Come può un raffinato noir, dal ritmo tipicamente serrato come per definizione ci si aspetterebbe, dissipare totalmente l’aura di suspense che aleggia sul panorama moda odierno? Riaccendendo una volta per tutte la passione per quelle mise di matrice retrò le quali abbiamo visto catturare l’attenzione generale qua e là nel corso degli ultimi mesi, rendendo definitivamente il vintage tendenza cardine. Un’atmosfera nostalgica, quella trasmessa, che sappiamo bene esercitare da sempre grande fascino, seguitando a sedurre sia che si tratti di attingere dagli archivi delle maison d’alta moda per prendere parte a sfarzosi eventi mondani che come fonte di tendenze soltanto passeggere.
Non è un caso, infatti, come durante gli ultimi Met Gala il tema dell’anno – “Sleeping Beauties: Reawakening Fashion” – sia stato quasi totalmente oscurato vista la predilezione per abiti che fossero al contempo opere, pezzi storici gelosamente custoditi sino a quel momento. Non è casuale, poi, nemmeno la forte ed improvvisa passione della Gen Z per estetiche di tendenza come quelle portate in alto dall’Office Siren o dalla moda coquette tratta da Bridgerton. Basta davvero un solo capo per trasportare la mente da un’epoca ad un’altra? Pare di sì. Ed è quello che sta capitando ora, visione dopo visione, con gli outfit in pieno mood anni ’60 presenti nella nuovissima pellicola Mother’s Instinct.
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Mother’s Instinct: di cosa parla il thriller del momento
Appare praticamente istantaneo come lo spettatore rimanga profondamente rapito dagli eleganti costumi dai toni pastello – già visti tra le tendenze colori di questi mesi – e dalle ambientazioni che fanno da sfondo alla intricata trama, tanto quanto dalla trama in sé. Mother’s Instinct è la storia dalle sfumature perverse di due migliori amiche, a loro volta madri, che vengono inaspettatamente catapultate all’interno di un incubo il quale, irrimediabilmente, deteriorerà con fatale lentezza il loro legame.
Le due eccellenze a prestare il volto alle protagoniste della storia? Jessica Chastain e Anne Hathaway, in occasione del loro terzo film insieme dopo i successi di Interstellar e Armageddon Time – il tempo dell’apocalisse. In dialogo assolutamente alchemico le due hanno addirittura deciso di produrre la pellicola, conferendo ad essa quel tocco in più. La seconda, la cui carriera pare a dir poco essere sulla cresta dell’onda in tempi recenti grazie agli interessanti ruoli assegnatile, interpreta Céline: sarà proprio lei a dover incassare il duro colpo inferto dal destino ed a subire una metamorfosi.
L’accento è posto sulla complessità del legame tra le donne: unite dall’amore viscerale per i rispettivi figli, incarnano impeccabilmente gli stereotipi di madri opposte. Alice è emotiva, la mamma-chioccia per definizione, mentre Céline appare più aperta ed espansiva. Dapprima una ricchezza queste differenze diverranno progressivamente autentiche armi nelle loro mani.
Il film è per l’appunto ambientato nell’America degli anni Sessanta, in quello che ha tutta l’aria di essere un tranquillo quartiere borghese dove le due amiche vivono il loro traballante idillio con le rispettive famiglie come vicine di casa. La quiete che per consuetudine lo caratterizza, infatti, viene ben presto sconvolta da un tragico incidente che introdurrà le vite delle protagoniste in un vortice inarrestabile di sospetti e sensi di colpa.
Insomma, gli elementi essenziali a far prospettare un thriller psicologico da manuale ci sono tutti. Trattasi di un’opera prima per Benoît Delhomme, noto direttore della fotografia in Francia, per la prima volta a destreggiarsi dietro la macchina da presa. Per quanto la trama si mostri avvincente pare non si tratti di una vera novità, bensì del remake di “Doppio Sospetto”, grande successo del regista belga Olivier Masset-Depasse basato a sua volta sul romanzo conosciuto come “Oltre la siepe” di Barbara Abel.
Gli outfit anni ’60 del nuovo thriller Mother’s Instinct
Una volta scoperto di più in merito all’alone di mistero che avvolge la trama del film siamo ora prontissimi ad approfondire il doveroso focus sui costumi.
Come prima detto a rendere riconoscibile Mother’s Instinct gioca un ruolo fondamentale l’abbigliamento di sapore retrò: raffinati abiti dalla silhouette a trapezio, fili di perle al collo e tacchi alti esaltano la bellezza naturale delle protagoniste, in look non soltanto in accordo con l’epoca storica di cui si parla ma perfettamente intonate alle tendenze al momento vigenti. Quelle che venerano gli outfit anni ’60.
Gli stessi abiti dalla linea ad A e adorni di ampie gonne a ruota presenti in Mother’s Instinct sono esattamente quelli che abbiamo potuto ammirare sulle più recenti passerelle d’haute couture: i loro orli sono andati progressivamente accorciandosi in un richiamo spudorato allo stile di quegli anni, rifacendosi a personaggi iconici quali Twiggy e Mary Quant.
Numerose sono state infatti le collezioni primavera/estate 2024 a riflettere tali caratteristiche: Miu Miu, Missoni, Gucci, Marni e Richard Quinn sono solo alcuni esempi tra i brand di lusso ad aver adottato la peculiare linea svasata dei vestiti del tempo, oggi ribattezzata appunto “A-line” in richiamo alla sagoma propria della prima lettera dell’alfabeto.
Oltre al ritorno delle audaci micro-mini, ai vestiti molto o poco avvitati ed ai caratteristici pattern vivaci di quegli anni – talvolta visti in versione monocolore oppure impreziositi con strass e paillettes – hanno spopolato calzature tipiche come le Mary Jane e le ballerine (anche) oggi indispensabili a completare i suddetti look.
È ancora con furore dagli outfit anni ‘60 che proviene, poi, l’ispirazione che ha animato gli abiti a trapezio dalla delicata palette sorbetto appartenenti alla collezione Versace dedicata alla primavera/estate corrente. Anche questi sono stati resi ancor più contemporanei dall’orlo ultra corto a lasciare la scena alle gambe. Il loro iconico fascino è stato invece mantenuto in maniera fedele grazie allo scollo più stretto sulle spalle in contrasto con la linea svasata dell’estremità, una struttura che promette di mettere in gran risalto la silhouette di chi li indossa senza necessariamente porre l’accento sulle curve del corpo.
Strategia o pura eleganza? Entrambe: basti pensare che la scarsa lunghezza dell’orlo fu già al tempo letteralmente rivoluzionaria in quanto esaltava per la prima volta le gambe, mentre contemporaneamente il taglio svasato di questi vestiti snelliva conferendo persino una falcata più carismatica. La riscoperta di tale vecchio-nuovo must si trova inoltre in armonia con il minimalismo attualmente in auge, presentando figure semplici ed essenziali.
Con un filo immaginario a ricondurre i look di Mother’s Instinct ai recenti defilé spiccano inoltre eleganti soprabiti trench, coordinati contrassegnati da giacca e gonne a matita e, ancora, scamiciati simili a quello latte e menta sfoggiato dalla bellissima Jessica Chastain sul set.
Che si tratti di un puro caso? Noi crediamo di no.