Come i gatti vedono il mondo che li circonda

I gatti hanno una vista molto acuta ma con molte differenze sia rispetto al cane che rispetto all'uomo: ecco tutte le curiosità da sapere.

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Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

Il gatto è un cacciatore: i suoi occhi sono altamente specializzati, tanto da permettergli un’abile visione crepuscolare. Ma i gatti vedono i colori? Se sì, quali? Riescono a vedere bene al buio? E da lontano? Di seguito troverai le risposte a queste e a tante altre domande sulla vista dei gatti. Scopriamo insieme come vedono il mondo i nostri amati felini!

La vista dei gatti, un mistero affascinante

“Occhi di gatto” è il nome di un famoso cartone animato e, non a caso, sono sempre loro, ovvero gli occhi del gatto, ad essere protagonisti di tantissime immagini sui social: ci conquistano proprio per la loro natura, ma in realtà pochi sanno davvero come il gatto percepisca il mondo che lo circonda.

La vista dei gatti affascina da sempre l’uomo, specialmente per la capacità di mutare in relazione al grado di luce del contesto. Infatti, sebbene anatomicamente l’occhio umano e quello del gatto si somiglino, la vista felina è in grado di sfruttare anche irrisorie quantità di luce per schiarire l’orizzonte e percepire minimi movimenti, attivando la risposta predatoria.

I gatti sanno atterrare incolumi su quattro zampe anche da altezze considerevoli, riescono ad acchiappare oggetti al volo in totale leggiadria e se ne vanno in giro di notte come se fosse mezzogiorno.

Anatomia dell’occhio felino

L’occhio del gatto è costituito da tre membrane concentriche: all’interno troviamo la membrana nervosa, all’esterno quella fibrosa, composta dalla cornea e dalla sclera, ed in mezzo a queste due vi è una spessa membrana vascolare, costituita da coroide, corpo ciliare ed iride.

La parte più esterna dell’occhio è formata da un rivestimento cutaneo: si tratta di tre palpebre, una delle quali è trasparente, ovvero la membrana nittitante. Questa, si trova al di sotto delle altre due e copre interamente l’occhio quando le altre si chiudono.

Al di sotto delle palpebre troviamo le ghiandole lacrimali che hanno il compito di umidificare l’occhio.

Come vede il gatto?

La vista dei gatti è molto diversa da quella umana e differisce anche dalla capacità visiva del cane. I felini sono tra i migliori cacciatori di piccola taglia: questo non è merito soltanto del riflesso verticale o dell’olfatto dei gatti, ma anche, e soprattutto, della visione a 200 gradi.

Per meglio comprendere come vedono i gatti, infatti, dobbiamo considerare che il loro campo visivo è molto ampio, e ciò consente di vedere al meglio le prede. Diversamente, noi umani abbiamo un campo inferiore di 20 gradi rispetto a quello del gatto: potrebbe sembrare un dato irrilevante, ma fa la differenza, eccome!

Inoltre, è interessante sottolineare che anche la sua visione periferica, ovvero l’abilità di guardare ai limiti del proprio campo visivo senza muovere la testa, è più ampia e corrisponde per il gatto a 30 gradi sia a destra che a sinistra; diversamente nell’uomo tale dato corrisponde soltanto a 20 gradi per lato.

Il gatto gode di una visione binoculare tra 90° e 130° e avvista più facilmente una preda anche oltre il suo piano visivo. Tuttavia, la loro vista da lontano risulta più difficile rispetto a quella umana; infatti, l’acuità si limita a tutto ciò che si pone tra i 10 e i 75 cm dalla punta del loro naso.

I gatti, dunque, non riescono a mettere a fuoco: devono precisamente trovarsi a non più di 6 metri di distanza per non vedere sfocato, diversamente dalla vista dell’uomo che consente di vedere in modo nitido fino addirittura a 60 metri di distanza. In sostanza, potremmo dire che il gatto è miope. La colpa è da addebitarsi alla presenza dello strato di cellule posto dietro alla retina che consente, ad essa, di catturare più luce. Questa “patina riflettente” che fa brillare gli occhi quando illuminati, riduce l’acutezza visiva in condizioni di grande luminosità ma dona notevoli capacità visive notturne.

Al di là di queste considerazioni, è la sensibilità ai movimenti, unita a un udito finissimo, che lo rende preciso e in grado di percepire con accuratezza la presenza di prede anche molto piccole. I nervi dell’occhio del gatto, inoltre, sono fittamente connessi e questo rende il micio estremamente sensibile a qualunque accenno di movimento nel suo ambiente.

