C’è qualcosa di magico che accade intorno a noi quando il calendario segna l’arrivo di dicembre. Le luci scintillanti, gli alberi maestosi, le decorazioni sontuose e poi, ancora, i calendari dell’avvento, le tradizioni e le usanze: è il miracolo di Natale che prende vita. Tutti, o quasi, ne subiamo il fascino. Lo conferma la scienza, lo sanno gli adulti e soprattutto i bambini, che proprio in questo periodo vivono con innocenza e meraviglia tutto quello che accade.
Dalla letterina dei desideri all’attesa di Santa Claus, per i più piccoli il Natale è una fiaba a occhi aperti. Eppure, qualcuno ha scelto di mettere in dubbio quella storia della buonanotte che viene tramandata da generazioni rischiando di spezzare l’incantesimo.
È successo a Coverciano, un quartiere della zona est di Firenze, dove la maestra di un’istituto scolastico elementare ha chiesto ai suoi alunni se credono ancora a Babbo Natale. Per alcuni di loro quella domanda si è trasformata in dubbio insidioso che ha fatto scoppiare la polemica. Ecco cosa è successo.
“Credi ancora in Babbo Natale?”
Durante l’ora di religione, la maestra di un’istituto elementare di Coverciano ha chiesto ai suoi alunni di quinta se credono ancora in Babbo Natale. Non conosciamo le risposte dei singoli, ma la loro reazione a quel quesito è stata tutt’altro che serena.
In molti, infatti, si sono interrogati sulle parole della maestra mettendo in dubbio tutto ciò che gli è stato raccontato, fino a questo momento, di Babbo Natale. L’episodio, che secondo i media locali si sarebbe verificato lo scorso 4 dicembre, si è diffuso rapidamente in tutta Italia spaccando l’opinione pubblica. In molti si sono schierati dalla parte dei bambini accusando l’insegnante di aver spezzato l’incantesimo del Natale.
A quanto pare, infatti, gli alunni di quinta elementare una volta tornati a casa avrebbero accusato le loro famiglie di avergli mentito per anni sull’esistenza di Babbo Natale. Così i genitori, di comune accordo, hanno inviato una PEC alla dirigente scolastica per avere spiegazioni rispetto a quanto accaduto in classe.
Il quiz di Natale e la reazione dei genitori
Secondo quanto si legge su Repubblica Firenze, i genitori hanno spiegato che la docente di religione aveva in programma di tenere una lezione sullo spirito di Natale e sulla vera storia di San Nicola, che ha contribuito a creare il mito di Babbo Natale. “Per noi è stato sbagliato porre la domanda “Babbo Natale esiste o no?”, anche perché affrontare il discorso sulle origini della leggenda vuol dire negare l’esistenza di Babbo Natale nella realtà”, hanno affermato i genitori.
“Secondo noi è un trauma” – hanno poi aggiunto, spiegando che nessuno dovrebbe privare i bambini di questa magia. I genitori hanno poi messo in discussione l’argomento considerandolo estraneo al programma di istruzione. Hanno quindi deciso di inviare una PEC alla dirigente scolastica che ha promesso che avrebbe approfondito l’accaduto.
Quello di Coverciano, però, non è l’unico episodio del genere. Giorni fa, infatti, una maestra di Genova ha rivelato ai suoi alunni di quarta elementare che Babbo Natale non esiste. L’insegnante ha però difeso la sua scelta spiegando che quella verità, anche se apparentemente brutale, serviva a trasmettere ai più piccoli il vero spirito del Natale.