In generale sognare degli animali nasconde significati simbolici che stimolano la curiosità dell’essere umano fin dai tempi antichi, rivelando lati del nostro carattere o necessità psicologiche ancora non differenziate o comprese del tutto, in linea con la psicologia che si occupa di lavorare con i sogni come via regia per comprendere le profondità dell’animo umano. Per capire il significato psicologico che si cela dietro il sogno che riguarda i gatti, è necessario fare una piccola premessa.
Nella letteratura psicologica che analizza i contenuti dell’inconscio ricorre spesso l’argomentazione riguardante i sogni di animali. A partire da Freud secondo cui gli animali nei sogni venivano interpretati come impulsi passionali, e che secondo la sua teoria molti animali rappresentavano i genitali femminili e maschili (Freud, 1900), anche Stekel suo discepolo continua per questa direzione. Jones ritiene che l’aspetto più attraente degli animali sarebbe la loro libertà nel soddisfare in modo aperto i propri bisogni (Jones, 1951).
Secondo Jung invece è importante entrare in contatto con quello che dentro di noi può essere simile al mondo animale, che spesso l’essere umano considera come una sorta di manicomio e che l’animale possa saltare metaforicamente il recinto generando il putiferio in città (simbolo della civiltà e quindi del controllo di sé); invece l’animale se vive in natura è un cittadino rispettoso di tale dimensione (la natura) e anche l’uomo se non guarda il mondo animale da fuori, ma prova farlo proprio, potrà integrare un lato del suo essere e diventare completo (Jung, 1930-1934).
Hillman citando Jung parla di immedesimazione nello stile simbolico dell’animale e di quanto gli animali nell’immaginazione umana abbiano sempre un posto elitario, dai miti ai giocattoli, dalle fiabe ai sogni, e che nello stile dell’animale come simbolo vi sia sempre un umorismo che lo rende un ideale compagno di giochi (Hillman, 1982). Un modo per Hillman di indebolire le nostre rigide sovrastrutture psichiche, prenderci meno sul serio, per prendere consapevolezza di aspetti autentici del nostro essere soffocati da divieti autoinflitti o imposti da altri.
Indice
Sognare gatti: qual è il significato psicologico
Spesso sognare un gatto viene associato alla femminilità in tutte le sue sfaccettature. Quando nell’immaginario collettivo si parla di gatto, risulta essere a livello archetipico di sesso femminile, ovvero la gatta. Etologicamente sappiamo che il gatto domestico non è in realtà addomesticato, vive come vuole e sta dove ritiene possa trovare facilmente ristoro, in caso contrario sa provvedere ai suoi bisogni in autonomia, e per fare questo difficilmente ricorre allo scontro. Insieme sia dolce che sornione, in Giappone è nelle leggende un animale capace di assumere le sembianze delle donne dopo averle uccise.
Nel mondo Buddhistico si rimprovera al gatto di essere stato l’unico animale con il serpente a non piangere per la morte del Buddha, ma da un altro punto di vista viene considerato un segno superiore di saggezza. Per gli indiani d’America è furbo, scaltro e riesce sempre nei suoi scopi oltre ad avere il dono della chiaroveggenza, cioè vedere il futuro per la sua capacità di vedere al buio (Chevalier, 1969). Sono del gatto caratteristiche come la morbidezza, l’eleganza, l’indipendenza, la creatività, il potere, l’opportunismo, la vulnerabilità, l’astuzia, il saper badare a sé stessi, protezione, visione nella notte e quindi simbolicamente occhi attenti al mondo interno (notte intesa come psiche profonda). I gatti venivano associati alle streghe e in generale i felini sono simbolo di figure che conoscono le arti magiche e i segreti della natura come Iside in Egitto.
Sempre nei miti egizi ad esempio è celebre la dea Bastet che presenta molte delle caratteristiche descritte, in generale considerata protettrice dell’umanità e della casa, si trasformava nella terribile Sekmet quando doveva difendere i propri confini. Allo stesso modo nel mondo greco-romano il gatto era associato alla dea lunare e dei boschi Artemide-Diana, personaggio mitologico che diventava particolarmente aggressiva quando gli umani violavano i confini dei boschi (vedi Mito di Atteone).
Sognare un gatto aggressivo per esempio per una donna potrebbe ricondurre a un disagio con qualche aspetto legato all’elaborazione, ovvero riconoscere e utilizzare, modi di fare e di essere “al femminile”. Così come avere paura (fobia) del gatto può nascondere qualche paura inconsapevole associata sempre alla propria femminilità.
