Coccidi nel cane e nel gatto: come proteggere i nostri amici pelosi

La coccidiosi rappresenta una seria minaccia per i nostri amici a quattro zampe, in particolare per i cuccioli e gli esemplari più anziani. Vediamo insieme di cosa si tratta e come prevenirla.

Foto di Eleonora Toresi

Eleonora Toresi

Veterinaria

Amante sin da bambina degli animali, a 16 anni decide di diventare veterinaria. Si trasferisce in Spagna a studiare, prima a Lugo poi a Madrid, specializzandosi in medicina felina. Per DiLei scrive nella sezione Pets.

I coccidi rappresentano una seria minaccia per la salute dei nostri amici a quattro zampe: provocano infatti la coccidiosi, un’infezione intestinale che può provocare gravi danni all’intestino degli animali domestici, soprattutto ai soggetti più vulnerabili come i cuccioli e gli esemplari più anziani, a causa del sistema immunitario debole. La coccidiosi ha sintomi che vanno dalla diarrea all’indebolimento generale. In questo articolo, esploriamo i vari aspetti della malattia, inclusi i modi in cui si diffonde, le sue manifestazioni, le strategie di prevenzione e le opzioni di trattamento disponibili.

Cos’è e come si contrae la coccidiosi?

Come accennato, la coccidiosi è un’infezione causata dai coccidi, dei parassiti capaci di infestare l’intestino di cani e gatti, causando danni spesso irreversibili già prima della comparsa dei sintomi.

Solitamente, le gravi lesioni provocate all’intestino possono alterare i processi di digestione e di assorbimento dei nutrienti, portando i nostri piccoli a uno stato di disidratazione e diminuzione del peso. Nei soggetti più fragili, questi insidiosi organismi microscopici possono addirittura provocare la morte dell’animale (parliamo di cuccioli nei primi mesi di vita, cani o gatti anziani o immunodepressi). Al contrario, gli adulti difficilmente vengono colpiti.

Il ciclo biologico del parassita ha inizio quando il cane o il gatto ingeriscono le uova dei coccidi, che si trovano nell’ambiente esterno, dove un animale infetto ha precedentemente fatto i suoi bisogni. Successivamente, questi parassiti si insediano nell’intestino, coinvolgendo tratti del tenue e arrivando fino al colon. Una volta giunte a destinazione le uova si schiudono, liberando le forme larvali che infestano l’organismo, trasformandosi in merozoiti e iniziando a distruggere le cellule dell’intestino per poi replicarsi, producendo nuove uova che verranno eliminate nelle feci e – purtroppo – infetteranno altri esemplari. Questi organismi, infatti, in pochi giorni contamineranno l’acqua e il suolo con cui verranno a contatto.

Una volta che un animale ingerisce le uova di coccidi, in sostanza, l’infezione inizia e si avvia un nuovo ciclo del parassita, che generalmente dura tra 1 e 4 settimane.

La coccidiosi è pericolosa per l’uomo?

Per quanto anche l’uomo possa incorrere in infestazioni da coccidi, è bene sapere che la tipologia di parassiti che attacca i nostri amici a quattro zampe è tipica della loro specie. Infatti, Cystoisospora canis è il nome della tipologia più comune nei cani, mentre Cystoisospora felis è quella più diffusa tra i gatti. Pertanto, in questi specifici casi, non vi è rischio per l’uomo.

I sintomi della coccidiosi nel cane e nel gatto

I sintomi della coccidiosi possono variare in tipologia e gravità ma di base includono la diarrea come segnale più evidente. Può essere acquosa, mista a sangue o muco e può provocare un’importante perdita di liquidi nell’animale.

Tra gli altri sintomi evidenti, è possibile registrare la perdita di appetito, i dolori addominali con gemiti o atteggiamenti posturali singolari. Oltre a questi, altri segnali da non sottovalutare sono il vomito e l’indebolimento. Infine, l’infestazione da coccidi può raggiungere il cervello, dando luogo a sintomi neurologici importanti.

Fattori aggravanti della coccidiosi

La coccidiosi può diventare particolarmente pericolosa quando si verificano coinfezioni con differenti agenti patogeni come virus, batteri o altri parassiti intestinali. Questa condizione può creare un ambiente favorevole per la proliferazione dei microrganismi, aumentando il rischio per l’animale.

Nei cuccioli, l’infezione da coccidi può manifestarsi durante la fase di svezzamento o in risposta a cambiamenti ambientali e fattori di stress che minano il sistema immunitario. È fondamentale riconoscere i segni precoci in questi giovani animali, poiché la coccidiosi può essere fatale se non trattata tempestivamente.

Come capire se il cane o il gatto asintomatico hanno la coccidiosi

La coccidiosi può essere subdola, perché alcuni cani e gatti sono portatori del parassita, senza mostrare alcun sintomo evidente. Tuttavia, riconoscere questa infezione, anche in soggetti asintomatici, è essenziale per prevenire la sua diffusione e garantire la salute complessiva degli animali domestici.

