Sentirsi tese, nervose e addirittura infelici prima di un passo importante come il matrimonio è molto più comune di quanto si pensi. Per quanto il mondo social e le narrazioni dei media tendano a esaltare questo momento con ostentazioni di abiti da principessa, addobbi floreali da sogno, ricevimenti lussuosi e wedding planner ad alto budget, non tutte le future spose si sentono a loro agio.
Circondate dal messaggio globale di social e amici che dipingono il giorno delle nozze come il più bello della vita, le “bride-to-be” si sentono caricate di un milione di emanazioni contrastanti, di cui la metà esaltanti come quando t’infili il primo bikini dell’estate e ti sta d’incanto e il resto angoscianti come il giorno dell’esame quando non hai ripassato tutto il programma.
Indice
Un legame che cambia la vita
Anche se si sta insieme da un po’, si è già convissuto o comunque si sono fatte delle “prove” di vita insieme, sposarsi resta una decisione che cambia la vita e non solo perché, in teoria, è definitiva. Ci leghiamo a un’altra persona per condividere progetti, figli, spese, divertimento e preoccupazioni: può essere elettrizzante, ma anche spiazzante.
ll fatto che non siamo in modalità “super felice” non significa che non amiamo il nostro partner o che stiamo facendo uno sbaglio. Potrebbe essere solo il segno di quella sgradevole sensazione che si chiama ansia da prestazione, per cui siamo sommerse dalla pressione di dover dimostrare quanto valiamo. In occasione delle nozze può capitare che si manifesti appena un filo di questo disagio: tra le aspettative di chi ci circonda e quelle che ci costruiamo da sole, potremmo considerarci non all’altezza dell’evento e sentirci sopraffatte da esso.
Il consiglio? Buttiamo le aspettative nel cassonetto dell’indifferenziata e pensiamo solo a ciò che ci fa stare bene.
Non è una gara, ma una festa
Cerchiamo di prenderci un po’ di tempo e ragionare: non stiamo facendo una gara a chi ha il matrimonio più cliccato della storia, stiamo invece organizzando una bellissima giornata di festa che sarà piacevole e divertente per noi come per chi parteciperà all’evento. Insomma, non dobbiamo vincere la medaglia d’oro della sposa più chic e del ricevimento più trendy, ma dovremmo puntare invece ad essere protagoniste consapevoli e serene di una specie di gioioso “rito di passaggio” collettivo.
Non è una competizione, è una celebrazione dell’amore tra due persone che si sentono così vicine da voler percorrere insieme il loro cammino nel mondo, testimoniando la loro scelta insieme alle persone a cui tengono maggiormente.
Ognuna ha la “sua” favola
La favola romantica che ci racconta il mondo, in realtà, non è uguale per tutte: ognuna di noi può vivere questo momento in un modo diverso, perché ogni persona è unica e – fortunatamente – non esiste un modo “giusto” di sentirsi. Le emozioni sono complesse e variano per ognuna di noi.
Affrontiamo quindi il nostro percorso senza paragonarci agli altri o temere il loro giudizio: l’esperienza che abbiamo deciso di vivere è solo nostra. Sì, ci sono tante convezioni da considerare, ma consideriamole come regole di un gioco collettivo in cui lo scopo è divertirsi insieme. E cerchiamo di sfrondarle da tutto quello che non ci convince e non ci sembra nelle nostre corde.
Se arrivano le paure
L’euforia delle nozze può venir offuscata da una serie di fastidiosi timori che possono farci svegliare di soprassalto alle 3 di notte pensando “Sto sbagliando tutto!”. Ad esempio, possiamo dubitare della forza della nostra relazione. Dell’ignoto che ci si prospetta. Del cambiamento di routine, di casa, di responsabilità. Della perdita di libertà. Della nostalgia della vita di prima. Della sensazione di non farcela. Del dubbio che l’intenzione di essere compagna e madre non sia un scelta del tutto nostra quanto un’imposizione del sentire comune.
Protagoniste del cambiamento
Cerchiamo di considerare tutte queste paure come legittime reazioni al cambiamento che noi abbiamo deciso di affrontare, insieme alla persona che amiamo: siamo noi due i registi dell’evento, siamo noi a controllare lo scenario e a scrivere la nostra storia. È un’opportunità di crescita, non una minaccia alla nostra stabilità.
Non pensiamo mai di non meritarci la felicità. Mai pensare “È troppo per me”, mai pensare “Andrà male perchè non sono all’altezza”, “Mi sposo perchè altrimenti resto da sola “. Se bevessimo un bicchierino di veleno ci farebbe meno male.
Parliamone con il partner
Tenersi dentro i timori non fa bene, anzi può peggiorare il nostro stato d’ansia. Parliamone con il nostro partner, la prima persona con cui dovremmo confidarci. Esprimiamo le nostre preoccupazioni senza pensare di essere giudicate: forse scopriremo che anche lui ha le sue paure e ci farà bene parlarne insieme.
Non significa mettere in discussione il nostro sentimento e la nostra decisione: vuol dire invece confrontarsi su un evento che comporta molte emozioni di diversa natura.
Siamo sempre in tempo
Se però lo stato di infelicità permane, riflettiamo chiedendo un parere a chi ci vuole davvero bene: la mamma, l’amica del cuore, una zia gentile. Rivolgersi alla nostra cerchia di sorellanza è una possibilità per chiarirci le idee ma anche sdrammatizzare quello che ci sembra spiacevole.
Attenzione: quando è in gioco la nostra felicità nessuna decisione è irrevocabile, anche all’ultimo minuto. Se davvero sentiamo che sposarci non è il nostro più intimo desiderio, fermiamoci. Non cadrà il mondo se rimandiamo una decisione di cui non siamo convinte: purtroppo però, se ci buttiamo senza esserne pienamente persuase, cadremo noi. E ci faremo anche piuttosto male.
Tre idee anti-panico
- Limitiamo il tempo sui social se ci fanno sentire inadeguate.
- Cerchiamo di non farci influenzare dai racconti idealizzati (e non sempre veritieri) delle altre persone, o dai loro consigli non richiesti.
- Concentriamoci sulla nostra relazione e su ciò che è importante per noi e il nostro partner, ovvero il nostro amore, la fiducia reciproca, la progettualità che ci accomuna.
Relax!
E poi rilassiamoci. Abbiamo fatto tutto il possibile, l’abito ci sta a pennello, le scarpe sembrano comode, trucco e parrucco sono come li volevamo, invitati, bomboniere, cerimonia, genitori e amici si sono fatti belli per noi, la location della cerimonia è super-cool (e lo è anche se è una trattoria rustica con le tovaglie a quadretti rossi) quindi lasciamoci andare alla gioia di festeggiare il nostro amore secondo il nostro modo di essere e di esprimerci.