Essere graffiati da un gatto in un sogno suggerisce addirittura che ci si sente minacciati da aspetti del femminile e quindi nel sogno appare come aggressiva e negativa, ma ovviamente essendo parte della nostra psiche, diventa aggressiva solo per chiedere riconoscimento che non le viene dato; non esistono parti psicologiche o figure del sogno negative, mostrano solo alcuni aspetti del nostro essere che dobbiamo riconoscere e amare.
Cosa significa sognare un gatto nero
La superstizione ci porta a pensare che i gatti neri portino sfortuna. Errata questa convinzione che deriva da un atteggiamento probabilmente androcratico con cui gli uomini nel corso della storia umana hanno osteggiato l’indipendenza psicologica e affettiva delle donne, che sono simbolo anche dell’autonomia dei sentimenti e delle emozioni umane che dovevano essere “dominate e controllate”.
Abbiamo detto in precedenza quanto il gatto nero sia associato alle streghe, coloro che con il loro potere ammaliante nelle fiabe erano in grado di dominare le forze della natura a proprio vantaggio. Il colore nero è simbolo della notte, e come tutti gli animali che hanno una visione notturna sono simbolo della capacità che dobbiamo acquisire nel guardarci dentro, e fare luce nelle nostre oscurità con gli occhi del gatto che illuminano il buio. Incontrarlo nei sogni potrebbe simboleggiare un bisogno di ribellione e il desiderio di cambiare le cose pur andando incontro a circostanze ignote.
Cosa significa sognare un gatto bianco
I gatti bianchi rappresentano innocenza, purezza e tenerezza in linea con la simbologia del colore bianco, associato alla luce, al candore e alla chiarezza. Questo significa che quando nel mondo dei sogni si incontra un gatto bianco potrebbe significare che siamo a nostro agio con aspetti del femminile come descritti in precedenza e che abbiamo chiari e ben integrati i nostri desideri di indipendenza e siamo in grado di provvedere a noi stessi, soprattutto non abbiamo bisogno di nessuno per sentirci amati, non dipendiamo da nessuno.
Sognare un gatto a strisce gialle e bianche
Può accadere di sognare un gatto a strisce gialle e bianche: l’ingiallimento nelle scene oniriche soprattutto se segue sogni in cui si presenta in precedenza il bianco, può significare che siamo pronti a mettere in atto quanto abbiamo appreso o conosciuto di noi stessi. Dobbiamo ritornare ad agire nel mondo i nostri contenuti psicologici. Il colore giallo può essere simbolicamente associato allo zolfo, che per via della sua facile infiammabilità viene considerato come metafora dell’agito, passare da un’idea o un proposito a un comportamento concreto.
Quindi un gatto che sonnecchia e presenta tale cromatismo può significare (Hillman, 1989) un’esigenza ancora dormiente, di vivere concretamente e quindi con i fatti la propria autonomia, ritornare a vivere per esempio i rapporti di coppia e familiari con tale approccio, ma anche quelli lavorativi e non ultime le amicizie.
Sognare un gatto in casa
Sognare tanti gatti in casa potrebbe significare che dovremmo fare i conti con la proliferazione incontrollata dei nostri istinti di indipendenza che non possono più essere rimandati. Quindi quando siamo in presenza nei nostri sogni di sua maestà il gatto, cerchiamo di onorare lo scopo per cui si presenta, ovvero aprire la strada alla forma di benessere più importante per la psiche umana a cui ogni individuo dovrebbe aspirare: la libertà di pensiero e vivere la propria natura senza aver bisogno di approvazione dagli altri.
Fonti bibliografiche:
- FREUD, S., 1900, L’interpretazione dei sogni, in Opere vol. III, Boringhieri, Torino, 1971, pp. 328 e 376.
- JONES, E., 1951, Psicoanalisi dell’incubo, Newton Compton, Roma, 1978, pp. 69-70.
- JUNG, C., G., Visioni. Appunti del seminario tenuto negli anni 1930-1934, vol. II, Magi, Roma, 2004.
- HILLMAN, J., 1982, Il regno animale nel sogno, in Presenze Animali, Adelphi, Milano, 2016, pp. 75-79.
- HILLMAN, J., 1989, L’opera al giallo, in Psicologia Alchemica, Adelphi, Milano, 2013, pp. 236-237.
- CHEVALIER, J., GHEEBRANT, A., 1969, Dizionario dei simboli, vol. I, voce “Gatto”, Bur Rizzoli, Milano, 1997.
- WIDMANN, C., Il gatto e i suoi simboli, Magi Edizioni, Roma, 2012.