L’avvelenamento

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Pubblicato: 16 Marzo 2009 01:23

L’ingestione di sostanze tossiche è tra le prime cause di incidenti domestici durante l’infanzia. I bambini, infatti, sembrano essere fortemente attratti da detersivi, medicinali, farmaci, bagnoschiuma, shampoo… che “provano ad assaggiare” per curiosità, spinti, soprattutto, dalla voglia di conoscenza e scoperta.

Ecco perché è fondamentale che in presenza di un bimbo piccolo questi prodotti vengano conservati in punti della casa per lui inaccessibili (mensole alte, armadi chiusi a chiave…) e che le confezioni siano dotate di tappo di sicurezza in modo da rendere più difficoltosa l’apertura.

I sintomi possono essere immediati – generalmente nausea, vomito, crampi, dolori addominali, sudori freddi… – o verificarsi in seguito, anche 24 ore dopo l’ingestione. La gravità dell’avvelenamento dipende, chiaramente, dal tipo e dalla quantità di sostanza assunta.

Primo intervento
Come prima cosa è fondamentale capire che sostanza ha assunto il piccolo e in che quantità, cercando la confezione e interrogando il piccino nel caso in cui questi sia in grado di rispondere.
Se il bambino sta molto male, è pallido, ha dolori allo stomaco… è necessario correre al Pronto Soccorso portando con sé la confezione del prodotto ingerito. Sapere immediatamente la composizione della sostanza assunta permette di decidere immediatamente la terapia migliore da seguire evitando inutili perdite di tempo

Avvelenamento da caustici
Benzina, candeggina, trielina… sono sostanze altamente tossiche che provocano ulcere, lesioni e perforazioni.
I sintomi sono dolori molto forti allo stomaco, all’esofago, alla bocca.

In caso il bambino abbia ingerito sostanze di questo tipo, è necessario correre velocemente al Pronto Soccorso facendo in modo che il piccolo non vomiti perché le sostanze ingerite potrebbero danneggiare ulteriormente esofago e bocca. Eventualmente, date da bere al bimbo latte (per diluire sostanze quali acido muriatico e solforico) o acqua e limone (per candeggina e simili).

Avvelenamento da farmaci
È fondamentale capire subito quali e quanti farmaci il bimbo ha ingerito. Se si tratta di poche pastiglie, non dovrebbero esserci problemi.

È, comunque, bene accompagnare il piccolo al Pronto Soccorso per ulteriori accertamenti. In caso di ingestione di barbiturici o sonniferi, fate in modo che il bambino non si addormenti tenendolo sveglio con domande e stimoli fisici (scossoni, pizzicotti, schiaffi…).
In questi casi, può essere consigliabile indurre il vomito esercitando una pressione sul collo, infilandogli due dita in gola, facendogli bere acqua tiepida salata.

Avvelenamento da funghi
L’avvelenamento da funghi può avvenire sia mangiando funghi effettivamente velenosi, sia ingerendo funghi commestibili, ma deteriorati.

A seconda del fungo, l’avvelenamento può essere immediato (in tal caso ha senso provare a provocare il vomito) o subire un ritardo di qualche ora dal momento dell’ingestione (inutile, quindi, far vomitare il bambino dal momento che le tossine, già dopo 8 ore sono state assorbite).

I sintomi principali sono nausea, vomito, diarrea, dolori addominali. Se si ha il sospetto che il piccino abbia mangiato funghi tossici, è bene correre il prima possibile al Pronto Soccorso possibilmente, portando con sé i funghi avanzati.