Tutti gli esami da fare in gravidanza: settimana per settimana

Se hai un test di gravidanza positivo, fra le mani, scopri tutto quello che devi fare, passo per passo: ecco tutto l'elenco degli esami e delle ecografie che ti aspettano.

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Gli esami da fare in gravidanza sono molti e, come i controlli, le ecografie, i test prenatali sono tutti finalizzati a monitorare, mese dopo mese, lo stato di salute del feto, della donna ed ovviamente quello della gestazione. Alcuni esami, come vedremo, vengono ripetuti periodicamente, altri sono eseguiti una sola volta durante l’intera gravidanza. Sarà il/la professionista a prescriverceli in base alla settimana di gravidanza nella quale ci troviamo.

Per le mamme in attesa l’ agenda sarà fittissima tra esami del sangue, analisi delle urine, test prenatale, tutto prescritto dal proprio medico in base al calcolo dei trimestri.  Una volta ottenute le ricette, le future mamme non dovranno fare altro che prenotarle in ospedale, o nelle altre strutture che risultano più comode. In alcuni ospedali pubblici, esistono degli uffici/sportelli nascita dedicati proprio alla gravidanza dove sarà più agevole, per le donne in attesa,  indicare gli esami e le indagini che il professionista ha richiesto, e prendere i diversi appuntamenti. Qui sarà possibile anche prenotare il corso preparto.

C’è davvero tanto da dire sul protocollo degli esami da eseguire in gravidanza, qui ci concentreremo sugli esami da fare in base alla settimana/mese di gravidanza e lo faremo con il dottor Antonio Simone Laganà, ginecologo. Ma partiamo da prima, da quando non siamo ancora in attesa.

Prima della gravidanza: esami preconcezionali

Prima di addentrarci nel fitto calendario degli esami da fare in gravidanza, ci sembra doveroso fare due precisazioni. La prima, ormai di routine ma importantissima, è che il nostro personale riferimento, in termini di esami, deve essere il nostro medico. Alcuni esami potrebbero essere ripetuti, per altri si potrebbero richiedere degli approfondimenti, per cui non facciamo paragoni con le altre mamme, ma seguiamo la strada indicata dal nostro/a professionista. Per questo è importante rivolgerci ad uno (o ad una struttura pubblica) di cui ci fidiamo, che sia accogliente rispetto ai nostri dubbi, alle nostre domande, che sia chiaro nelle risposte e nelle indicazioni. Una volta istaurato un buon rapporto di fiducia, non ci sarà altro da fare che eseguire quanto richiesto.

La seconda precisazione è che non sono importanti solo gli esami da fare in gravidanza ma anche tutte le indagini che vanno fatte prima. Se una gravidanza è programmata, e non capitata, sarebbe bene prima di tutto cominciare ad avere uno stile di vita sano, che aiuta anche in termini di fertilità, ma anche rivolgersi ad un medico per una valutazione del nostro stato di salute generale come ad un/una ginecologo/a per verificare se è necessario fare ulteriori indagini. Questo è fondamentale, ad esempio, se la coppia non è più giovanissima e la sua finestra per il concepimento è stretta.

Fare una chiacchierata con il proprio medico, prima di provare ad avere una gravidanza, può aiutarci anche a chiarire aspetti che non conosciamo o che non abbiamo affatto valutato, soprattutto in base alla nostra età e alla nostra storia clinica.

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Ecografie ed esami da fare in gravidanza

Esami da fare in gravidanza: primo trimestre

Ma adesso vediamo cosa ci dice il dottor Laganà sugli esami da fare in base alle settimane ed ai mesi di gravidanza, cominciando dal primo trimestre (entro 13 settimane + 6 giorni), e comunque al primo controllo.

“Secondo l’art. 59 “Assistenza specialistica ambulatoriale per le donne in stato di gravidanza e a tutela della maternità” del D.P.C.M. 12 gennaio 2017, che riporta l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), le seguenti prestazioni specialistiche per il controllo della gravidanza fisiologica sono escluse dalla partecipazione al costo:

