Perché non si devono tosare i cani quando fa caldo

Il caldo afoso può spingerci a pensare che sia giusto tosare il nostro cane. Errato! La tosatura, oltre ad essere inutile, può essere controproducente e pericolosa.

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Monica Dellabiancia

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale con master in sanità pubblica veterinaria e igiene degli alimenti. La sua missione è proteggere la salute e il benessere degli animali. Per DiLei scrive approfondimenti e articoli informativi per la sezione Pets.

È una credenza popolare e piuttosto diffusa quella di tosare o rasare il cane perché “con tutto questo pelo! Chissà che caldo ha il mio povero animale! Ora lo raso a zero così sta meglio!”.

Errato! Tale procedura risulta essere molto pericolosa e del tutto inutile se il nostro scopo ultimo è quello di rinfrescare il nostro pet. Erroneamente si pensa pensa: “quando fa caldo, io mi taglio i capelli per sentire meno caldo”; tuttavia,  applicare lo stesso razionale al pelo del nostro amico a quattro zampe, non garantisce gli stessi effetti, poiché la questione è nettamente diversa.

Come funziona il pelo del cane

Il mantello del nostro cane, come tendenzialmente quello di tutti gli altri mammiferi, è strutturato in modo da autoregolarsi con il cambio di stagione attraverso la muta e la nostra pratica di tosatura o completa rasatura, va solamente ad alterare quei meccanismi fisiologici di sostituzione, ricambio e ricrescita dei singoli peli.

I cani, infatti, non soffrono di più il caldo a causa del pelo, perché il mantello funziona da termoprotettore e termoregolatore, agendo fisiologicamente in modo da riscaldare d’inverno e rinfrescare d’estate. Il pelo svolge un’azione di filtro per i raggi solari isolando la cute dal surriscaldamento esterno e proprio per la sua importanza va curato, preservato e non certo eliminato ricorrendo alla tosatura.

L’eliminazione del pelo, avendo quest’ultimo una capacità impermeabilizzante, aumenta il rischio di forme reumatiche o di altre patologie strettamente legate all’umidità che il cane può trattenere se sottoposto a contatto frequente con l’acqua.

Come concetto generale, quindi, quando iniziamo a percepire i primi caldi estivi asfissianti, non ha senso tosare quasi a zero i nostri cani.

Entrando più nel dettaglio, il mantello del cane è costituito da due tipi di copertura: 

il pelo o giarra: più lungo, più duro, localizzato nella parte più esterna del mantello. Ha funzione di protezione e scherma il corpo del cane, proteggendolo dai raggi del sole, quindi dalle scottature della pelle e in parte dai parassiti; 

il sottopelo o borra: morbido, lanoso, molto più corto del pelo di copertura esterna (si rende visibile alzando il pelo più lungo esterno). Protegge dal freddo invernale, poiché è in grado di trattenere il calore, contrariamente con l’arrivo del caldo tende a cadere alleggerendo lo strato del mantello dell’animale.

Tosare e accorciare, due questioni totalmente differenti

Attenzione! Questa metodica è diversa dall’accorciare il pelo, che invece può anche essere utile in determinati casi. Infatti, se abbiamo l’abitudine durante la primavera e l’estate di portare il cane in campagna, facendolo correre per prati e boschi, al lago o al mare, inevitabilmente aumentano le probabilità che il pelo raccolga sporcizia, parassiti, polvere e persino i temuti forasacchi.

Se anche tu ami trascorrere le giornate con il tuo cane immersi nella natura in assoluta libertà, al rientro ti consiglio vivamente di dedicare del tempo a spazzolarlo e, di tanto in tanto, portarlo anche da un toelettatore professionista per una piccola sfoltita per semplificare la tua operazione di cura quotidiana del mantello (se ha il pelo particolarmente lungo). 

Andiamo ora a vedere alcune nozioni che è bene conoscere sull’argomento.

I cani non sudano attraverso la pelle 

I cani hanno in generale poche ghiandole sudoripare. Queste sono localizzate sotto i polpastrelli e non servono a regolare la temperatura corporea.

Nei cani laregolazione della temperatura corporea avviene tramite la saliva e il respiro, aumentando la ventilazione polmonare.

In condizioni normali, il cane respira tramite il naso. Però se la temperatura esterna aumenta, raggiungendo livelli di calore eccessivi, il cane non elimina più l’aria attraverso il naso, ma lo fa con la bocca. Il meccanismo di termoregolazione consiste nell’aumento della frequenza respiratoria, ovvero la ventilazione accelera e aumenta anche la capacità di evaporazione dalla superficie dei polmoni.

In questo modo, si abbassa la temperatura del sangue e, conseguentemente, anche quella corporea. Tanto più l’animale è accaldato, tanto più aprirà la bocca e tirerà fuori la lingua. L’aria che penetra dalla bocca scorre sulla superficie umida della lingua e attraverso un rapido meccanismo di evaporazione, si raffredda. Questo consente alla temperatura della circolazione sanguigna prima e, a quella sistemica dopo, di abbassarsi.

Questo meccanismo determina una grande dispersione di fluidi corporei per cui è necessario che il cane abbia sempre a disposizione acqua fresca (non gelata, attenzione!) per poter reintegrare i liquidi persi.  

