Cosa si può dire a un uomo che ha visto morire davanti ai suoi occhi moglie e figli, mentre cercavano di scappare dalla città assediata, in un momento che avrebbe dovuto essere di “cessate il fuoco”?
Cosa si può provare leggendo il post straziante di questo padre, che si chiama Serhiy Perebyynis, e che nonostante il dolore lacerante, chiede scusa a sua moglie Tatiana (Tanya) per non averla protetta: “Perdonami, non ti ho nascosta” scrive su Facebook.
Li ha raccolti tutti.
Tanya non ce l’ha fatta.
Perché tutto questo a me?
Qual è il prossimo?
Sto arrivando, tu ci sei.
Devo vederti un’ultima volta.
Perdonami, non ti ho nascosta
Tanya è stata uccisa insieme a sua figlia di 9 anni, Alise, e suo figlio, di 18, Nikita, dopo che l’artiglieria russa li ha brutalmente crivellati di colpi mentre cercavano disperatamente di fuggire dalla città assediata di Irpin, il 6 marzo scorso.
Le immagini dei loro corpi, distesi senza vita lungo il ciglio della strada, con le valigie accanto, hanno fatto il giro del mondo. Immagini che difficilmente dimenticheremo, accompagnate dal guaito dei loro cagnolini, che piangevano disperati accanto. La loro morte è stata l’ennesima conferma che i “corridoi umanitari” di Putin sono semplicemente un miraggio.
Tanya, il post dell’amica Irina
Anche un’amica di Tanya, Irina Nedava, ha reso omaggio alla famiglia, pubblicando un post sui social media: “La nostra amica… i suoi figli, Nikita e Alise, sono stati flagellati dai colpi di mortaio, mentre lasciavano Irpin attraverso corridoio umanitario… Tanya non aveva osato lasciare la sua casa per molto tempo, perché i suoi genitori sono malati: papà è cardiopatico e mamma è su una sedia a rotelle con il morbo di Alzheimer. Lei era la loro ultima speranza e supporto! Cosa accadrà adesso?’.
Ucraina, i filmati strazianti degli attacchi ai civili
Un filmato straziante, girato domenica a Irpin, che si trova alla periferia della capitale sotto assedio Kiev, ha confermato che le forze russe hanno attaccato aree civili densamente popolate dove uomini, donne e bambini cercavano di fuggire dal paese, mentre Putin continuava a negare che fossero bombardate le città ucraine. L’Ucraina ha affermato che il bilancio delle vittime civili nella sola Mariupol ha superato i 1.200 dopo che è stato bombardato anche l’ospedale pediatrico.