Le cagnoline non sterilizzate sono esposte, purtroppo, a diversi inconvenienti e patologie. Tra queste, una delle più gravi è senza dubbio la piometra, una degenerazione del tessuto che provoca un accumulo di pus infetto nella cavità uterina.
Si tratta di un problema potenzialmente molto pericoloso che compare nel periodo che va dalle tre alle sei settimane dopo la fine del calore e ha un’incidenza maggiore nei soggetti tra i 6 e gli 8 anni. In questo articolo, scoprirai con noi tutti i rischi legati alla piometra e le modalità più efficaci di trattamento e prevenzione.
Indice
Fattori scatenanti e cause
Le cagnoline attraversano due periodi di calore ogni anno, in cui subiscono fluttuazioni ormonali importanti. Durante l’ovulazione, infatti, il progesterone stimola lo spessore dell’utero in preparazione di una potenziale gravidanza.
Tuttavia, se la gravidanza non si verifica, il rivestimento dell’utero può continuare a crescere, con il rischio che si sviluppino cisti. La mancanza di questo processo di rigenerazione uterina, tipicamente osservato durante la gravidanza, può aumentare la predisposizione della femmina alla piometra, con una pericolosa proliferazione dei batteri che già normalmente sono presenti nell’organismo.
Come capire se il cane ha la piometra
La piometra è una delle patologie più temute e difficili da diagnosticare nel cane femmina, perché presenta una sintomatologia simile a tanti altri disturbi. Viene solitamente individuata grazie a esami specifici dopo la rilevazione di alcuni sintomi “spia” come la disidratazione, la febbre e la letargia. Correlate a queste manifestazioni, si possono notare: apatia, vomito, anoressia, diarrea, aumento della sete e delle urine, perdite vaginali dal colore verde caratterizzate da un odore molto forte.
La piometra può essere classificata attraverso due categorie principali:
- Chiusa: quando il collo dell’utero è chiuso. Il che significa che non c’è alcuna fuoriuscita visibile dalla vulva. Questa situazione è evidente quando l’addome dell’animale si gonfia, e il deterioramento dello stato di salute avviene rapidamente.
- Aperta: quando il collo dell’utero è aperto e permette al pus misto a sangue di fuoriuscire. La cagnolina, in questo caso, tende a leccarsi frequentemente e il declino del suo stato di salute avviene in modo più graduale.
Sintomi nei cani
Le manifestazioni della piometra possono variare, considerando che questa condizione emerge sempre durante il metaestro, ovvero quando i livelli di progesterone raggiungono il loro valore massimo.
Tra i segnali chiave della piometra possiamo trovare:
- Letargia
Un evidente calo di energia e la perdita di interesse per le attività quotidiane potrebbe essere un campanello d’allarme. - Febbre
L’aumento della temperatura corporea è spesso segnale di un’infezione in atto nell’organismo. - Inappetenza
La mancanza di interesse per il cibo, specie se prolungata, con grande probabilità, può essere indicativa di un disturbo. - Poliuria e polidipsia
Urinare e bere in quantità anormalmente elevate sono spesso segnali di una disfunzione renale. - Ingrossamento addominale
L’aumento di volume dell’addome potrebbe suggerire la presenza di condizioni anomale a carico dell’utero. - Setticemia
La presenza di batteri nel sangue può causare una serie di sintomi gravi, compreso lo stato di shock. - Insufficienza renale
La compromissione delle funzioni renali è un possibile sviluppo negativo nei casi più avanzati.
Riconoscere e monitorare attentamente questi sintomi è cruciale per individuare tempestivamente la piometra e adottare le giuste misure terapeutiche. In caso di sospetto, consultare immediatamente un veterinario per una diagnosi.
Diagnosi
Il medico, dopo un’attenta anamnesi e un esame fisico approfondito della cagnolina, procede con un’ecografia. Qualora rilevi masse sospette, riconducibili sia a tumori che alla piometra, sono indispensabili degli esami del sangue specifici e un esame citologico per eliminare qualsiasi dubbio.
Vediamo nel dettaglio gli strumenti per la diagnosi della piometra.
- Esami del sangue
Solitamente, nelle cagnoline affette da piometra, si osserva un aumento dei globuli bianchi, ovvero delle cellule coinvolte nella difesa dalle infezioni.