Il manto protegge dal caldo e dal freddo 

Gli umani non hanno la pelliccia e sudano, motivo per cui il loro vestiario varia in relazione al cambio della temperatura ambientale. Il mantello dei cani invece ha funzione protettiva e isolante e protegge sia contro il caldo sia contro il freddo. Come anticipato, il pelo di cui si compone il mantello subisce una muta stagionale per adattarsi alle stagioni e alle variazioni di temperatura.   

I cani al sole si scottano 

La cute dei cani potrebbe sembrare simile a quella dell’uomo, ma in realtà è un po’ diversa, sia perché ricoperta da un mantello, più o meno folto, sia perché non subisce mai la diretta esposizione alla luce solare. Chiaramente rasare o ancor peggio tosare completamente il cane, lo rende suscettibile a scottature dell’epidermide, poiché viene a mancare il sistema protettivo costituito dal manto dell’animale.  

Tosare può avere effetti negativi psicologici per il cane 

Ogni cane è un individuo a sé e non esistono due cani uguali; due fratelli di una stessa cucciolata per quanto simili, sono comunque diversi. Ogni cane ha il suo carattere, le sue abitudini, la sua personalità e andare ad alterare il suo mantello per alcuni soggetti può essere ininfluente, mentre può creare shock, disagio, stress e malessere in altri animali che possono manifestare anche comportamenti incomprensibili apparentemente ingiustificati.  

Come aiutare il cane? 

Sarebbe una buona abitudine, quella di spazzolare il cane regolarmente e quotidianamente, al rientro dalla passeggiata, sia per eliminare l’eventuale sporco raccoltosi nel mantello, ma anche per rimuovere il sottopelo e la polvere rimasta incastrata nel mantello, così da permettere all’aria di circolare sul corpo del nostro cane.

Un altro valido aiuto sta nell’adottare uno stile di vita consono alle temperature, gestendo gli orari ed uscendo in passeggiata quando fa meno caldo e stabilendo un piano alimentare adeguato con il medico veterinario specialista, soprattutto per quei soggetti in sovrappeso che tenderanno a soffrire maggiormente il caldo e la fatica.

Ricordiamo che per prendersi cura del mantello del cane occorre anche regolarne la dieta e accertarsi che contenga tutti i macronutrienti necessari per dare vitalità e vigore all’animale e di conseguenza anche al mantello. 

7 consigli pratici per la gestione quotidiana del caldo 

– In casa tenere le persiane chiuse o accostate, al fine di limitare l’ingresso dei raggi solari che riscalderebbero in modo eccessivo l’ambiente domestico; 

– Lasciare al cane acqua fresca, sempre a disposizione, da sostituire con frequenza almeno quotidiana; 

– Dare da mangiare all’animale durante le ore più fresche (curare l’alimentazione anche da un punto di vista nutrizionale al fine di ridurre la problematica della fatica da sovrappeso);  

– Organizzare le uscite a passeggio nelle ore più fresche, poiché il cemento e l’asfalto tendono a surriscaldarsi creando delle microlesioni sui polpastrelli del nostro animale. Una buona tecnica per capire se il grado di calore del manto stradale è sopportabile, è quella di poggiarci la nostra mano. Se non riesco a tenere la mano a terra per qualche secondo, è bene rimandare l’uscita; 

– Utilizzare materassini refrigerati per quei cani che soffrono di più il caldo; 

– Accendere l’aria condizionata per rinfrescare l’ambiente, ma evitare di tenerla in funzione costantemente per limitare al minimo lo sbalzo termico quando sarà il momento di uscire; 

– Utilizzare ventilatori, avendo l’accortezza di non direzionarli direttamente addosso all’animale, poiché il rischio è quello di indurre secchezza delle mucose oculari.  

Esistono tuttavia delle eccezioni, ovvero quei cani di determinate razze, che per ragioni igienico-sanitarie, rendono necessaria la tosatura del pelo del cane. 

Le razze in questione sono quelle dei cani a pelo riccio, come il Barbone o il Bichon, il cui pelo è a crescita continua e va spuntato periodicamente, onde evitare la formazione di nodi e grovigli impossibili poi da districare. 

Spesso e volentieri, la tosatura serve solo a rimediare alla pigrizia del proprietario che non spazzola a dovere e con la dovuta periodicità il pelo del suo cane, causando la formazione di matasse che non riescono più ad essere dipanate se non con un taglio netto. 

Inoltre, può essere necessaria la tosatura del cane nei casi estremi in cui l’animale sia gravemente infestato da parassiti. 

Un toelettatore serio e competente dovrebbe conoscere tutte le razze e tutti i tipi di pelo ed essere in grado di indicare al cliente il modo migliore di gestire il proprio cane, non accogliendo le proposte errate del proprietario, come può essere una richiesta di tosatura o rasatura, chiaramente motivando il rifiuto con cognizione di causa. 

Affidati sempre a professionisti accreditati, poiché ne va della salute e del benessere del tuo cane e in caso di dubbio, chiedi sempre consiglio al tuo medico veterinario di fiducia.