Parlare di relazioni, lo sappiamo, non è mai semplice. Perché se c’è una cosa che le esperienze ci hanno insegnato è che ogni rapporto è un mondo a sé, costruito su regole tacite, e spesso incomprensibili se viste da fuori, che però permettono di mantenere un equilibrio stabile.
Quello che sappiamo per certo, però, è che quando c’è di mezzo l’amore, anche se questo non è sempre scontato, non c’è spazio per l’egoismo, la prepotenza e l’assenza. Perché quello che è il sentimento più puro del mondo non chiederebbe mai un prezzo così alto.
Al contrario questo è un conto che sono le persone stesse a presentare, e le altre ad accettare. E questo non capita solo a chi ha che fare con i narcisisti o con gli egoisti, ma con tutti coloro che non conoscono il significato più autentico della responsabilità affettiva.
Cos’è la responsabilità affettiva
Assumersi le proprie responsabilità richiede coraggio, e questo è vero soprattutto quando gli errori commessi gravano sulle relazioni in essere. Non tutti gli sbagli possono essere perdonati, soprattutto quando questi creano delle crepe tanto profonde quanto insanabili. Ma sono nostri il diritto e il dovere di imparare da quegli errori per diventare persone migliori.
Facile a dirsi, ma che succede quando le azioni commesse rischiano di distruggere quello che abbiamo di più caro al mondo? Il nostro meccanismo di difesa ci spinge a scaricare la colpa sugli altri, sulle situazioni e sulle circostanze. Ma non è così che deve andare, non quando dall’altra parte ci sono persone, esseri umani con emozioni e sentimenti che noi, per primi, abbiamo ferito.
Ed è qui che entra in gioco la responsabilità affettiva, una vera e propria “arte”, se così possiamo definirla, che può aiutarci a costruire relazioni più mature e consapevoli. Come il nome stesso suggerisce, questo atteggiamento ci aiuta a sviluppare empatia e coscienza che, inevitabilmente, influiscono in maniera positiva sui legami che costruiamo.
In poche parole la responsabilità affettiva ci insegna a diventare responsabili di tutto ciò che facciamo. Ci ricorda che le nostre azioni e le parole hanno sempre un peso, che può essere più o meno leggero a seconda delle persone che se ne fanno carico.
Con questo non vogliamo dire che dobbiamo rinunciare al nostro essere, o ai nostri desideri, per gli altri. Si tratta piuttosto di un monito che ci ricorda che ogni azione ha una conseguenza, e sta a noi decidere quanto vogliamo rischiare, anche a costo di ferire le persone che fanno parte della nostra vita.
Come fare nostra la responsabilità affettiva
La responsabilità affettiva, se accolta e perpetuata, va di pari passo con i principi che regolano l’amore, gli stessi che stanno alla base di relazioni sentimentali o amicali mature e consapevoli.
Una precisazione, però, è doverosa. La responsabilità non deve mai assumere la forma di un ricatto. Non può diventare una scusa per privare il partner della propria felicità, dei suoi spazi e dei suoi bisogni perché non è questa la sua natura.
Al contrario può aiutarci a definire delle nuove regole relazionali, quelle che prevedono l’ascolto dei sentimenti e delle emozioni, le nostre e quelle del partner. Diventare responsabili, anche dal punto di vista affettivo, ci consente di aprire dei dialoghi onesti e sinceri che non sono fatti solo di accuse e di critiche, di silenzi e insoddisfazione, ma di ascolto reciproco.
In una relazione responsabile non ci sono vittime né carnefici, ma soprattutto non ci sono colpevoli assoluti. Ci sono degli errori, che possono essere stati commessi da una parte e dall’altra, che però se riconosciuti e affrontati possono permetterci di crescere, maturare ed evolvere, come persone e come coppia.