Prima gli animali dovevano avere a che fare con le infezioni, oggi (sempre più spesso) devono fare i conti con malattie croniche che ‘ereditano’ dall’uomo. Il diabete, l’obesità, il cancro, le patologie cardiologiche sarebbero il risultato del rapporto così intenso che spesso si crea fra due specie apparentemente così diverse fra loro, ma che in realtà si somigliano molto di più di quanto si creda.
I problemi di salute di cani, gatti e non soltanto loro sono sempre più spesso affini a quelli che affliggono gli esseri umani. Succede agli animali domestici a quelli che abitano gli allevamenti; ma anche le specie selvatiche e quelle che popolano le profondità marine. A dirlo è una ricerca pubblicata su Risk Analysis. Pare che i fattori scatenanti di determinati malesseri in uomini e animali siano i medesimi.
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Le malattie che accomunano uomini e animali
Il team di scienziati dell’Università dell’Agricoltura di Atene è partito da un assunto: le malattie croniche, fra gli animali, sono sempre più frequenti. Basti pensare agli esemplari di cani e gatti estremamente sedentari e in sovrappeso. L’obesità è una patologia che riguarda dal 50% al 60% di queste due specie. La conseguenza? Il diabete.
Se poi si dà uno sguardo alla situazione della maggior parte degli allevamenti, il 30%-40% delle mucche è affetto da chetosi, una condizione che viene scatenata da un insufficiente apporto energetico dell’alimentazione. Come se non bastasse, poi, il 20% dei suini negli centri intensivi ha una forma di osteoartrite, una malattia che colpisce le articolazioni e che è strettamente connessa all’accrescimento troppo rapido.
I pesci e gli altri animali marini, invece, devono fare i conti con l’esposizione costante all’inquinamento causato dalle pratiche scellerate dell’uomo e che ha portato a un incremento del 25% del rischio di sviluppare il cancro al fegato. Anche i tumori gastrointestinali e cardiomiopatie sono in aumento e collegate alla presenza di plastiche nei mari e negli oceani del pianeta.

Lo stato ambientale condiziona la salute dell’uomo e degli animali
Gli animali contraggono sempre più frequentemente le malattie croniche tipiche dell’uomo a causa dello stato ambientale in cui versa la Terra. Se, in parte, ad avere un ruolo sono i fattori genetici (basti pensare al fatto che scegliamo esemplari sempre più rispondenti ai nostri bisogni, ma più cagionevoli); poi ci sono anche da prendere in considerazione questioni che riguardano l’alimentazione poco bilanciata, la mancanza di una corretta attività fisica e lo stress delle specie che vengono sfruttate per soddisfare le richieste della dieta umana.
Inoltre, è opportuno prendere in esame come determinate abitudini degli esseri umani abbiano delle ripercussioni su interi ecosistemi. Il surriscaldamento globale, l’inquinamento, l’estinzione di determinate specie (soppiantate da quelle aliene) e la perdita della biodiversità terrestre, l’urbanizzazione e la conversione del suolo non aiutano. Per comprendere meglio, è sufficiente soffermarsi sugli effetti dell’inquinamento chimico e di quello atmosferico, che influenzano la funzionalità endocrina degli uccelli e dei mammiferi che abitano vicino all’uomo. Interessante è approfondire come gli animali selvatici siano sempre più numerosi nei centri urbani e come le temperature in aumento e lo smog favoriscano l’insorgenza di problematiche metaboliche nelle specie domestiche.
In definitiva, bisogna sempre pensare che la salute dell’ambiente, quella dell’uomo e degli animali siano profondamente connesse. Sapere quali sono le ragioni che le accomunano è il primo passo per compiere un’inversione di rotta che si fa sempre più urgente. Lo si deve agli esseri viventi che popolano la Terra, alla natura in generale e – conseguentemente – a se stessi.
Fonti bibliografiche
Beyond Infections: The Growing Crisis of Chronic Disease in Animals – Risk Analysis.