Il tema nanna è sempre oggetto di dibattito e confronto. A che ora devono andare a letto i bambini e quanto devono dormire, in base all’età, è determinante per il nostro riposo. Per questo motivo, sulla nanna, signore lo sappiamo, non c’è da scherzare.
Mandare a letto i bambini e farli dormire tutta la notte, non è un gioco da ragazzi. Se ci sono interi libri dedicati al tema, non è un caso. Si sprecano seminari sulla nanna, sulla corretta routine, e meme sulla mancanza di un congruo riposo nostro, a causa loro. Se è vero che il sonno è dei giusti, non si capisce come si faccia, già da bambini, a non meritarsi un sano sbadiglio.
Ma veniamo alle cose serie: cominciamo da quante ore di sonno sono indispensabili, per la salute dei piccoli.
I bambini non hanno bisogno di dormire sempre le stesse ore, ed anche l’ora in cui devono andare a letto non può essere uguale per un neonato come per un bambino in età scolare. Per di più, a differenziare l’ora in cui devono andare a dormire, oltre l’età, ci sono altri fattori: le attività svolte durante l’arco della giornata, l’ora in cui i bambini si devono alzare e, ovviamente, il Paese in cui si vive.
Chi non ha conosciuto, poi, almeno una di quelle mamme o uno di quei papà: genitori che raccontano di figli che si sono sempre addormentati presto, senza bisogno di una carezza e mezza fiaba, bimbi che hanno sempre dormito tutta la notte, sino alle otto del mattino.
Per la maggioranza dei genitori, mettere a letto i bambini, rispettare sempre la stessa routine e lo stesso orario, mollare la postazione dal loro capezzale prima che canti il gallo e vederli dormire almeno 8 ore filate, è una chimera. È questa seconda categoria di genitori quella normale, sappiatelo!
Impegno, pazienza e dedizione sono elementi essenziali, per affrontare il momento nanna dei nostri figli. Conoscere ed applicare qualche principio base, poi, può essere di aiuto.
Indice
Quante ore devono dormire i bambini in base all’età
I bambini piccoli, a differenza degli adulti, si autoregolano: dormono il numero di ore di cui hanno effettivamente bisogno. È per questo che non dormono sempre lo stesso numero di ore, in quanto le loro esigenze fisiologiche mutano, nel corso dei primi anni di vita.
Si passa dalle 20 ore di sonno del neonato ad una media di 11 ore per i bambini di circa 6 anni. Secondo gli esperti dell’American Academy of Sleep Medicine, possiamo schematizzare le ore di sonno in base alla fascia di età, in questo modo:
- Dalla nascita ai 3 mesi, i neonati trascorrono la maggior parte del tempo a dormire, i risvegli sono dettati solo dall’esigenza di alimentarsi. Non cambia molto rispetto a quando vivevano nel ventre materno.
- Dai 3 mesi sino ai 6, le ore dedicate al sonno diminuiscono leggermente, si raggiungono circa 15 ore di media. Il sonno più lungo lo si fa la notte, il resto sono nanne diurne, distribuite fra mattina e pomeriggio.
- Dai 6 mesi ad 1 anno, i bambini dormono circa 14 ore, di cui 12 la notte e 4 tra il riposino mattutino e quello post prandiale.
- Da 1 anno a 3, l’approccio dei bambini con il mondo esterno cambia radicalmente. Ci sono le prime espressioni ed interazioni con ciò che li circonda. Camminano, parlano, conoscono se stessi attraverso i giochi e le relazioni con l’altro. Vien da sé che sia inevitabile una riduzione delle ore dedicate alla nanna. I bambini, in questa fascia di età, dormono dalle 12 alle 13 ore, di cui la maggior parte sempre durante la notte. Molti bimbi non dormono più la mattina, ma si godono il momento della nanna, nel primo pomeriggio.
- Dai 3 ai 6 anni, la vita dei bambini, anche con l’ingresso nelle scuole e con le prime attività ludiche e sportive, comincerà a prendere dei ritmi simili a quelli dell’adulto. Se sino ai 4-5 anni, qualche bimbo dormirà fino a 11 ore e mezzo, di cui un’oretta ancora nel primo pomeriggio, intorno ai 6 anni, si dormirà solo la sera, per una media di circa 10 ore.
L’importanza della routine per mettere a letto i bambini
Abbiamo visto come cambiano le ore dedicate al sonno nei bambini e perché cambiano. È inevitabile che, con esse, cambi anche la routine della nanna.
Se siete diventate mamme da poco, sappiate che il termine routine verrà usato come un mantra, a volte anche contro di voi: da amiche, mamme, nonne, pediatre, educatrici. Sarà quasi un intercalare riguardante le poppate, lo svezzamento ed ovviamente la nanna.