Il gatto vede a colori?

I gatti hanno una vista incredibile e non sono daltonici come si credeva in passato; tuttavia, hanno una percezione differente dei colori.

Oggi sappiamo che i gatti hanno una visione dicromatica, a differenza degli esseri umani che hanno una visione tricromatica. Ciò significa che la retina dei gatti non è sensibile alle frequenze del rosso e, di conseguenza, non percepiscono i colori arancione e marrone. Inoltre, per i gatti, il viola appare come blu. In questo senso, i gatti sono più simili ai cani che agli esseri umani, poiché il nostro spettro di colori è decisamente più ampio. Potremmo dire che vedono il mondo con una tendenza alle tonalità fredde rispetto a noi, non distinguendo chiaramente il rosso dal verde e spesso confondendoli.

Questa differenza è legata al fatto che i gatti sono animali crepuscolari, attivi principalmente durante il tramonto e all’alba, quando le condizioni di luce sono limitate ma è comunque necessaria una certa sensibilità ai giochi di luce e ombra.

La vista del gatto di notte

L’occhio del gatto si è evoluto per massimizzare la quantità di luce percepibile in particolari momenti della giornata, attraverso una specializzazione della retina alle limitazioni di luce del tramonto e dell’alba. Questo ha garantito al gatto un’ottima resa anche in condizioni di scarsa visibilità, pagando lo scotto, però, di una minor sensibilità alla gamma cromatica.

Un altro adattamento che la natura ha garantito al gatto è rappresentato dal tappeto lucido o tapetum lucidum, una membrana di cellule situata dietro la retina che ha il compito di riflettere la luce percepita. L’effetto di questa amplificazione lo possiamo notare ogni volta che, colpito da un fascio di luce anche sottilissimo, l’occhio del gatto “brilla” al buio. Per entrare più nel dettaglio, questo “specchietto riflettente” aumenta le capacità visive notturne e diminuisce quelle diurne.

Anche la flessibilità della pupilla, che si spalanca con scarsa luminosità e si allunga in pieno sole è un adattamento che permette di modulare la quantità di luce che colpisce l’occhio.

Per semplificare il concetto possiamo dire che i felini vedono di notte dalle 6 alle 8 volte meglio dell’uomo, grazie al numero di fotorecettori che compongono la retina e alla forma delle pupille di forma vagamente ellittica, che possono dilatarsi al buio creando così un effetto macchina fotografica.

Come prendersi cura degli occhi dei nostri amici gatti

I nostri amici felini si affidano agli occhi come uno dei loro sensi più importanti, ed è quindi fondamentale prendersene cura adeguatamente. Non è necessario pulire gli occhi del gatto quotidianamente, ma è sufficiente dedicare qualche minuto quando necessario, anche se il gatto non sembra manifestare disagi.

Se noti che gli occhi del tuo gatto sono sporchi, puoi utilizzare una piccola garza imbevuta di acqua borica, facendo movimenti delicati dal bulbo verso il naso, evitando di strofinare. Assicurati di utilizzare pezzi di garza diversi per ciascun occhio, in modo da evitare la diffusione dello sporco o il trasferimento di eventuali infezioni da un occhio all’altro. Se incontri difficoltà, puoi avvicinarti al gatto da dietro, muovendoti lentamente. Oltre all’acqua borica, puoi anche optare per prodotti naturali come la malva fredda o la camomilla, preferibilmente. Una volta terminata la pulizia, tampona delicatamente l’area e concedi al tuo gatto un po’ di coccole.

La pulizia degli occhi non deve essere vissuta come un momento traumatico, ma come una parte naturale e necessaria della vostra routine. È consigliabile abituare il gatto fin da piccolo alla pulizia degli occhi, in modo che non provi timore.

In caso di malattie particolari, potrà rendersi necessario l’uso del collirio. In generale, se l’occhio del gatto lacrima, o se lo fanno entrambi gli occhi, è consigliabile una visita medico veterinaria perché potrebbe esserci una forma di congiuntivite in atto, che va curata con un approccio diverso in base alla causa scatenante: non farlo e aspettare potrebbe significare arrivare all’infiammazione della cornea, che è un’eventualità ben peggiore. È importante prestare attenzione anche alle infezioni, che possono causare secrezioni e muco oculare. In tali situazioni, è urgente ricorrere all’intervento veterinario.

Diverso è il caso del gatto con l’occhio velato, che di solito è causato da un problema primario differente, derivante da altre parti dell’organismo. Questa condizione può essere causata da patologie come il diabete o la FIV; quindi, è importante risolvere il problema scatenante.