Vestiti vecchi: come liberarsene e come riciclarli

Imparare a fare pulizia del proprio armadio senza soffrire troppo, liberandosi degli ingombri

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Angela Inferrera

Consulente di stile

Consulente d'immagine, fashion editor ed esperta di moda sostenibile.

Come in tutte le relazioni, anche quella con l’armadio ha i suoi pro e contro. La soddisfazione una volta che si aprono le ante e si entra nel magico mondo dell’abbigliamento, soprattutto per chi ama l’ordine e gli abiti sistemati secondo utilizzo, cromìa e tipologia, è impagabile.

Allo stesso tempo, però, la sensazione di “pienezza” dell’armadio, spesso rende difficile sbarazzarsi degli abiti vecchi, inventando scuse di ogni genere e giustificando con sé stessi il fatto di continuare a tenere capi che magari non entrano più o di cui ci si è dimenticati per così tanto tempo da essere diventati quasi vintage.

Come liberarsi dei vecchi vestiti

La buona regola, anche per una shopaholic più agguerrita, sarebbe quella di perlustrare l’antro delle meraviglie almeno ogni sei mesi e fare il punto della situazione, studiando l’arte del decluttering, cioè la tendenza ad eliminare gli oggetti superflui, liberando spazio e mente in modo da dare posto a nuove possibilità.

Avete mai pensato che, per quanto sia difficile gettare via o regalare gli abiti vecchi, facendolo avreste più spazio per riporne di nuovi? Il problema nasce quando si deve capire che tipo di scrematura operare ed il momento in cui è arrivata l’ora di farlo. Molte persone, infatti, elaborano idee degne dei migliori copioni hollywoodiani, abbinando ogni capo ad una storia, magari scegliendo di non buttare quella T-shirt bucata perché era la maglia della fortuna durante gli esami universitari, o, ancora, conservando quella particolare borsa, ormai immettibile, perché acquistata con il primo stipendio dieci anni fa.

Scegliere di dare un taglio e fare una pulizia generale al proprio armadio non è mai semplice ed è, chiaramente, una pratica che innervosisce perché quel capo “magari tornerà di moda un giorno” o perché troppo ne siamo legati affettivamente. Però è anche vero che il più delle volte, quando ci stanchiamo di indossare qualcosa, lo gettiamo negli angoli più bui, dimenticandocene col tempo.

Consigli per liberarsi dei vecchi vestiti

Spesso i motivi che ci frenano dal fare un bel decluttering sono i più svariati. A volte però è il caso di dare via i capi che non indossiamo più. Ecco qualche caso concreto.

Quando i capi sono rovinati

Eravate così affezionate a quel jeans da indossarlo quasi tutti i giorni, siete riuscite a portarlo avanti per anni ma adesso è logoro, così consumato da aver assottigliato il tessuto sino a sembrare quasi trasparente. Quando si riduce un capo in quello stato, la riparazione è quasi impossibile, e comunque, non si troverebbero soluzioni che lo riporterebbero all’originale splendore. Se liberarsene dovesse risultare troppo difficile, la soluzione sarebbe quella di riciclare. Con i jeans, ad esempio, è possibile creare diversi oggetti, in modo da non eliminarlo semplicemente, ma trasformarlo in qualcosa di nuovo.

I capi acquistati ma mai indossati

Quando fate shopping e trovate l’abito dei vostri sogni, ponetevi prima questa domanda: “Lo utilizzerò?”. Nel caso la risposta fosse affermativa, datevi una tempistica per poterlo indossare e, se entro un anno non avrete mai trovato l’occasione per metterlo, vuol dire che non era un acquisto sensato. In questo caso le soluzioni sono due: o continuate a lasciarlo nell’armadio a prendere polvere, o lo regalate. Scegliendo la seconda opzione, saprete di aver reso felice qualcuno con il vostro dono.