  • prima visita ostetrica;
  • ecografia ostetrica, da eseguire nel primo trimestre, per determinare l’età gestazionale;
  • esame citologico cervico vaginale;
  • emocromo;
  • elettroforesi dell’emoglobina (dosaggio frazioni: HbA2, HbF, Hb anomale);
  • gruppo sanguigno AB0 (Agglutinogeni e Agglutinine) e Rh (D);
  • anticorpi anti-eritrociti (test di Coombs indiretto);
  • glicemia;
  • virus rosolia IgG e IgM;
  • test di Avidità delle IgG se IgG positive e IgM positive o dubbie;
  • toxoplasma anticorpi IgG e IgM;
  • test di avidità delle IgG, se IgG positive e IgM positive o dubbie;
  • IgA e Immunoblotting;
  • treponema pallidum (sierologia della sifilide: anticorpi EIA/CLIA e/o TPHA più VDRL);
  • ricerca virus immunodeficenza acquisita (HIV 1-2);
  • test combinato anticorpi e antigene p24;
  • immunoblotting;
  • urine esame completo;
  • urinocoltura: ricerca batteri e lieviti patogeni. Incluso conta batterica;
  • Chlamydia Trachomatis anticorpi IgG e IgM. Incluso IgA se IgM negative;
  • ricerca Neisseria Gonorrhoeae con esame colturale in materiali biologici;
  • ricerca anticorpi per il virus dell’epatite C (HCV);
  • eventuale Immunoblotting;
  • HCG frazione libera e PAPP-A, da eseguire solo in associazione all’ecografia ostetrica per lo studio della traslucenza nucale”.

Va precisato che alcuni di questi esami vanno eseguiti solo se non sono stati fatti in fase preconcezionale o negli ultimi mesi, mentre altri vengono prescritti solo se ci sono dei fattori di rischio.

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Gli esami per monitorare la tua gravidanza

Esami da fare in gravidanza: secondo trimestre

Come vedremo qui sotto, moltissimi esami sono ripetuti nel tempo, in caso di dubbio, di positività o di negatività. Si pensi, a titolo esemplificativo, alla toxoplasmosi: se all’inizio della gravidanza è negativa, la prassi prevede sia ripetuto l’esame volto a verificarne l’eventuale infezione, più volte nel tempo.

Nel secondo trimestre, sempre come di seguito, ci sono tre indagini molto importanti a cui sottoporsi: la morfologica (che ci permette di valutare la crescita e lo sviluppo del feto); l’ amniocentesi (l’ esame per le donne a rischio di anomalie genetiche); ed infine il tanto temuto test di tolleranza al glucosio (screening per il diabete gestazionale).

Sono tutti passaggi delicati ed importanti ed in alcuni casi, come il test del glucosio, un po’ fastidioso. Per prepararsi a quest’ultimo, non sarà necessario fare altro che andare a digiuno in ospedale/laboratorio, assumerne il quantitativo previsto, sciolto in uno specifico quantitativo d’acqua, ripetendo la procedura quante volte ci sarà detto dall’esperto/a. L’eccessivo sapore zuccherino può essere leggermente noioso, ma non è un esame di cui aver paura. Ma ora passiamo al lungo elenco degli esami da fare nel secondo trimestre.

“Da 14 settimane a 18 settimane + 6 giorni:

  • tri-test per AFP, HCG totale o frazione libera, E3 (determinazioni di rischio prenatale per anomalie cromosomiche e difetti del tubo neurale);
  • curva da carico di glucosio (OGTT) con 75 gr, solo in presenza di fattori di rischio;
  • virus rosolia IgG e IgM;
  • test di avidità delle IgG, se IgG positive e IgM positive o dubbie;
  • in caso di sieronegatività precedente, Toxoplasma anticorpi IgG e IgM;
  • test di avidità delle IgG, se IgG positive e IgM positive o dubbie;
  • eventuali IgA e immunoblotting.

Da 19 settimane a 23 settimane + 6 giorni:

  • in caso di sieronegatività precedente, Toxoplasma anticorpi IgG e IgM. Incluso test di avidità delle IgG, se IgG positive e IgM positive o dubbie. Incluso eventuali IgA e immunoblotting;
  • morfologica, da eseguire tra 19 settimane e 21 settimane.