È bene considerare, tuttavia, che un conteggio normale o basso dei globuli bianchi non esclude la diagnosi di piometra. Dunque – di per sé – offre un’informazione parziale. Un soggetto affetto da piometra potrebbe risultare anemico, a causa della diminuzione dei globuli rossi, per la costante perdita di sangue dall’utero infetto. Nei casi gravi, potrebbe essere necessaria una trasfusione, per compensare questa preoccupante perdita. - Striscio vaginale
Questa analisi viene effettuata con la preparazione di un campione di materiale proveniente dal flusso vaginale della cagnolina, con l’obiettivo di effettuare un’analisi al microscopio. Tale metodo permette di individuare i batteri e i globuli bianchi presenti nel pus che fuoriesce dall’utero. - Ecografia
L’ecografia rappresenta un metodo preciso e non invasivo per diagnosticare la piometra perché consente di valutare le dimensioni dell’utero, lo spessore delle pareti uterine e la presenza di liquido accumulato all’interno. Nella piometra a cervice chiusa, l’utero è facilmente riconoscibile poiché mostra un notevole ingrossamento. Al contrario, come abbiamo visto sopra, in caso di piometra a cervice aperta, l’utero non presenta un ingrossamento significativo poiché il pus fuoriesce. - Radiografia
L’utero può essere identificato e studiato anche mediante radiografia quando è notevolmente ingrossato, come nelle piometre a cervice chiusa. È bene considerare che nelle cagnoline non gravide, un ingrossamento dell’utero è sempre considerato un’anomalia da analizzare.
Una volta confermata la presenza di piometra, è doveroso intervenire tempestivamente per risolvere definitivamente il problema.
Trattamenti per la cura della piometra nel cane
Una volta ottenuta la diagnosi, le strade percorribili sono sostanzialmente due, quella chirurgica e quella farmacologica.
- Intervento chirurgico
Il trattamento più efficace per affrontare la piometra che prevede la sterilizzazione del cane e rimozione completa dell’utero e delle ovaie. Questa procedura elimina direttamente la fonte dell’infezione.Nel caso delle cagnoline che conservano ancora buone o discrete condizioni generali, la completa ripresa dopo l’intervento chirurgico avviene in pochi giorni.
Mentre, per i soggetti in condizioni più critiche, bisogna prevedere un periodo post-operatorio più intensivo, che comprende la somministrazione di flebo, antibiotici e il monitoraggio degli esami del sangue. Con l’assistenza adeguata, anche i casi gravi spesso presentano buone prospettive di recupero. È importante tenere presente che, in un animale già debilitato, l’intervento chirurgico comporta dei rischi, ma l’alternativa senza trattamento è spesso fatale.
- Terapia medica
La terapia medica per la piometra è limitata alle cagne da riproduzione di alto valore, in cui è essenziale preservare la capacità riproduttiva. Questa forma di trattamento comporta costi elevati e potenziali effetti collaterali, alcuni dei quali possono essere gravi. Inoltre, può essere utilizzata solo in soggetti in buone condizioni generali con piometra a cervice aperta.La terapia medica implica l’uso di ormoni chiamati prostaglandine, che stimolano le contrazioni dell’utero e agevolano l’espulsione del pus. Questi ormoni devono essere somministrati insieme agli antibiotici per un periodo prolungato. La terapia richiede una sorveglianza veterinaria attenta e spesso comporta un ricovero di alcuni giorni a causa dei potenziali rischi e complicazioni.
Gli effetti collaterali temporanei possono includere irrequietezza, nausea, dolori addominali, febbre e riduzione della frequenza cardiaca. Gli effetti collaterali permanenti possono includere l’infertilità e una maggiore suscettibilità a sviluppare ulteriori episodi di piometra.
Consigli per la prevenzione
In quanto patologia potenzialmente letale, la piometra deve essere attentamente prevenuta. Ecco alcune pratiche utili per preservare al meglio la salute della tua cagnolina.
La sterilizzazione, in primis, dovrebbe essere seriamente considerata per tutte le esemplari femmina non destinate alla riproduzione. Questo intervento può essere effettuato intorno ai 6 mesi di età e non solo previene le infezioni uterine ma riduce anche significativamente il rischio di tumori mammari. Inoltre, elimina completamente la possibilità di gravidanze indesiderate e gravidanze isteriche.
Gli interventi chirurgici per soggetti sani sono generalmente a basso rischio, grazie ai progressi nella gestione anestetica e nelle misure di supporto prima, durante e dopo l’operazione. Il tuo veterinario sarà la persona migliore per consigliarti la terapia più adeguata in caso di piometra, unitamente a un’alimentazione specifica e ben ponderata. Ricorda che la consulenza medica è decisiva per qualsiasi aspetto legato alla gestione della salute del tuo amico a quattro zampe, inclusa la dieta post-operatoria e le cure riabilitative.
In definitiva, la piometra è una patologia complessa e potenzialmente pericolosa che colpisce le cagnoline non sterilizzate. Se non viene curata adeguatamente e tempestivamente può portare alla morte. È essenziale, dunque, essere consapevoli dei segni e dei sintomi, come apatia, febbre e inappetenza, che possono indicare la presenza di questa problematica. È bene considerare che la sterilizzazione rappresenta un passo cruciale nella prevenzione della piometra e di altre complicazioni legate alla salute riproduttiva delle cagnoline.