implicato nella genesi di diverse patologie gastriche, inclusa la gastrite e l’ulcera peptica. Durante il test, il paziente espira in un contenitore specifico prima e dopo aver assunto una sostanza contenente urea marcata isotopicamente. Se nell’intestino è presente H. pylori, l’urea viene scissa dall’enzima ureasi prodotto dal batterio, liberando anidride carbonica marcata e ammoniaca, le quali vengono poi rilevate nell’esalato del paziente.

L’Helicobacter pylori è un batterio spiraliforme che riesce a sopravvivere nel difficile ambiente acido dello stomaco grazie alla sua capacità di produrre ammoniaca, neutralizzando l’acido circostante. Questa adattabilità gli permette di insediarsi sulla mucosa gastrica, provocando infiammazione e danni che possono evolvere in gastrite, ulcere e, in casi rari ma seri, neoplasie gastriche.

Cos’è l’Helicobacter Pylori?

Questo microrganismo a forma di spirale è considerato l’unico batterio in grado di resistere all’acidità dell’ambiente gastrico, al punto tale da insidiarsi nella mucosa gastrica e qui replicarsi. Questa peculiarità è dovuta alla elevata capacità di produrre ureasi, un enzima che scinde l’urea nello stomaco liberando acido carbonico ed ammoniaca. In questo modo l’ureasi annienta gli acidi gastrici, creando un microambiente favorevole alla replicazione del batterio.

Se l’Helicobacter Pylori si annida e cresce nel nostro organismo può nel lungo termine causare forti disagi nel paziente, come la gastrite, superacidità, nausea, l’ulcera dello stomaco e in alcuni casi, se i sintomi sono stati trascurati, si può arrivare addirittura al cancro allo stomaco.

Lo specialista, quindi, può quindi prescrivere il breath test all’urea nel caso in cui il soggetto lamenti sintomi persistenti a livello gastrico, riconducibili ad iperacidità, gastrite od ulcera gastroduodenale. L’urea breath test, inoltre, in virtù proprio della precisa specificità e sensibilità dell’esame può essere ripetuto nel tempo per monitorare se la terapia sta facendo effetto per eradicare l’infezione da Helicobacter pylori.

I sintomi

Nella fase iniziale, quando il batterio si annida nel corpo umano può anche non provocare sintomi per molto tempo, anni addirittura. Tuttavia, quando le nostre difese immunitarie si abbassano per qualche ragione ecco che si possono avvertire, come accennato sopra:

Per verificare la presenza dell’infezione da Helicobacter Pylori esistono tre modalità mediche, molto precise:

  • la ricerca istologica sulle biopsie effettuate durante una gastroscopia;
  • la ricerca degli antigeni fecali per HP (HPSA);
  • l’urea Breath test o breath test Helicobacter Pylori, che stiamo trattando in questo articolo.

In che cosa consiste il breath test Helicobacter Pylori?

L’Helicobacter Pylori è un microrganismo che aderisce alla mucosa gastrica e sopravvive all’acidità gastrica perché possiede l’ureasi, un enzima che scinde l’urea in anidride carbonica (CO2), assorbita ed eliminata attraverso i polmoni, e ammoniaca.

Di solito l’ureasi non si trova nel nostro organismo, quindi l’urea ingerita viene smaltita nelle urine. Il test che stiamo esaminando in questo articolo, mette in evidenza questo processo e cioè il paziente assume per via orale dell’urea contenente l’isotopo 13C (non radioattivo e innocuo) del carbonio.

Se presente, l’Helicobacter Pylori scinde l’urea producendo CO2 con tracce dell’isotopo e l’anidride carbonica finisce nell’area espirata dai polmoni, che può essere analizzata per verificare la presenza di ureasi nell’organismo e di conseguenza del batterio.

Come si esegue il test

Il test per diagnosticare l’Helicobacter Pylori può essere effettuato in qualsiasi laboratorio analisi o in ospedale.

Il paziente che si sottopone al test Helicobacter Pylori deve soffiare tutta l’aria che ha nei polmoni in un flacone (campionamento dell’aria espirata basale), poi ingerire una pasticca di urea marcata con l’isotopo 13C (disciolta in una bevanda) e, attesi circa 30 minuti, soffiare nuovamente l’aria in un altro flacone. Se nell’aria espiata dopo l’assunzione della compressa si manifesta un aumento di 13C allora si conferma la presenza del Helicobacter Pylori.

Come interpretare gli esami per Helicobacter Pylori?

Quindi, per capire come interpretare i risultati del test per la ricerca dell’Helicobacter, bisogna premettere che l’urea marcata con isotopo al carbonio e assunta dal paziente in soluzione, una volta arrivata nello stomaco, si scinde in ammoniaca e anidride carbonica in presenza dell’Helicobacter.

Ciò avviene poiché questo patogeno è in grado di idrolizzare l’urea attraverso la produzione di ureasi. Il test, come detto sopra, risulterà positivo nell’eventualità in cui nell’aria espirata dal soggetto si riscontrerà la presenza di anidride carbonica. Se viene riscontrata la presenza dell’infezione da Helicobacter, è importante sottoporsi a una terapia antibiotica.

In che modo prevenire l’infezione da Helicobacter Pylori?

La prevenzione dell’infezione da Helicobacter pylori si basa principalmente sull’adozione di buone pratiche igieniche e di sane abitudini alimentari, poiché il batterio può essere trasmesso sia attraverso il contatto diretto con persone infette sia mediante alimenti o acqua contaminati. È quindi fondamentale lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone, specialmente dopo aver usato il bagno e prima di mangiare o preparare cibo.

Mantenere una pulizia rigorosa durante la manipolazione, la preparazione e la conservazione degli alimenti è essenziale per evitare la contaminazione crociata. Inoltre, si raccomanda di consumare acqua da fonti sicure o trattata adeguatamente. Anche se al momento non esistono vaccini approvati per la prevenzione dell’infezione da H. pylori, una corretta igiene personale e alimentare rimane il pilastro fondamentale per minimizzare il rischio di contrarre l’infezione.

Come prepararsi al test?

Prima di sottoporsi al test è importante che il paziente rispetti certi accorgimenti nelle settimane precedenti l’esame. In particolare, è bene:

  • per tre settimane evitare l’uso di antibiotici associati e inibitori della pompa protonica (l’uso di un singolo antibiotico non sembra interferire sul test);
  • per una settimana evitare l’uso di farmaci gastroprotettori appartenenti alla classe degli inibitori della pompa protonica o degli H2 antagonisti, oltre al sucralfato (non assumere quindi farmaci contenenti cimetidina, pirenzepina, nizatidina, ranitidina, lansoprazolo, omeprazolo, rabeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo, sucralfato;
  • il giorno del breath test il paziente deve rispettare il digiuno assoluto almeno da sei ore prima il test, tre ore nel caso in cui il soggetto sia un bambino;
  • la mattina prima del test è anche molto importante non fumare ed evitare caffè.

Ci sono controindicazioni?

Assolutamente no, il test non ha controindicazioni. L’urea Breath Test per la diagnosi di Helicobacter Pylori è completamente indolore e dura in media un’ora. Si tratta di una procedura molto semplice e ha una buona sensibilità e specificità.