Come proteggere il cane nel modo giusto quando fa molto caldo

Quando la temperatura aumenta, la situazione diventa pericolosa anche per i nostri cani. Di seguito trovate qualche consiglio per proteggere i nostri amici a quattro zampe dal caldo eccessivo.  

Foto di Francesco Livini

Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

Non siamo gli unici a patire l’afa ed il calore estivo: anche i nostri amici a quattro zampe possono subire gli effetti del sole rovente che surriscalda l’organismo animale mandandolo in tilt, ovvero generando quello che in termini scientifici viene descritto come “colpo di calore”. Con l’innalzamento delle temperature, uno dei pericoli ai quali può andare incontro il nostro cane è proprio questa forma clinica generata dall’eccessiva esposizione dell’animale alle alte temperature, ma anche all’umidità, che sopra una determinata soglia, può rendere molto difficoltosa la respirazione. Proprio per queste motivazioni è giusto informarsi e sapere come prevenire situazioni critiche legate al caldo.  

Quali cani sono più a rischio

Quando fa caldo tutti i cani sono a rischio, ma alcune categorie lo sono ancora di prispetto ad altre. Nello specifico, sono maggiormente suscettibili i cani anziani, i cuccioli, i cani affetti da patologie e disturbi metabolici, i cani cardiopatici, i cani obesi e anche le femmine in gravidanza che proprio per la condizione che vivono e per l’aumentato fabbisogno energetico tendono a soffrire in modo più marcato il caldo.

Anche i cani appartenenti alle razze brachicefale, ossia con il muso corto e schiacciato, come il boxer, il bulldog, il carlino e il pechinese, che hanno difficoltà respiratorie già di base per la particolare conformazione anatomica delle vie respiratorie, sono particolarmente sensibili. Detto questo, ogni cane ha la sua specifica sensibilità al caldo, per cui anche tra i soggetti giovani e gli adulti in perfetta salute, c’è chi lo tollera di più e chi meno. 

La lunghezza del manto non conta

“Con tutto questo pelo! Chissà che caldo ha il mio povero animale, ora lo raso a zero così sta meglio!”. Esiste la credenza popolare e piuttosto diffusa che il pelo faccia sentire caldo all’animale; tale procedura risulta essere molto pericolosa e del tutto inutile se il nostro scopo ultimo è quello di rinfrescare il nostro animale.

Erroneamente la persona in materia pensa “quando fa caldo, io mi taglio i capelli per soffrire meno la temperatura” ma applicare lo stesso razionale al pelo del nostro amico a quattro zampe, non garantisce gli stessi effetti, poiché la questione è nettamente diversa. Il mantello del nostro cane, come tendenzialmente quello di tutti gli altri mammiferi, è strutturato in modo da autoregolarsi con il cambio di stagione attraverso la muta e la nostra pratica di tosatura o completa rasatura, va solamente ad alterare quei meccanismi fisiologici di sostituzione, ricambio e ricrescita dei singoli peli.

I cani, infatti, non soffrono di più il caldo a causa del pelo, perché il mantello funziona da termoprotettore e termoregolatore, agendo fisiologicamente in modo da riscaldare d’inverno e rinfrescare d’estate.  Per questo motivo non bisogna tosare il cane quando fa caldo, in quanto il pelo dei cani è protettivo, sia nei confronti del caldo che del freddo e dai raggi del sole.

I cani non sudano  

I cani hanno in generale poche ghiandole sudoripare. Queste sono localizzate sotto i polpastrelli e non sono attivamente coinvolte nella regolazione della temperatura corporea. La regolazione della temperatura corporea avviene con il respiro, motivo per cui quando fa caldo si osserva il tipico atteggiamento ansimante, con la lingua di fuori e quando la temperatura dell’aria è vicina, pari o addirittura superiore alla loro temperatura corporea non riescono a mantenere una termoregolazione ottimale, ma tendono a riscaldarsi ulteriormente, correndo così il rischio dell’ipertermia e del colpo di calore.  

Il meccanismo di termoregolazione consiste nell’aumento della frequenza respiratoria, ovvero la ventilazione accelera e aumenta anche la capacità di evaporazione dalla superficie dei polmoni, in questo modo, si abbassa la temperatura del sangue e, conseguentemente, anche quella corporea. Tanto più l’animale è accaldato, tanto più aprirà la bocca e tirerà fuori la lingua. 

I cani in generale, ma soprattutto le categorie più suscettibili, durante l’estate possono manifestare il colpo di calore, ovvero una sintomatologia clinica molto grave e pericolosa poiché, se non gestita in modo adeguato, può avere esito infausto. Si parla di ipertermia quando la temperatura corporea del cane supera i 41° (fisiologicamente la loro temperatura corporea è di circa 38°). 

