Chi ha giornalmente a che fare con la nostalgia come inclinazione naturale sa perfettamente come – rea la canaglia summenzionata – in sua compagnia si abbia la tendenza a non sentirsi mai davvero al posto giusto. È nel cinema, però, quantomeno in tempi recenti, che ogni più tormentato animo sta trovando insperato sollievo: sulla instancabile scia di reboot e sequel di pellicole cult anni Novanta-Duemila, pare che il prossimo gradito ritorno riguardi una romantica vecchia conoscenza. Tra le eroine di quegli anni anche Anne Hathaway è prossima a riprendere un ruolo che pareva essere ormai archiviato, quello della principessa di Genovia, e questo in un nuovissimo capitolo della saga Disney Pretty Princess, diretto da Adele Lim.
Se vi è chi ancora fatica a riprendersi dall’annuncio degli inattesi prossimi appuntamenti con Quel pazzo venerdì ed Il diavolo veste Prada, la notizia di un altro grande classico dei primi anni Duemila a fare la sua ricomparsa nelle sale ha colto tutti letteralmente alla sprovvista. A dare la buona nuova ci ha pensato la Hathaway in persona, la quale ha ufficializzato quelle che dapprima erano solo voci tramite un post sul proprio profilo Instagram lo scorso 4 Ottobre. L’attrice ha deliziato i fan attraverso un mashup di scene tratte dai primi due film, seguito da una inequivocabile didascalia: “Miracles happen. Back to Genovia with @adeleblim @disney @somewherepictures. The fairy tale continues”.
The Princess Diaries 3 non ha ritrovato soltanto la sua originaria protagonista, all’epoca solo all’esordio di una carriera del tutto in ascesa, ma persino un nuovo regista pronto ad imbarcarsi nel progetto con entusiasmo a più di vent’anni di distanza. La nuova erede di Garry Mashall (purtroppo scomparso nel 2016) è Adele Lim, affatto nuova all’universo Disney: il nome della donna ricorre invero in molteplici sceneggiature di film d’animazione di successo tra cui una del colosso statunitense, Raya and the Last Dragon.
Indice
The Princess Diaries 3: la trama della saga Disney e cosa si sa a proposito del sequel
I due capitoli che conosciamo della celebre saga, adattamento dei già noti romanzi young adult frutto della penna di Meg Cabot, ruotavano attorno alle vicende dell’insicura Mia Thermopolis, interpretata da una giovanissima Anne Hathaway a muovere i primi passi sul grande schermo. La goffa quindicenne, orfana di padre e dotata della tipica malagrazia di un’adolescenza che fatica a sbocciare, vedeva sconvolto da un giorno all’altro il suo piccolo traballante mondo da un’incredibile scoperta: quella di essere nientemeno che l’erede al trono di una nazione europea – del tutto immaginaria – chiamata Genovia, un colpo di scena che la costringerà a mettere da parte il suo irrealistico desiderio di passare inosservata ad ogni costo per far fronte a nuove responsabilità.
Ad impartirle segrete lezioni di regalità e d’etichetta degne del ruolo da principessa che di lì a poco si troverà a ricoprire ci penserà sua nonna, la severa regina Clarisse Renaldi (Julie Andrews ), approdata in città appositamente per fare la conoscenza dell’estranea nipote. Una presenza che, a dispetto delle prime apparenze a svelare scarsa affinità tra le due, si dimostrerà col tempo fondamentale per la giovane. Se Pretty Princess ci raccontava di questo, The Princess Diaries 2: Royal Engagement verteva sull’incoronazione di Mia: in Principe Azzurro Cercasi – corrispettivo titolo italiano del sequel del 2004 – l’ormai buona principessa apprendeva di doversi sposare affinché potesse divenire regina, un obbligo impostole dalle rigide leggi di Genovia. Leggi prontamente ribaltate da lei sul finale, con lo scioglimento dei vincoli della corona e la libera decisione di regnare senza un uomo al proprio fianco.
Per la sinossi della inedita trama che promette di appassionare nostalgici e nuove generazioni senza distinzione alcuna con The Princess Diaries 3 è fin troppo presto, però. Ciò che sappiamo è che, a distanza di ben ventitré anni dal primo film e con l’immensa gioia dell’affezionato pubblico oggi cresciuto, la protagonista sarà la stessa. E l’immensa gioia è anche la sua, a quanto sembra, grata in eterno alla commedia per averla iniziata sul serio alla carriera attoriale.
Gli interrogativi e le ipotesi riguardo il terzo capitolo non si contano: si vedrà Mia, ormai adulta, destreggiarsi tra doveri da regina e vita privata? Avrà imparato, una volta per tutte, a conciliare il ruolo pubblico con i propri desideri? E a proposito di Nicholas (alias Chris Pine) come sarà andata a finire?