Da 24 settimane a 27 settimane + 6 giorni:

  • in caso di sieronegatività precedente, Toxoplasma anticorpi IgG e IgM. Incluso test di avidità delle IgG, se IgG positive e IgM positive o dubbie. Incluso eventuali IgA e immunoblotting;
  • curva da carico di glucosio (OGTT) con 75 gr, solo in presenza di fattori di rischio;
  • urine esame completo;
  • in caso di batteriuria o leucocituria significativa e/o altri indici di infezione urinaria, esame colturale dell’urina (urinocoltura): ricerca batteri e lieviti patogeni. Incluso conta batterica. Se positivo, incluso identificazione e antibiogramma”.
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Gli esami per monitorare la tua gravidanza

Esami da fare in gravidanza: terzo trimestre

“Nel terzo trimestre, da 28 settimane a 32 settimane + 6 giorni:

  • emocromo;
  • anticorpi anti-eritrociti (Test di Coombs indiretto);
  • in caso di sieronegatività precedente, Toxoplasma anticorpi IgG e IgM. Incluso test di avidità delle IgG, se IgG positive e IgM positive o dubbie. Incluso eventuali IgA e immunoblotting;
  • in caso di patologia fetale e/o annessiale o materna, ecografia ostetrica (per accrescimento e flussimetria fetale).

Da 33 settimane a 37 settimane + 6 giorni:

  • emocromo;
  • in caso di sieronegatività precedente, Toxoplasma anticorpi IgG e IgM. Incluso test di avidità delle IgG, se IgG positive e IgM positive o dubbie. Incluso eventuali IgA e Immunoblotting;
  • virus HBV (antigene HBsAg + anticorpi anti-HBsAg + anticorpi anti-HBcAg);
  • treponema pallidum (sierologia della sifilide: anticorpi EIA/CLIA e/o TPHA più VDRL);
  • ricerca virus immunodeficenza acquisita (HIV 1-2). Test combinato anticorpi e antigene p24. Incluso: eventuale Immunoblotting;
  • urine esame completo;
  • in caso di batteriuria o leucocituria significativa e/o altri indici di infezione urinaria, esame colturale dell’urina (urinocoltura): ricerca batteri e lieviti patogeni. Incluso conta batterica;
  • se positivo, incluso identificazione e antibiogramma;
  • tampone vaginale per la ricerca dello Streptococco beta-emolitico di gruppo B (raccomandato a 36-37 settimane).

Da 41 settimane:

  • ecografia ostetrica per valutazione quantitativa del liquido amniotico;
  • cardiotocografia.

Si precisa che tale elenco fa riferimento ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ministeriali, ma ulteriori indagini di approfondimento posso essere richieste in base al giudizio clinico, soprattutto per quanto riguarda la ricerca di Citomegalovirus (attualmente non indicato nei LEA) e l’ecografia del terzo trimestre (accrescimento con flussimetria fetale), attualmente indicato nei LEA solo in caso di patologia fetale e/o annessiale o materna.

Si precisa, inoltre, che tale elenco fa riferimento ad una gravidanza strettamente fisiologica: qualunque deviazione dalla fisiologia potrebbe imporre ulteriori indagini di approfondimento al giudizio clinico”.

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Test positivo: gli esami per monitorare la tua gravidanza

Gravidanze over 40: cosa cambia

Abbiamo chiesto, infine, al dottor Laganà, se fosse previsto un protocollo diverso per le donne non più giovanissime, donne over 40, o con situazioni particolari come precedenti aborti. Concludiamo con le sue parole questo articolo su tutti gli esami da fare in gravidanza, mese per mese, settimana per settimana.

“La gestione della gravidanza per donne over 40 o con aborti precedenti richiede un approccio personalizzato e attento: il monitoraggio della gravidanza sarà generalmente più intensivo e potrebbero essere necessari ulteriori esami e indagini. Potrebbero essere consigliate dal ginecologo visite/ecografie più frequenti e un monitoraggio più frequente degli esami ematochimici.  Nel caso in cui i test di screening prenatale, come il test combinato del primo trimestre (traslucenza nucale e Bi-test) e test non invasivi prenatali (NIPT) evidenzino un rischio aumentato per anomalie cromosomiche (come ad esempio la sindrome di Down), potrebbero essere indicati esami invasivi come la villocentesi o l’amniocentesi per una diagnosi di certezza. In caso di precedenti aborti del secondo trimestre o parti pretermine, la misurazione del collo dell’utero (cervicometria) può essere monitorata per valutare la competenza cervicale.

Molto importanti sono anche lo stretto monitoraggio della pressione arteriosa e lo screening per il rischio di sviluppare pre-eclampsia, mediante la valutazione della velocimetria Doppler delle arterie uterine e dosaggio del Placental like Growth Factor (PlGF) tra 11 e 13 settimane + 6 giorni, e la curva da carico di glucosio, poiché il rischio di diabete gestazionale è maggiore con l’aumentare dell’età”.