Giovani sterili per scelta: il movimento Childfree in Italia

Dagli Stati Uniti all'Europa, cresce sempre più il movimento dei giovani che nel proprio futuro non vedono l'arrivo di un figlio

Sempre più under 30, e non solo, rinunciano all’idea di avere figli. Essere genitori non può essere un obbligo sociale, come sottolinea il movimento Childfree.

Il movimento Childfree, nato negli Stati Uniti, sta trovando terreno fertile anche in Italia. L’idea è quella di riunire persone che non hanno intenzione d’avere figli, ora o in futuro, al fine di far rendere loro conto di non essere soli.

Una donna dovrebbe puntare alla maternità, così come un matrimonio trova la sua vera essenza nella nascita di un figlio. Chi lo ha detto? Chi ci impone di vivere la nostra esistenza secondo determinati canoni, soltanto perché risultano essere i più diffusi e condivisi.

Il movimento Childfree rappresenta il grido di una generazione, che non sente pulsioni genitoriali e non intende vergognarsene, vivendo la propria esistenza per sé, seguendo i propri obiettivi e non intendendo accantonarli per occuparsi di un altro essere umano.

Una tendenza che riguarda soprattutto i giovani under 30, che non si limitano però al non far figli, ma decidono di eliminare del tutto la possibilità d’averne in futuro, sottoponendosi a interventi di sterilizzazione. Un atto di libertà, come spiegato da Loly, amministratrice del gruppo Facebook Childfree: “Ciò che sto facendo è liberarmi di qualcosa che non voglio. Mi sento donna ma non madre”.

Una presa di coscienza che non ammette passi indietro, con la giovane che spiega come childfree si nasca, non si diventi. Nessun ripensamento dunque, perché si tratta di un modo di essere e il proprio io non cambia.

Con lieve ritardo questo movimento è giunto in Europa e anche in Italia, ma negli Stati Uniti ha mosso i suoi primi passi nel 2013, arrivando anche a conquistare la copertina di Time. Una generazione ritiene che per avere tutto dalla vita, non sia obbligatorio avere figli. Le proprie gioie e soddisfazioni possono giungere da altro, arricchendosi come persona, viaggiando e raggiungendo i propri obiettivi.

Una visione della vita che solleva non pochi dubbi in chi fa della maternità una ragion d’essere, con tutte le sue difficoltà. Il movimento Childfree non punta però il dito contro chi decide di mettere al mondo una vita, richiede soltanto il dovuto rispetto per tutti coloro che hanno optato per una via differente.

Questa comunità virtuale diventa sempre più reale, passo dopo passo, con incontri che hanno come scopo quello di aiutare i membri a sentirsi meno isolati e ‘strani’. La sterilizzazione è un passo delicato e non appartiene a tutte. C’è infatti chi utilizza più contraccettivi contemporaneamente.

Non si tratta di odio verso i bambini, bensì di una visione differente del proprio percorso. Detto questo, c’è chi nel movimento guarda al futuro, ipotizzando aree comuni che prevedano sezioni childfree. Dai vagoni dei treni ai ristoranti, per fare degli esempi comuni, potendo godere pienamente di certi momenti, senza il pianto di un bebè, tenero per alcuni e terribilmente stressante per altri.

Sotto l’aspetto legale, in Italia la sterilizzazione volontaria è consentita, anche se non regolamentata. La depenalizzazione è giunta con l’articolo 22 della legge 194, la stessa che consente l’aborto. Fino al 1978 la sterilizzazione era punibile con la reclusione da sei mesi a due anni. Si andrà a stipulare un accordo tra medico e paziente, con l’intervento che potrà avvenire soltanto dietro valido consenso informato.