La presenza nel cast della star di Mary Poppins e Tutti insieme appassionatamente, Julie Andrews, non è invece tuttora confermata.
I migliori momenti fashion di Anne Hathaway in Pretty Princess
Confermata è, in compenso, la presenza del medesimo costumista a lavorare dietro le quinte: trattasi di Gary Jones, alle prese con il guardaroba mondano-principesco della commedia sia in occasione del film originale che per il successivo. Che questo ci basti per ingannare l’attesa? Probabilmente no, ma l’excursus dei migliori look della pellicola cult potrebbe.
Per quanto arduo apparisse congiungere le abitudini fashion di un’ordinaria quindicenne – ancora alle prese con la messa a punto del proprio stile – e quelle ben più elevate di una principessa, Jones era ampiamente riuscito nell’intento: l’apprezzabile risultato è stato quello di iconici ensemble a riflettere per filo e per segno gli elementi cardine dello stile in voga al tempo, trasposti all’interno di un regale mondo di fantasia.
E così abbiamo potuto ammirare la giovane e timida Anne Hathaway passare con malcelata difficoltà dalla sua uniforme scolastica, con tanto di kilt scozzese e tutto il resto, a pomposi abiti da ballo ed eleganti tailleur che poco si addicevano ad una impacciata quindicenne.
Durante la metamorfosi di stile sono rimasti incisi nella memoria degli spettatori gli spessi occhiali da vista indossati dalla protagonista ed i suoi amati combat boots, rigorosamente firmati Dr. Martens.
Dal copricapo da pescatore di dubbio gusto- per ironia della sorte venuto alla ribalta negli ultimi anni come bucket hat – che serviva a camuffare la capigliatura ai sofisticati abiti che svogliatamente indossava per adempiere ai suoi nuovi doveri reali, stiamo per ripercorrere insieme i momenti topici del guardaroba della principessa Mia.
La strana coppia: abito da ballo ed anfibi
Come un’introversa quindicenne alle prese con annose problematiche tipiche della propria età possa faticare ad accostarsi, e del tutto improvvisamente, ad un contesto non solo nuovo ma addirittura ostico come quello reale possiamo solo immaginarlo. E per sfortuna, quella dei padri di ogni adolescente dell’epoca ingiustamente tormentati per non avere del sangue blu a scorrere nelle proprie vene, pronto a regalare un destino inaspettato alla progenie.
La licenza concessa a Mia di abbinare il lussuoso abito da ballo ai soliti anfibi è dunque più che comprensibile, e costituisce oggi uno dei momenti più iconici della commedia romantica.
L’uniforme scolastica di Mia Thermopolis? Oggi è tendenza
Complice l’attuale crescente popolarità di tendenze moda quali l’estetica mannish ed il rinnovato amore per la stampa scozzese, tornare ad indossare uniformi scolastiche simili a quelle sfoggiate (e anche un po’ odiate) dai personaggi di Pretty Princess non sarebbe poi un grosso sacrificio, oggi. La divisa, infatti, altro non era che la perfetta rappresentazione del cosiddetto stile preppy, con tanto di mini a quadri e blazer blu coordinato.
A piacere sarebbe ora sicuramente la gonna a pieghe in fantasia tartan in questione, di nuovo all’ultimo grido, unita alla ricercata presenza di cravatta maschile annodata attorno al collo.
Abito da principessa e tiara: la principessa perfetta è servita
Tra le immagini impossibili da dimenticare quando la memoria torna alla saga di The Princess Diaries non si può proprio non menzionare la prima apparizione di Mia nel suo abito da principessa, ampio, vaporoso e dotato di preziosi ricami floreali. Una visione che in svariati momenti della trama si è faticato a mettere a fuoco, coronata poi – letteralmente – dalla tiara luminosa sul capo dell’adolescente oramai a suo agio con sé stessa.
I tailleur color pastello: la tenuta casual di una principessa perbene
Infine, la fondamentale tappa della graduale presa di consapevolezza della giovane nel film è incarnata dai numerosi tailleur color pastello che Mia di Genovia inizia pian piano ad indossare con disinvoltura, inaspettatamente anche per le occasioni meno formali. Mise, queste, che intervallate da abiti leggeri scelti nelle stesse nuance si vedono soprattutto in Principe azzurro cercasi. L’ennesima accoppiata di capi, il primo, che ben si sposerebbe con la sfilza di must-have a formare la recente wishlist di ogni buon appassionato di moda.
Quali colpi di scena – fashion e non – ci attendono con l’arrivo di The Princess Diaries 3 non ci è ancora dato saperlo, ma date le premesse ci aspettiamo grandi cose. Un solo fatto, però, è certo: di tornare a Genovia potendola ammirare, oggi, con occhi nuovi non vediamo davvero l’ora.