Addison per l’aborto: “Ho 12 anni, dovrei far nascere un bambino?”

La giovane ragazza ha parlato alla Camera dei delegati del West Virginia a favore del diritto all'aborto

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Redazione

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Nei giorni scorsi la dodicenne americana Addison Gardner ha tenuto un discorso alla Camera dei delegati della West Virginia in opposizione alla nuova legislatura che vieta l’aborto nello Stato. Il mondo intero è rimasto sconvolto dalla decisione presa della Corte suprema Usa di eliminare il diritto all’aborto nel Paese libero per eccellenza. Attivisti e attiviste di tutto il mondo stanno cercando di battersi per ripristinare l’interruzione di gravidanza e tutelare la salute delle donne americane.

Il discorso di Addison Gardner

Così qualche giorno fa una ragazza di soli 12 anni ha parlato mentre la Camera approvava un disegno di legge per vietare l’aborto nello Stato del Virginia, dove attualmente è legale fino a 20 settimane dopo la fecondazione, consentendo esenzioni limitate per emergenze mediche e complicazioni, ma non per stupro o incesto. Addison Gardner, della scuola media di Buffalo, si è rivolta quindi ai legislatori durante una sessione speciale dicendo: “Gioco a pallavolo e corro in pista. La mia istruzione è molto importante per me e ho intenzione di fare grandi cose nella vita. Se un uomo decide che sono un oggetto e mi fa cose indicibili e tragiche, io, una bambina, dovrei portare in grembo e far nascere un altro bambino?”.

Un coro di sostegno

Insieme ad Addison Gardner, hanno parlato durante l’udienza pubblica moltissime donne, che hanno deciso di condividere loro storie personali sull’aborto. Circa 90 persone si sono spese contro l’approvazione da parte della Camera di una legge che vieta l’aborto. La sessione è stata molto animata, con la sicurezza che ha scortato fuori molte donne invitate a parlare all’udienza.

La decisione dei legislatori

I legislatori hanno previsto eccezioni alla legge nei casi in cui il feto non abbia battito cardiaco o non abbia alcuna possibilità di sopravvivere, inserendo clausole che prevedono l’aborto durante un’emergenza medica o una gravidanza ectopica. Purtroppo, il disegno di legge, HB 302, non prevede alcuna eccezione per i casi di stupro o incesto. Motivi per il quale gli attivisti per i diritti delle donne si sono fortemente battuti. Altri tentativi di emendamento da parte di legislatori democratici sono falliti, compreso quello che avrebbe eliminato le sanzioni penali per chi pratica l’aborto.

La West Virginia è uno dei molti Stati a guida repubblicana che ha colto la palla al balzo, decidendo di limitare l’accesso alle strutture per l’aborto dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha rovesciato la sentenza Roe v. Wade il 24 giugno. La decisione incredibile della Corte Suprema ha annullato una sentenza storica che è stata sostenuta per quasi mezzo secolo, consentendo l’aborto durante i primi due trimestri di gravidanza negli Stati Uniti.

Questa è una vera e propria inversione di rotta, che ha portato gli Stati Uniti indietro nel tempo, ribaltando 50 anni di precedenti legali e rimettendo i diritti di aborto nelle mani dei singoli Stati. L’ultima speranza è che il Congresso intervenga con una presa di posizione dura e decisa.

Nel frattempo, gli USA resteranno una Paese incapace di tutelare i diritti e la salute di milioni di donne, limitando la libertà, cancellando anni di lotte per la parità.