L’abbigliamento che non entra più

Durante la pulizia e il rinnovo dell’armadio avete ritrovato un indumento che avevate totalmente rimosso e, misurandolo, vi siete accorte che non vi entra più o vi fa sentire a disagio. Questo è il motivo giusto per disfarsene senza troppe storie. Nessuna giustificazione sul “quando dimagrirò mi entrerà” o “troverò l’abbinamento perfetto per renderlo splendido”, vi salverà: tornerà nel suo angolo buio fino alla prossima perlustrazione, se non ve ne sbarazzate subito. Ogni corpo, con gli anni, si modifica e, molto probabilmente, diventerà sempre più difficile trovare il giusto compromesso con ciò che resterà negli anni a fare da trofeo tra un ripiano e l’altro.

Quando i vestiti non piacciono più

Semplice e veloce. Perché occupare spazio nell’armadio per tenere qualcosa che non soddisfa più? A prescindere dal valore economico del capo, lasciarlo lì dove è non è un bene, perché equivarrà sempre al colpevolizzarsi per aver speso tutti quei soldi per qualcosa che, nel tempo, non ha più espresso l’effetto “wow” che ci si aspettava. Allora, la soluzione migliore sarebbe quello di ridargli nuova vita, magari addosso a qualcun’altra, che potrebbe apprezzarlo e renderlo il suo capo di punta negli outfit.

Idee per riciclare vecchi vestiti

I vestiti possono vivere una seconda vita e possiamo essere proprio noi a dargliela.

Second hand

Oggi ci sono tantissime piattaforme che permettono di vendere e acquistare capi di seconda mano, molto dei quali magari sono ancora in ottime condizioni. Il second hand è un modo come un altro di vendere e comprare quello che può servirci e di allungare la vita dei nostri capi. Più riusciamo a ritardare il loro ingresso in discarica e più stiamo avendo un comportamento sostenibile nei confronti dell’ambiente.

Riciclo del tessuto

Molte fibre tessili non miste possono essere riciclate e rigenerate. È il caso del denim, della lana e del cachemire, che vengono raccolti da

Rifò, azienda di Prato, che realizza poi capi nuovi con fibre rigenerate, senza bisogno di attingere a nuova materia prima.

Atotus invece, realtà di Trento, recupera anche la seta e il cotone mandandoli a filatoi che rifilano il tessuto per creare capi nuovi, oppure rivisita i capi ancora utilizzabili in un progetto di upcycling che coinvolge le scuole di design della città.

Swedish Stokings invece fa lo stesso con i collant, di cui recupera il nylon.

Esosport, in tantissimi punti di raccolta disseminati in tutta Italia, recupera invece le scarpe da ginnastica con suola in gomma, per recuperarne e riutilizzarne la materia prima. Insomma, il modo per recuperare il tessuto c’è!

Come buttare i vecchi vestiti non riciclabili in modo sostenibile

Come spiegavo prima, è essenziale fare in modo che i nostri capi arrivino in discarica il più tardi possibile. Per questo è importante cercare di evitare di gettarli via. Il problema, come ha messo in evidenza anche la serie televisiva di Sky, in collaborazione con Will e Andrea Ward, “Junk – Armadi Pieni”, è anche il fatto che, in Occidente di vestiti se ne producono davvero troppi e che, con la scusa che sono ancora mettibili, vengono messi nei bidoni gialli, come se fossero donazioni… quando in realtà non sono altro che rifiuti. In questo modo intasano (letteralmente) altre zone del nostro pianeta che noi non vediamo, trasformandole in discariche. Insomma, crediamo di fare del bene, e invece facciamo un danno ancora più grosso.

Se vogliamo gettare via i vestiti non riciclabili, che sono proprio all’ultima spiaggia e che non possiamo più rivendere, né recuperare, né riparare, l’unico posto corretto è il bidone del secco non riciclabile. Ecco perché dobbiamo essere consapevoli del nostro impatto ambientale ogni volta che acquistiamo anche un singolo capo!