La valigia per il parto è indispensabile per ogni futura mamma, affinché abbia tutto il necessario per il parto e la degenza in ospedale. Sapere quando prepararla e come farla è importate, non a caso, alcuni ospedali pubblicano l’elenco delle cose indispensabili da inserire, individuando ciò che essi stessi offrono e ciò che la mamma deve procurarsi. Ovviamente, alcune cose potrebbero cambiare in base al tipo di degenza, alla clinica (privata o struttura pubblica) ma, in linea di massima, le cose da mettere nella valigia per il parto sono le medesime per ogni donna.
Preparare la borsa per il parto è un momento carico di emozione, ma l’emotività non deve farci cogliere impreparate: per non dimenticare nulla, è importante che la mamma (ed il suo compagno) comincino, quanto prima, a fare una lista delle cose da comprare e, con il passare dei mesi, accantonarle, prima di comporre la borsa.
Coloro che frequentano un corso preparto sono facilitate in questo compito. Durante le lezioni, i professionisti che seguono le mamme, dedicheranno un po’ di tempo all’argomento. Se il corso viene seguito nello stesso ospedale nel quale si è deciso di partorire, il vantaggio è di essere assolutamente in linea con il reparto maternità ed il nido.
Il corso preparto è molto importante per le mamme e le coppie. Non solo permette di conoscere meglio le procedure dell’ospedale, ma anche di creare rapporti importanti, e di avere informazioni corrette sul parto.
Indice
Cosa mettere in valigia per il parto
Le prime ed indispensabili cose che vanno inserite nella borsa per il parto sono i documenti e la nostra cartella clinica, con gli esami svolti sino ad allora. Vien da sé, che occorra predisporre questi elementi il prima possibile, ed inserirli in una zona della borsa facilmente accessibile, anche da terzi, perché in ospedale sappiano subito chi siamo e tutta la nostra storia clinica. Tutto il resto, dall’intimo, all’abbigliamento e così via, verranno dopo.
Per la mamma
- Documenti
- Intimo
- Cura personale
- Acqua e snack
I documenti di riconoscimento e la tessera sanitaria sono, ovviamente, le prime cose che ci verranno chieste per l’accettazione e la registrazione in ospedale. Subito dopo, fondamentali, sono i nostri esami. Dall’esame del sangue alle urine, dal tampone vaginale alle ecografie. Essi devono essere inseriti in modo ordinato. Dalle ultime indagini sino alle prime, possibilmente, all’interno di una cartella ad anelli, o simile, disposti nelle classiche buste trasparenti. Questo è quello che viene caldamente raccomandato in alcuni ospedali e da alcuni professionisti. Importante anche evidenziare, con apposito colore, il nostro gruppo sanguigno, l’esito del tampone, eventuali risultati critici e le date in cui sono stati eseguiti gli esami e le ecografie.
Ciò potrebbe sembrare eccessivo ma ha una sua ratio. Nel caso in cui il nostro sia un parto improvviso, critico, ad esempio, avere tutto in ordine faciliterà il personale sanitario, consentendo di intervenire tempestivamente di fronte ad ogni situazione problematica. Avere evidenziato l’esito del tampone, ad esempio, sarà un modo per attivare subito la terapia antibiotica. Leggere facilmente il gruppo sanguigno, ad esempio, senza che il personale debba cercare nei fogli sparigliati e disordinati, consentirà di preparare tempestivamente le sacche di sangue, in caso di trasfusioni. Insomma, una buona organizzazione è un vantaggio per tutti.
Infine, per le donne che abbiano espresso la preferenza all’epidurale, è necessario portare nella borsa per il parto, la relativa documentazione, con il consenso firmato. In caso contrario, non si potrà effettuarla.
Il documento viene firmato qualche settimana prima della data prevista per il parto, a seguito del colloquio con l’anestesia che, in tal sede, spiegherà cos’è l’epidurale e la differenza con l’anestesia spinale, farà alcune raccomandazioni alla donna e verificherà l’eventuale esistenza di impedimenti alla terapia.
