Il rispetto per gli animali è un valore che va preservato. Vale per i cani, per i gatti e per altre specie viventi. Sempre più frequentemente, nei centri abitati, si trovano esemplari di riccio che hanno perso la via di casa e in difficoltà: ecco allora che sapere come aiutarlo e prendersene cura al meglio può fare la differenza fra la vita e la morte.
Per quanto possano essere carini e dolci, si tratta di animali selvatici con esigenze particolari e che sono tutelati dalla legge. Comportarsi nel modo giusto, quindi, non è solo un atto di umanità, ma anche un modo per non incorrere in rogne spiacevoli.
La prima cosa da sapere, che poi merita di essere approfondita, è che i ricci non vanno né spostati né trattenuti. A meno che non ci siano gravi problemi di salute. In questo caso, è obbligatorio contattare i Cras di appartenenza, i centri di recupero di animali selvatici.
Indice
Cosa significa trovare un riccio
Se trovi un riccio, che sia nel giardino di casa o in un altro ambiente generalmente insolito, può voler dire che è in un luogo non previsto e in difficoltà. Tuttavia non si tratta di certezze e agire impulsivamente o per sentito dire non è quasi mai una buona idea. Per sapere come comportarsi, allora, è meglio partire dall’inizio e imparare qualcosa in più sulla natura di questi simpatici animali.
Sono crepuscolari, il che vuol dire che escono dalle tane nel tardo pomeriggio e si spostano prevalentemente di notte. Se si trovano in giro durante il giorno è certo che qualcosa non va. Monitorarli e chiedere il consiglio di un veterinario esperto è l’approccio migliore.
È necessario agire velocemente, contattando gli organi competenti, se si notano delle ferite o escoriazioni evidenti. Lo stesso vale nel caso in cui dovessero barcollare, muoversi a fatica oppure se dovessero riposare su un fianco e/o mostrarsi poco reattivi. Un riccio non si fa mai vedere debole, altrimenti sarebbe una facile preda: se lo è vuol dire che sta male sul serio.
Un intervento è utile anche quando ha gli occhi chiusi o incrostati: potrebbe avere un’infezione in corso, come succede a molti gatti per esempio. Pure un’infestazione da parassiti può essere di una certa entità e richiedere supporto veterinario. La procedura per rimuovere le zecche è la stessa di quella che si utilizza per i cani, ma se non si ha esperienza in merito è sempre meglio lasciar fare a un professionista.
Mamma riccio e cuccioli: come e quando intervenire
Se invece si trova una mamma riccio con i propri cuccioli non è il caso di fare nulla: soltanto chiamare lo specialista. Eventuali spostamenti potrebbero alterare l’odore dei piccoli che la madre usa per riconoscerli e mettersi in atto un vero e proprio atto di disconoscimento e abbandono. Inoltre, si potrebbe arrecare paura e spingerla a fuggire.
Se invece si lascia che la natura faccia il suo corso, tutto andrà per il meglio. Questo, ovviamente, se e solo se non ci sono situazioni di malessere che riguardano i cuccioli o chi li sta accudendo. Qualora i piccoli dovessero essere soli, è meglio attendere. La mamma potrebbe essersi allontanata solo per procacciare del cibo e ritornare a breve, non bisogna avere l’ansia di soccorrere: prima è bene essere certi che serva.
Come recuperare un riccio in difficoltà
Se trovi un riccio sul ciglio della strada, in prossimità di un tombino o in altre zone potenzialmente pericolose è importante metterlo in sicurezza. Tuttavia, ricordiamo sempre che non vanno spostati dall’area. Vale sia per le femmine che hanno cuccioli da accudire che per esemplari che vivono nell’habitat che hanno scelto e che non devono subire cambiamenti, se non quando è strettamente necessario.
