I diritti delle donne sono sotto attacco: i talebani vietano i contraccettivi

Sono entrati nelle farmacie e hanno vietato la vendita di contraccettivi e dispositivi anticoncezionali. Così le donne afgane hanno perso un altro diritto fondamentale

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Non ci sono bombe ed esplosioni. Non ci sono palazzi distrutti e macerie, ma c’è comunque una guerra silenziosa in questo posto nel mondo, che è efferata e violenta, barbara e disumana, ed è quella perpetuata nei confronti dei diritti delle donne. Questo luogo si chiama Afghanistan.

Metà della popolazione del Paese vive da tempo nell’ombra. Una metà fatta di ragazze e di donne che, all’improvviso, si sono ritrovate a dover rinunciare all’istruzione, ai loro diritti. Alla loro stessa libertà. Non è stato sempre così, o almeno non lo era fino a quando, nell’agosto del 2021, i talebani hanno conquistato il potere. È stato allora che hanno deciso il destino dei cittadini, e soprattutto quello delle donne.

Ma non era bastato privare le ragazze dell’istruzione, impedendogli di andare a scuola. Ora i talebani hanno anche vietato i contraccettivi, minacciando farmacisti e ostetriche di non vendere e distribuire più alcun dispositivo anticoncezionale. I diritti delle donne, e quelli di tutti, sono ancora sotto attacco.

Vietati i contraccettivi a Kabul e a Mazar-i-Sharif

È di qualche giorno fa la notizia del nuovo attacco ai diritti e alla libertà delle donne da parte dei talebani. A raccogliere le testimonianze di quello che sta succedendo nel Paese ci ha pensato il Guardian raccontando come negli scorsi giorni le farmacie di alcune città siano state invase dalle autorità talebane che hanno proibito la vendita di tutti i contraccettivi presenti tra gli scaffali dei locali.

Li hanno minacciati, ponendo loro il veto di non vendere più alcun farmaco o dispositivo anticoncezionale. Se saranno sorpresi a farlo dovranno rispondere dell’accusa di sostenere e promuovere le idee occidentali, di voler controllare le nascite e ostacolare la crescita della popolazione mussulmana. Così ecco il nuovo divieto, per il momento diffuso nelle due principali città del Paese: Kabul e di Mazar-i-Sharif.

Donne e uomini afgani non possono acquistarli, non possono utilizzarli. E questo è stato deciso dai talebani, senza alcuna possibilità di replica e di ribellione. Ed è evidente che questa ennesima privazione avrà delle conseguenze devastanti sulla vita delle donne e di tutti quanti.

Afghanistan: I diritti delle donne sono sotto attacco

È iniziato tutto alcune settimane fa, come riporta il Guardian attraverso le testimonianze di alcuni farmacisti. I talebani, armati di pistole, sono entrati nelle farmacie ordinando ai negozianti di eliminare prodotti e dispositivi contraccettivi dagli scaffali, vietandone di fatto la vendita. Per assicurarsi che questa nuova legge sia rispettata, adesso, le autorità controllano regolarmente i locali di Kabul e di Mazar-i-Sharif.

I farmacisti non possono che attenersi a queste regole, quelle che ancora una volta violano i diritti delle donne. Perché è un diritto, umano e fondamentale, quello di avere accesso alla contraccezione. Ma i talebani hanno deciso che non è così che deve andare per chi vive nel Paese.

Le conseguenze, come abbiamo anticipato, rischiano di essere devastanti per le donne e per l’intera popolazione. Il Paese, infatti, combatte contro lo stigma della povertà, aumentato ancora di più sotto il governo talebano. Secondo i dati diffusi da Save The Children, ci sono oltre 9 milioni di bambini che soffrono la fame, mentre il 97% della popolazione vive al di sotto della soglia della povertà.

Senza anticoncezionali, e quindi private del diritto di scegliere, le donne afgane non solo sono esposte al rischio di gravidanze non desiderate, ma si troverebbero anche a dover crescere dei bambini in condizioni di miseria e povertà.