Tradimento: andare avanti o fermarsi?

Tradimento: qualche riflessione che può aiutarti a prendere una decisione

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Andrea Carubia

Psicologo e sessuologo

Psicologo Psicoterapeuta specializzato in Sessuologia Clinica, si occupa di promozione del benessere psicologico e sessuale dell'individuo e della coppia, con lo scopo di migliorare il rapporto con sé stessi e gli altri.

Pubblicato: 14 Febbraio 2020 14:13

Decidere se chiudere una relazione dopo un tradimento non è mai una condizione che si affronta con leggerezza.

Sono tante le emozioni e le sensazioni che si affacciano tra cuore e cervello, i ricordi che ondeggiano nella memoria e il senso di frustrazione e insicurezza prende possesso di ogni pensiero conducendo una nave che naviga a vista. Cosa fare quindi? Esiste una risposta giusta?

Lo diciamo subito: la risposta giusta non esiste. Così come non esistono colpe giuste da dare o comportamenti da recriminare in eterno. Esistono le coppie, esistono le persone ed esiste tutto il vissuto che ha portato una coppia a una situazione di questo tipo.

È possibile superare un tradimento e come ci si deve comportare?

Non esistono linee guida da seguire, ma qualche spunto di riflessione potrebbe darti maggior consapevolezza e magari aiutarti a fare un po’ di luce in questo momento buio. Buio perché subire un tradimento è come quando si spegne la luce. L’interruttore da On passa a Off e si spegne tutto, anche la lucidità di pensiero. Tutto diventa confuso, non riconosciamo più il partner e non riconosciamo nemmeno più noi stessi.

Prevalgono il senso di frustrazione, la sensazione di un’autostima che vediamo sempre più allontanarsi e, talvolta, anche il senso di colpa che ci porta a pensare che siamo stati proprio noi, con qualche comportamento o mancanza, a far sì che il partner cercasse la soddisfazione dei propri bisogni e delle proprie esigenze al di fuori della coppia.

La prima cosa su cui si dovrebbe riflettere è che siamo tutti umani, quindi vulnerabili ed imperfetti. Siamo suscettibili all’errore, allo smarrimento, alla caduta e alla tentazione. Spesso un tradimento è del tutto casuale. Far riferimento a una certa intransigenza comportamentale non aiuta, soprattutto quando il partner ha “sbagliato” per motivi che non hanno a che fare con la mancanza d’amore.

In secondo luogo è necessario capire se in effetti la tua è una coppia che ha ancora qualcosa da darsi e da condividere. Ogni relazione merita una riflessione approfondita e ogni persona, tradita o traditrice, merita di essere felice, in coppia o separata.

Cerca di rispondere in maniera onesta a questi quesiti:

  • Stai insieme al tuo partner per abitudine/noia?
  • Stai insieme al tuo partner solamente perché condividete un figlio, una casa o interessi economici?
  • Hai il timore di non trovare un altro partner?
  • Non ti senti pronta a fare i conti con te stessa, con le tue responsabilità o con il fallimento relazionale?

Infine la riflessione più importante che ti invito a fare per valutare se proseguire o meno dopo un tradimento: sei in grado di perdonare?

Che non vuol dire dimenticare o mettere da parte. Vuol dire avere empatia, mettersi nei panni dell’altra persona, guardarsi dentro, non pensare al singolo momento ma in prospettiva.

Vuol dire vincere la rabbia, la frustrazione, il disagio, la tristezza, le insicurezze. Vuol dire essere forti di una progettualità di vita che magari ha solo avuto solamente una momentanea interruzione. Valuta bene le motivazioni e lo “stato di salute” della coppia: se hai difficoltà o non ce la fai da sola potresti chiedere aiuto ad uno psicologo. Ricorda: Non esiste un si o un no, esistono storie, relazioni e combinazioni a volte da incastrare e a volte da lasciare libere.