Giambruno, tutte le frasi scivolose che hanno scatenato la polemica (anche con la Ferragni)

Complottismi, maschilismi e amenità varie: tutti gli scivoloni del compagno di Giorgia Meloni

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

“Non sono di sinistra” aveva tenuto a precisare Andrea Giambruno all’indomani della vittoria alle elezioni della compagna, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Non è di sinistra e di certo non è neppure politicamente corretto il giornalista Mediaset. Da quando la salita al potere di Meloni ne ha accelerato la carriera giornalistica, Giambruno si è fatto notare per dichiarazioni diciamo discutibili: dal complottismo ambientale al victim blaming, tutti gli scivoloni del First Gentleman d’Italia.

Andrea Giambruno: inaccettabili dichiarazioni sulla violenza di genere

Andrea Giambruno conduce il talk show di Rete 4 Diario del giorno, salotto pomeridiano legato al Tg 4, dove il giornalista, affiancato da autorevoli ospiti, commenta le notizie del giorno. La puntata dello scorso 28 agosto ha avuto come focus la violenza sulle donne, in seguito al terribile stupro subito da parte di sette uomini da una ragazza di Palermo.

Ospite del giorno, il condirettore di Libero Pietro Senaldi ha affermato che: “Le ragazze hanno il diritto di non essere violentate ma purtroppo la realtà non rispetta i diritti, quindi non devono perdere conoscenza e devono frequentare contesti meno pericolosi possibili”. Di fronte a tale, discutibile, affermazione, Giambruno non ha di certo rimesso il riga il collega, al contrario, ha rincarato la dose di machismo e victim blaming (la tendenza a colpevolizzare la vittima).

“Hai ragione – ha detto il First Gentleman – perché uno a sua figlia magari dice di non salire in macchina con uno sconosciuto, perché è verissimo che tu non debba essere violentata, perché è una cosa abominevole. Ma se eviti di salire in macchina con uno sconosciuto magari non incorri in quel pericolo”. E, come se non fosse già abbastanza, ha sentito anche il bisogno di aggiungere: “Se eviti di ubriacarti e perdere i sensi, eviti di incorrere in determinate problematiche”.

Le parole del giornalista non sono di certo passate inosservate. Sui social l’indignazione non si è fatta attendere: “Vergognoso che il compagno della Presidente del Consiglio Meloni non solo non abbia fatto un passo indietro e sia alla conduzione di un programma di ‘approfondimento giornalistico’ ma che utilizzi quello spazio per dire cose di una gravità inaudita” ha scritto un utente su Twitter.

Persino Chiara Ferragni ha replicato alle dichiarazioni del giornalista, sottolineando come “stranamente è sempre la donna a essere colpevolizzata”. Sulla stessa linea anche il parlamentare Alessandro Zan: “colpevolizzare le vittime di una violenza, tanto più in diretta tv, è una pratica barbara e perversa, che scaturisce dai peggiori stereotipi machisti e patriarcali”. E, come lui, numerosi altri esponenti politici.

Il negazionismo climatico e l’attacco al ministro tedesco

Non è la prima volta che Andrea Giambruno finisce nel mirino della polemica nazionale e persino internazionale. È diventata tristemente famosa la puntata del Diario del giorno di fine luglio quando, con un Italia in preda a caldo torrido, alluvioni e incendi ha affermato, beffardo: “Oggi è il grande giorno del grande caldo torrido e qualcuno si chiede se sia una novità che nel mese di luglio si raggiungano queste temperature. Secondo noi non è poi una grande notizia però in effetti si continua a parlare e dibattere”.

La crisi climatica per il compagno di Giorgia Meloni semplicemente non esiste, e guai a farne menzione. Quando il ministro tedesco Karl Lauterbach ha condiviso le proprie preoccupazioni sul futuro del settore del turismo italiano di fronte alle dure conseguenze del climate change, Giambruno ha sentito il bisogno di rispondere: “Sono 20-30 anni che in qualche modo i tedeschi ci devono spiegare come campare. Se non ti sta bene stai a casa tua!” Speriamo solo che non sia da lui che la Premier accetti consigli di diplomazia.

La frase sulla “transumanza” dei migranti

Le parole sono importanti, specialmente quando si affrontano argomenti di una certa importanza. Soprattutto se sei un giornalista e, in quanto tale, hai la profonda responsabilità di quel che affermi, da comunicatore. Durante una puntata de Diario del giorno, programma da lui condotto su Rete 4, Giambruno stava parlando di migranti quando in una frase ha utilizzato il termine “transumanza”, riferendosi ai loro viaggi in mare. Dove per “viaggio” non si intende di certo una vacanza ai tropici.

Era inevitabile che si scatenasse ancora una volta la polemica perché un giornalista ha il dovere di raccontare i fatti, non di romanzarli avvalendosi di “licenze poetiche”. Basta cercare il termine incriminato sulla Treccani per comprendere le ragioni delle critiche:

Complesso delle migrazioni stagionali su largo raggio territoriale, e con accentuato dislivello verticale, con cui animali di grossa o media taglia si spostano dalle regioni di pianura alle regioni di montagna e viceversa, spontaneamente o condottivi dall’uomo, percorrendo particolari vie naturali (tratturi) nelle regioni a economia poco sviluppata, trasportate su strade ordinarie con appositi autocarri nelle regioni più sviluppate.

Giambruno si è scusato. “Ho utilizzato un termine decisamente inappropriato – ha ammesso -. Me ne scuso, con queste persone, con il pubblico e con l’azienda. Durante una diretta si utilizzano migliaia di parole e può capitare a tutti, umanamente, di sbagliare, ma le accuse di razzismo sono lontane anni luce dalle mie idee e dalla mia storia”.