Sono da salvaguardare e consegnare ai Cras tutti i ricci che da fine ottobre a fine novembre non hanno raggiunto il peso di 550/600 grammi. Questi esemplari, infatti, senza delle scorte sufficienti di nutrienti, non sopravvivrebbero al letargo e all’inverno. Gli esperti che lavorano nei centri di salvataggjo, a seconda delle condizioni di salute, decideranno se mandarli o meno in letargo oppure se optare per uno controllato. Per la stessa ragione, non è un buon segno se si vede un riccio in circolazione durante le stagioni più fredde. Dovrebbe dormire e svegliarsi solo di rado.

Cosa fare per recuperare un riccio
Una volta stabilito che hai trovato un riccio in difficoltà e che, se non intervieni, rischia di morire, ecco come è meglio procedere per aiutarlo al meglio ed evitare al minimo ogni eventuale danno psicofisico.
Per prima cosa bisogna utilizzare dei guanti protettivi per evitare di essere punti dagli aculei. Poi va messo in una scatola con i bordi alti almeno 50 centimetri. All’interno va allestita in maniera tale che sia calda e accogliente. Ecco allora che va messa della carta assorbente sul fondo e una borsa dell’acqua calda (o anche una bottiglietta di acqua calda avvolta in uno strofinaccio, se si è in una condizione di estrema emergenza) che occupi non più della metà della superficie.
Una volta che l’animale si trova a casa o in una zona protetta si può creare una sorta di tana, facendo un’apertura su un lato. Infatti, quasi sicuramente, si è di fronte a esemplari molto spaventati a seguito di un trauma subìto: vanno posizionati in una stanza silenziosa e tranquilla, dove non possano essere disturbati.
Prima di procedere con l’alimentazione, è importante che la temperatura corporea sia stabile. La pancia, al tatto, non deve essere fredda. Solo in questo caso, e previo consulto del veterinario, si può procedere dando acqua e zucchero. Soltanto in un secondo momento, è il caso di dare del cibo.
Come vale per cani e gatti randagi in difficoltà, anche per i ricci c’è una regola d’oro: non ricorrere mai al sentito dire o al fai da te. Se si somministra il farmaco sbagliato, l’antiparassitario non idoneo o in quantità eccessive, si rischia di fare molto peggio.
Bisogna invece chiedere sempre il supporto degli esperti e dei volontari che fanno parte di associazioni specializzate nel salvataggio e nella salvaguardia di specie – vale la pena ricordarlo – sono selvatiche. Inoltre, in base allo stato di salute, la tempestività è fondamentale. Se il riccio è ferito o in condizioni gravi, va visitato il prima possibile.
Cosa fare se trovo un riccio in giardino
Se trovi un riccio, che sia in giardino o altrove, la regola è agire con prudenza e nel rispetto della sua natura a 360 gradi. Qualora dovesse essere un ospite del proprio spazio esterno, curato con attenzione e dedizione, la prima cosa è non utilizzare lumachicidi e/o insetticidi tossici anche per loro. Inoltre, è consigliabile lasciare delle foglie e del fieno in giro così che possa sentirsi gradito.
Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, è opportuno rivolgersi a un veterinario esperto in questo tipo di specie e non improvvisare. Per facilitarne la somministrazione, è meglio creare delle mangiatoie/casette ad hoc.
I ricci sono prevalentemente onnivori. Mangiano carne, croccantini per gatti, scatolette. Sono deleteri il latte, le mandorle, i cereali e tutte le sostanze non presenti in natura. Inoltre, potrebbero avere bisogno di una dieta mirata per bilanciare eventuali disturbi o patologie. Ecco perché è importante non fare di testa propria, ma lasciarsi guidare da professionisti.
Infine, non va mai dimenticato che per questi animali le piscine sono potenzialmente mortali, dato che rischiano di finirci dentro e annegare. Se si ha la fortuna di avere uno specchio d’acqua privato, e si sa che c’è la presenza di un riccio nelle vicinanze, è meglio posizionare un’asse di legno a mo’ di passerella. Così facendo, se dovesse finirci dentro, potrebbe utilizzarla come salvavita.
Fonti bibliografiche