La diagnosi della coccidiosi nei cani e nei gatti asintomatici si basa principalmente sull’esame delle feci. Tuttavia, va tenuto presente che l’espulsione delle uova avviene in modo intermittente. Questo significa che un unico campione fecale può risultare negativo, anche se l’animale è infetto. Per una diagnosi accurata, dunque, è necessario contattare il veterinario di fiducia al minimo sospetto e raccogliere campioni fecali per tre giorni consecutivi.

Se ti trovi in questa situazione, procedi prelevando una piccola quantità di feci dal tuo animale e inseriscila in barattoli sigillati. Conserva i campioni fecali nel frigorifero per evitarne la degradazione e sottoponi il tutto a un’analisi completa presso il tuo veterinario di fiducia.

Questo approccio aumenterà notevolmente la probabilità di rilevare le ovocisti dei coccidi anche in animali asintomatici. Ricorda che la diagnosi precoce è fondamentale per prevenire la diffusione dell’infezione e garantire il benessere del tuo cane o del tuo gatto.

Cane e gatto coccidi

Come si cura la coccidiosi?

Il trattamento della coccidiosi negli animali domestici necessita di un intervento tempestivo e mirato. La terapia è solitamente basata su farmaci antiparassitari specifici, scelti dal veterinario in base alle esigenze individuali. Questi farmaci aiuteranno a debellare l’infezione e a ridurre il carico parassitario nell’intestino. È fondamentale sottolineare che tutti gli animali che convivono con il cane o il gatto infetto devono essere sottoposti al trattamento, indipendentemente dai risultati dei loro esami fecali. Questo approccio preventivo impedisce la diffusione dell’infezione negli ambienti in cui vivono e transitano. Per contribuire al ripristino della flora intestinale danneggiata, il veterinario spesso consiglia l’uso di fermenti lattici specifici per animali domestici e una dieta mirata a favore del tratto gastrointestinale, così da incentivare la normalizzazione dell’attività digestiva.

In queste situazioni, più che in altre, risulta molto utile il possesso di assicurazionicopertura delle spese medico-veterinarie che possono aiutare nella salvaguardia dei nostri animali venendo incontro alle esigenze del padrone sia in termini economici che di velocità di intervento.

Come eliminare i coccidi dall’ambiente

Mantenere un ambiente pulito e sicuro per i tuoi animali domestici è fondamentale per prevenire la diffusione dei coccidi e di altri parassiti. È necessario considerare che sebbene le uova siano particolarmente resistenti nell’ambiente, ci sono delle azioni utilissime che possono essere intraprese per proteggere i tuoi amici a quattro zampe. Vediamole insieme.

  1. Calore e pulizia a vapore
    Il calore è un potente alleato nella lotta contro i coccidi. La pulizia a vapore è un metodo efficace per neutralizzare le oocisti presenti su superfici e oggetti nell’ambiente domestico. L’uso di apparecchiature a vapore può contribuire a sterilizzare le zone frequentate dagli animali, riducendo così il potenziale di infezione.
  2. Prodotti igienizzanti
    L’utilizzo di prodotti igienizzanti specifici per le superfici è un altro passo cruciale. Assicurati di scegliere detergenti che siano efficaci contro parassiti e segui attentamente le istruzioni per l’applicazione.
  3. Rimozione e smaltimento delle feci
    La pulizia quotidiana delle feci è un aspetto fondamentale per mantenere l’ambiente il più possibile privo di oocisti. Raccogli le feci dei tuoi amici a quattro zampe regolarmente e smaltiscile in modo corretto, lontano da aree frequentate dagli animali e lontano dalle ciotole del loro cibo e dell’acqua.

Queste misure di prevenzione sono fondamentali non solo per ridurre il rischio di trasmissione dei coccidi ma anche di altri parassiti. Mantenere un ambiente pulito e sicuro per i tuoi animali domestici è un vero atto d’amore capace di preservare la loro salute.

Prevenire la coccidiosi

Oltre a pulire molto attentamente gli ambienti che il tuo piccolo amico a quattro zampe frequenta e a contattare il tuo veterinario per ogni dubbio, per salvaguardare la salute intestinale degli animali, è importante eseguire regolarmente esami delle feci: ogni sei mesi se l’animale ha contatti con altri animali o una volta l’anno se vive in un ambiente isolato.

Questi controlli possono aiutare a escludere non solo l’infezione da coccidi, ma anche da altri parassiti come ascaridi, tricuridi, anchilostomi e giardia. Il tuo veterinario sarà, senza dubbio, in grado di consigliare la migliore strategia di prevenzione in base alle esigenze specifiche del tuo animale domestico.