I sintomi dell’ipertermia e del colpo di calore

Alcuni tra i sintomi da cui si può sospettare che il cane soffre di ipertermia o ha avuto un colpo di calore ci sono:

  • letargia,
  • tremori,
  • affanno,
  • rifiuto del cibo,
  • tachicardia,
  • inquietudine,
  • palpebre che sbattono,
  • vomito,
  • gengive che sono rosso vivo o, al contrario, molto pallide (bianche),
  • sbavare in modo eccessivo dalla bocca e dal naso,
  • instabilità sulle zampe.

Intervento veterinario immediato

Ipertermia e colpo di calore richiedono l’intervento immediato del veterinario. In attesa di arrivare dal medico, si può cercare di abbassare leggermente la temperatura del cane con un asciugamano bagnato sul collo, sulle ascelle e nell’area inguinale. Non usare ghiaccio. Non costringere il cane a bere. Non lasciare il cane da solo. 

Consigli e precauzioni per prevenire il colpo di calore 

Sarebbe una buona abitudine quella di spazzolare il cane regolarmente e quotidianamente al rientro dalla passeggiata, sia per eliminare l’eventuale sporco raccoltosi nel mantello, che per rimuovere il sottopelo e la polvere rimasta intrappolata nel mantello, così da permettere all’aria di circolare sul corpo del nostro cane.

Un altro valido aiuto sta nell’adottare uno stile di vita consono alle temperature, gestendo gli orari ed uscendo in passeggiata quando fa meno caldo e stabilendo un piano alimentare adeguato con il medico veterinario specialista, soprattutto per quei soggetti in sovrappeso che tenderanno a soffrire maggiormente il caldo e la fatica.  

Di seguito alcuni consigli per prevenire l’ipertermia e il colpo di calore:  

  1. Persiane chiuse o accostate: avere questa accortezza in casa, ci aiuta a limitare l’ingresso dei raggi solari che riscalderebbero in modo eccessivo l’ambiente domestico;
  2. Acqua a volontà: assicuratevi che il cane abbia sempre a disposizione una ciotola contenente acqua fresca e pulita per poter bere e sostituitela con frequenza almeno quotidiana;
  3. Non obbligatelo a mangiare: durante i periodi di caldo molto intenso è abbastanza normale che molti cani inizino a dormire di più e a mangiare meno. Non forzateli e dategli da mangiare durante le ore più fresche (curare l’alimentazione anche da un punto di vista nutrizionale al fine di ridurre la problematica della fatica da sovrappeso);
  4. Limitate l’esercizio fisico: attenzione alle corse e alle lunghe passeggiate, soprattutto nelle ore più calde della giornata. È importante adeguare le uscite al clima, quindi effettuate percorsi più brevi, scegliendo l’ombra, in orari meno caldi (la mattina presto o la sera sul tardi) e riducendo al minimo l’intensità dello sforzo. 
  5. Attenzione all’asfalto rovente: sono da prediligere le uscite nelle ore più fresche, poiché il cemento e l’asfalto tendono a surriscaldarsi generando due tipi di problemi:

    – Nei cani di taglia piccola, ovvero in quei soggetti più bassi, la sensazione rovente e di calore dell’asfalto è amplificata poiché percepita e distribuita in modo uniforme su tutto il corpo, essendo questo localizzato ad una distanza molto ravvicinata. Da non sottovalutare per i cani più piccoli: all’aria rovente che sale dal terreno, si aggiunge anche il calore atmosferico;
    – L’asfalto sotto il sole si surriscalda e crea delle microlesioni sui polpastrelli del nostro animale. Chiaramente, oltre al dolore, se non si presta attenzione si rischiano escoriazioni, ferite, infezioni. Una buona tecnica per capire se il grado di calore del manto stradale è sopportabile, è quella di poggiarci la nostra mano. Se non riesco a tenere la mano a terra per qualche secondo, è bene rimandare l’uscita; 

  1. Non lasciate il cane in auto: durante i mesi più caldi, evitate di lasciare il cane all’interno della macchina, anche se tenete i finestrini parzialmente aperti e l’auto posteggiata all’ombra. E’ fortemente sconsigliato questo comportamento perché la temperatura interna dell’auto può salire di molto, con conseguenze ed esiti drammatici sul cane.
  2.  Materassini refrigerati: questi sono strumenti commerciali molto utili per quei soggetti che soffrono di più il caldo;
  3. Aria condizionata: utilizzata per rinfrescare l’ambiente, ma evitare di tenerla in funzione costantemente per limitare al minimo lo sbalzo termico quando sarà il momento di uscire;
  4. Ventilatori: da utilizzare avendo l’accortezza di non direzionarli direttamente addosso all’animale, poiché il rischio è quello di indurre secchezza delle mucose oculari;
  5. Proteggetelo dal sole: un’eccessiva esposizione ai raggi solari, oltre al colpo di calore, può creare danni anche alla cute del cane. I raggi UVB comportano il rischio di scottature, eritemi, dermatiti solari (a livello di naso, dorso ed estremità), ma anche danni agli occhi e tumori cutanei.