Secondo Tracy Hogg, importante autrice di saggi legati all’infanzia ed ex infermiera specializzata in puericultura, seguire una corretta routine è indispensabile.
La routine è quella serie di gesti, ripetuti sempre alla stessa ora, e sempre identici a se stessi, come una pièce teatrale, che aiutano i bambini ad essere sereni, tranquilli. Loro sanno che, da quel primo gesto, ne verranno compiuti altri in grado di rassicurarli e, soprattutto, sanno cosa aspettarsi alla fine di quel rituale. Ciò è rassicurante e dà loro fiducia.
È importante sapere che non esiste una sola routine, un’unica e perfetta serie di gesti, valida per ogni bambino. Non esiste perché i bambini non sono tutti uguali, come non lo siamo noi genitori. È importante trovare la propria e non abbandonarla.
Le regole base per una buona routine, invece, esistono e consistono in piccoli accorgimenti da tenere a mente:
- Al momento della nanna, non eccitare il bambino con giochi fisici, sonori e rumorosi
- Creare un ambiente dedicato esclusivamente alla nanna. In base all’età, sarà nella culla accanto a noi, nel lettino e nel letto definitivo nella sua stanza
- Rilassare il bambino nei momenti precedenti il sonno. In base all’età, può avvenire con un bagnetto, dei massaggi con olio di mandorle, luci soffuse, ninna nanne, filastrocche, canzoncine, fiabe
- Curare l’ambiente e l’abbigliamento. Il primo deve essere piacevole, in modo che quel momento, soprattutto quando i bambini vivranno fasi di rifiuto, sia confortevole ed in grado di trasmettere tranquillità con peluche e piccole lucine per superare la paura del buio. In particolar modo, bisogna curare la temperatura della stanza: essa dovrà essere fra i 18 ed i 20 gradi. Per evitare sveglie notturne, causate dal sudore o dal freddo, è importante vestire il bambino con il pigiama adatto alla stagione. I pigiami devono essere comodi, per cui privi di fronzoli per evitare fastidi notturni.
A che ora devono andare a letto i bambini in base all’età
Abbiamo visto quanto cambia la durata della nanna dei bambini e la routine, prima di andare a letto. Anche l’ora in cui devono andare a letto muta, in funzione dell’età. Perché se quando sono neonati sino a quando inizieranno ad interagire con il mondo esterno e poi ad inserirvisi, con l’ingresso nelle scuole dell’infanzia, i loro bisogni fisiologici li guideranno nel ritmo sonno-veglia, ad un certo punto sarà la loro vita esterna, con le sue convezioni ed orari, a guidare noi nella messa a letto.
Per un bambino che comincia a frequentare il nido o la scuola materna, sarà essenziale andare a letto tra le 8 e le 9 di sera. L’orario dipende anche dallo svolgimento della sua routine pomeridiana a scuola, cioè se essa prevede ancora riposini, la relativa durata e l’orario in cui li andiamo a prendere.
Per un bambino che inizia la scuola elementare, ovviamente, è necessario tenere presente l’ingresso della scuola ed il tempo impiegato per prepararsi la mattina. Anche in questo caso, non più tardi delle 9.
Secondo la Società Italiana di Pediatria, è importante che i bambini vengano messi a letto sempre alla stessa ora. Nel rispetto della loro salute e della loro vita, ma anche per salvaguardare i nostri momenti di coppia. I genitori vivono il momento della nanna con molta trepidazione. Dopo una giornata passata con i bambini e/o in ufficio, si vorrebbe che la sera filasse liscia: senza pianti, urletti, rifiuti, capricci. Purtroppo, come dicevamo all’inizio, per la maggioranza delle mamme e dei papà, il momento nanna è meno semplice di quanto sperato. A fine giornata, grandi e piccoli sono stanchi e l’irritabilità è diffusa. Non sempre si riesce a rilassarsi, impostando la macchina della nanna nel modo giusto: dalla cena, ai cartoni animati, alle fiabe.
Le regole le abbiamo viste ed è importante affidarvisi per sentirsi più sicuri (le routine, sveliamolo sul finale, servono anche a tranquillizzare noi adulti) ma non sempre sono sufficienti perché tutto vada, immediatamente, nel modo sperato.
Ci sono tanti altri fattori che incidono sulla nanna dei bambini, elementi caratteriali ed esterni. Non disperiamo. Chi ci è passato, e oggi ha figli grandi, ci rassicura, terminerà anche questo periodo. La difficoltà successiva, non sarà tanto mettere a letto i bambini ma dormire, quando da grandi, alle due di notte, sono ancora fuori e non rispondono al telefonino!