Chi era Rebecca Cheptegei, il fidanzato le aveva dato fuoco

Se n'è andata Rebecca Cheptegei, la maratoneta ugandese morta per le ustioni in seguito all'aggressione del compagno

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Claudia D'Alessandro

Giornalista, esperta di Spettacolo e Content Editor

Giornalista e content creator, si nutre da sempre di cultura e spettacolo. Scrive, legge e fugge al mare, quando ha bisogno di riconciliarsi col mondo.

Se n’è andata Rebecca Cheptegei, la maratoneta ugandese che ha partecipato alle Olimpiadi di Parigi 2024. L’atleta è morta a causa delle ustioni riportate dopo l’aggressione del compagno: l’uomo le aveva dato fuoco con la benzina, probabilmente a seguito di una lite, e dopo una breve battaglia il suo corpo ha ceduto.

Chi era Rebecca Cheptegei

Classe 1991, Rebecca Cheptegei era una mezzofondista e maratoneta ugandese. L’atleta aveva partecipato alla gara dei 10.000 metri alle Olimpiadi di Parigi per l’Uganda, suo paese d’origine, terminando 44esima.

La sua carriera era iniziata nel 2010, quando la 33enne partecipò ai Mondiali di cross a Bydgoszcz (Polonia), dove si era classificata 15esima. Cheptegei ha vinto nella sua carriera due bronzi, uno nello stesso mondiale polacco nell’evento a squadre di cross, mentre il secondo nei 5000m piani ai Mondiali militari di Rio de Janeiro nel 2011. Nel 2021 aveva vinto il primo Mondiale di corsa in montagna e trail running.

La sua vita si è interrotta troppo presto dopo alcuni giorni di agonia: la maratoneta si è spenta il 5 settembre nell’ospedale della città di Eldoret, in Kenya, dove viveva, per le ustioni riportate sul 75% del corpo in seguito all’aggressione del compagno. “Purtroppo l’abbiamo persa perché ieri sera tutti i suoi organi hanno ceduto“, ha spiegato il dottor Owen Menach del Moi Teaching and Referral Hospital, dove la donna era ricoverata in terapia intensiva.

L’aggressione a Rebecca Cheptegei

“Abbiamo appreso della triste scomparsa della nostra atleta olimpica, Rebecca Cheptegei, in seguito ad un violento attacco da parte del suo fidanzato. Possa la sua anima gentile riposare in pace. Condanniamo fermamente la violenza contro le donne. È stato un atto codardo e insensato che ha portato alla perdita di una grande atleta. La sua eredità continuerà a resistere nel tempo”. Ad annunciare la scomparsa dell’atleta è stato Donald Rukare, presidente del Comitato olimpico ugandese, con un post su X.

Cheptegei era stata aggredita l’1 settembre, quando il compagno – il kenyano Dickson Ndiema Marangach – aveva fatto irruzione in casa sua e l’aveva cosparsa di benzina in seguito a una lite che è degenerata in un tentato omicidio. L’uomo si era intrufolato nella sua casa a Endebess, nella contea occidentale di Trans-Nzoia, nell’ovest del Kenya, vicino al confine con l’Uganda, approfittando del fatto che la donna e i suoi figli erano in chiesa.  

Secondo un rapporto della polizia “ha versato benzina su Rebecca prima di appiccare il fuoco”, aggiungendo che anche l’uomo è stato colpito dalle fiamme, con ustioni su circa il 30% del corpo.

I genitori dell’atleta avrebbero legato il movente di questa aggressione al recente acquisto da parte della stessa ragazza di un terreno nella Contea di Trans-Nzoia (sempre in Kenya) con l’obiettivo di avvicinarsi a molti centri di formazione atletica della zona. La coppia avrebbe litigato proprio per questo appezzamento dove è stata costruita la casa in cui si è consumata l’aggressione.