Quando usare il cappottino per il cane?

Con l'inverno, sapere quando serve il cappottino per il cane è indispensabile per proteggerlo adeguatamente dal freddo

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Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videoreporter

Giornalista pubblicista, videoreporter, copywriter e content editor. Si occupa di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società.

Pubblicato: 15 Gennaio 2025 22:26

L’inverno è la stagione delle serate sul divano, sotto le coperte, con una tazza di tè fra le mani e un po’ di musica di sottofondo. Tutto questo è bellissimo poterlo condividere anche con il proprio animale domestico. Tuttavia, almeno due o tre volte al giorno, è necessario uscire per le passeggiate di rito. Ecco allora che sorge spontaneo un dubbio: quando è il caso di usare il cappottino per il cane e quando invece è sufficiente la protezione del suo prezioso mantello per proteggerlo dal freddo. 

In generale, sull’argomento, ci sono diversi pareri e non c’è una risposta univoca. Molto dipende da fattori variabili, quali il clima, l’età e lo stato di salute del cane, la razza e le caratteristiche fisiche. Poi ci sono valutazioni soggettive che variano da proprietario a proprietario. Quel che è certo, però, è che le basse temperature possono essere un elemento di rischio e non vanno sottovalutate. Questo, poi, vale se piove. In commercio ci sono tantissimi accessori, ma per sapere quali scegliere e quando usarli è fondamentale imparare a conoscere i bisogni di colui che fa parte della famiglia a tutti gli effetti.

Quanti gradi sopporta il cane

Il cappottino del cane è un accessorio utile, ma non è sempre indispensabile. Alcune volte l’anatomia è sufficiente per sopportare il freddo. Lo sanno bene gli Husky, esemplari con pelo e sottopelo spessi, che riescono a sopportare perfettamente le lunghe traversate con la slitta sulla neve. Lo stesso vale per i Terranova e i Maremmani: animali abituati a vivere in montagna e senza troppe protezioni, figuriamoci se hanno bisogno dell’impermeabile. 

Diverse sono le condizioni di un Pinscher, caratterizzato da un manto raso e caratteristiche fisiche che difficilmente basterebbero per fargli vivere serenamente una giornata sulla neve. Un destino simile è toccato a razze come il Chihuahua, il Barboncino, il Boxer, l’Alano e il Dobermann. Tutti questi vanno protetti con un grado di attenzione maggiore da parte di chi, adottandoli, si è preso la responsabilità del loro benessere psicofisico.

Un dato di riferimento, che comunque va sempre analizzato caso per caso con l’ausilio del proprio veterinario di fiducia, è quello che vede come linea di demarcazione i 3 o 4 °C. Al di sotto di queste temperature è bene tenere gli animali al calduccio delle quattro mura domestiche o dotarli di cappottino per la durata delle passeggiate quotidiane, al di sopra possono cavarsela tranquillamente. L’importante è valutare sempre il fattore tempo e l’eventualità di dotarli di una cuccia per esterni, progettata con materiali isolanti.

Il fatto che il cane tremi, non è detto che indichi che sente freddo. Imparare a interpretare correttamente il linguaggio del corpo, valutando anche il contesto, è di fondamentale importanza per capire di cosa ha davvero bisogno, giubbotto o scarpette compresi. E, a proposito di zampe, queste non vanno protette sempre e comunque. Hanno la necessità di uno strato isolante se sono danneggiate, se si vuole stare un po’ sulla neve o se piove. Imparare a conoscere il proprio animale domestico è importante per sapere quali sono le sue esigenze a seconda delle situazioni. 

Cane con cappottino per il freddo

A quale temperatura il cane sente freddo

A incidere sensibilmente sulla percezione che il cane ha del freddo o del caldo sono la taglia, la lunghezza e la tipologia del mantello. Centrale, infatti, è il rapporto fra massa e superficie. Un cane grande e grosso riesce a trattenere di più il calore, mentre un esemplare piccolo ha un consumo energetico maggiore e lo dissipa maggiormente. Per fortuna, in Italia, sono rari i luoghi dove le temperature risultano essere veramente proibitive ed è sufficiente mettere in atto qualche accorgimento per stare tranquilli che il cane no soffra.

Il cappottino per il cane serve a proteggerlo dal freddo. Il fattore temperatura è determinante per decidere come comportarsi e bisogna fare una distinzione fra quella reale e quella percepita: è quest’ultima che conta in questo caso speifico. Inoltre c’è un’importante distinzione da fare. Un cane fermo soffre il freddo molto più di uno in movimento o impegnato in qualsivoglia attività fisica: nel primo caso una copertura calda e impermeabile è consigliata, nel secondo potrebbe essere eccessiva.

Un’altra valutazione da fare riguarda l’habitat in cui vive l’esemplare in questione. Un cane che è abituato alla vita domestica e in città sente di più il passaggio da dentro a fuori casa. Se poi vive al Nord o in montagna è diverso: le temperature del Sud e in corrispondenza del livello del mare sono meno rigide. Quando gli sbalzi sono elevati, il cappottino può rappresentare un valido alleato per evitare il rischio di contrarre il raffreddore o qualche malanno peggiore. 

L’età del cane e le condizioni generali di salute incidono sensibilmente sulla resistenza al freddo. Un cucciolo o un esemplare ancora forte e giovane sono più resistenti rispetto a uno anziano e/o malato. In questo ultimo caso cappotti e giubbotti da esterno sono d’obbligo, così come eventuali maglioncini da tenere dentro casa. Lo strato adiposo è un’ulteriore protezione che, se manca, va sostituita con uno strato di tessuto esterno. Con il passare del tempo, si diventa più deboli e scarseggiano le risorse metaboliche che – quando le temperature si abbassano – normalmente giocano un ruolo determinante. 

Perché alcune razze soffrono di più il freddo?

Alcune razze sono frutto dell’allevamento selettivo operato dagli esseri umani. Esistono alcune razze desertiche, per esempio, con il pelo estremamente corto e prive di sottopelo, che difficilmente riescono a vivere bene in ambienti con un clima molto rigido. Succede indipendentemente dall’abbigliamento prescelto, ma in mancanza di questo la situazione diventa di certo più critica.

Contrariamente a quanto si possa immaginare, le razze di cani brachicefale, con il naso schiacciato e difficoltà respiratorie, hanno difficoltà a dissipare il calore. D’inverno, quindi, hanno una marcia in più rispetto alla resistenza al freddo: per loro il vero pericolo sono i colpi di calore estivi. Comunque, non bisogna mai estremizzare o fare una valutazione generale, senza considerare le condizioni particolari. Esistono infatti cani brachicefali che non hanno grosse difficoltà alle vie respiratorie e che possono essere accuditi come qualsiasi altro esemplare.