Per quanto riguarda l’intimo, invece, saranno indispensabili camicie da notte o maglie larghe. Esse, possibilmente, dovranno avere una facile apertura sul davanti, e saranno utilizzate per il travaglio e la degenza. Vestaglie o grandi cardigan, da mettere sopra, dovranno essere capi ampi, comodi, facili da togliere e mettere. Indumenti anche facili da lavare, smacchiare ed igienizzare, qualora volessimo riutilizzarli o conservarli, in quanto, la possibilità di sporcarli è altissima.
Per garantire una maggiore igiene, si consigliano ciabatte in plastica ed infradito. Le ciabatte di plastica ci consentiranno di mantenere l’igiene nei bagni e di fare la doccia in modo sicuro. Spesso, infatti, la donna in fase di travaglio viene invitata a fare una doccia calda, al fine di rilassare il corpo ed attenuare i dolori.
Indispensabili, infine, sono ovviamente le mutande a rete e i pannolini per le perdite, che useremo anche al rientro a casa. Canottiere, calzini o calzettoni, dipendono molto dalla stagione.
Da mettere nella valigia per il parto, ci sono anche generi alimentari. Per il momento del travaglio, è consigliato portare acqua e snack. Un travaglio può durare mezz’ora ma anche dodici ore, avere bottiglie di acqua e frutta secca può essere di aiuto alla mamma stanca e sfibrata da un momento così duro ed intenso. Mai alimenti pesanti o complessi, solo il minimo per dare energie immediate, ed in piccolissimi quantitativi, qualora fosse necessario.
Per il bambino
- Body e tutine
- Cappellino
- Mussole
In genere, al bambino, l’ospedale fornirà i primi pannolini, sino al momento delle dimissioni. Per questo, dobbiamo procurarci e mettere nella valigia per il parto il minimo indispensabile per vestirlo. In genere, sono richiesti tre cambi, disposti in altrettante buste trasparenti e sigillate, verosimilmente come quelle per gli alimenti. In commercio ce ne sono tante, anche con l’apposita zona dove scrivere il nome del bambino.
Ogni busta conterrà un body ed una tutina con i piedini nelle stagioni fredde (in estate, saranno necessari dei calzini singoli). Da aggiungere un piccolo cappellino di cotone, per il primo cambio. Infine, viene raccomandato di preparare completini semplici, senza fronzoli o con chiusure difficili. La parola d’ordine è praticità, per facilitare l’intera macchina ospedaliera.
In genere, invece, sono sconsigliati biberon e ciucci, come anche peluche.
Le mussole, sempre più di moda, possono essere un’ottima opzione sia per la fase dell’allattamento che come copertina leggera, per l’uscita.
Quando prepararla
In genere, si consiglia alla puerpera di preparare la valigia intorno all’ottavo mese di gravidanza, salvo, ovviamente, non ci siano situazioni particolari che paventino il rischio di parto prematuro. È importante che la coppia collabori e condivida questa fase. Se la persona che ci accompagnerà non dovesse trovare subito la borsa, ad esempio, o non sappia dove siano i documenti, quale sia il primo cambio e così via, si creerà una tensione che dovrebbe essere evitata in un momento così delicato ed irripetibile.
Che borsa portare
Si parla di borsa per l’ospedale, come anche di valigia per il parto. In realtà sono la stessa cosa ed ognuna può scegliere ciò che le risulti più comodo, o possieda o preferisca in base al gusto. Semmai ci fosse una discriminante, per operare questa scelta, essa dovrà essere relativa allo spazio della stanza, dove la valigia o la borsa dovranno essere riposte sino all’ultimo giorno di degenza. Nei piccoli armadietti dei più comuni ospedali pubblici, potrebbe essere più facile far entrare una borsa morbida, per poi chiudere l’armadietto stesso con un lucchetto. Altrimenti, anche un piccolo trolley, che già possediamo ed usiamo per i viaggi, potrebbe essere altrettanto comodo. L’importante è non portare una borsa o una valigia ingombrante, qualora condividessimo la stanza con altre donne. Storia diversa per le stanze in solvenza o in cliniche private.