Chi non la fa…

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Sono tantissimi i bambini che, sin dalla primissima infanzia, soffrono di stitichezza. Tra le cause principali di questo disturbo, che alla lunga potrebbe trasformarsi in un vero e proprio problema, una dieta sbagliata, un’alimentazione povera di fibre, minerali e liquidi e ricca, invece, di grassi e cibi sempre più raffinati. Risulta quindi assolutamente vero il principio in base al quale la stipsi si combatte a tavola prima che in farmacia, attraverso un’alimentazione corretta ed equilibrata.

Il neonato: stipsi esclusivamente alimentare

Se l’allattamento è naturale ci sono pochissime probabilità che il bambino sia stitico, purché l’alimentazione della mamma sia completa, ricca di fibre e di sali minerali.

Va detto, però, che ogni bimbo ha i suoi tempi che vanno capiti per evitare falsi allarmi: ci sono quelli che evacuano sempre dopo ogni poppata e quelli che, invece, lo fanno non più di una volta al giorno, talvolta anche ogni due.

In ogni caso, non c’è da preoccuparsene troppo. È sufficiente che la mamma controlli la sua alimentazione, beva molta acqua e non si agiti se a ogni cambio di pannolino non appaiono tracce di feci. Se l’allattamento è artificiale e il bimbo soffre di stitichezza (anche in questo caso è necessario accertarsi che si tratti proprio di una forma prolungata e non, magari, di una stipsi momentanea dovuta a cause esterne quali cambiamenti climatici, la crescita del primo dentino, un generale malessere…) la causa è sicuramente di tipo alimentare e potrebbe dipendere da vari fattori tra cui la somministrazione di un tipo di latte non ben tollerato dal bambino, la non adeguata diluizione di quest’ultimo nell’acqua, un precoce inserimento di cibi solidi nella dieta del piccino.

COSA FARE

– Controllare che il latte utilizzato per l’alimentazione del piccolo sia diluito correttamente in acqua oligominerale.
– Solo in caso di stipsi prolungata (oltre i 2/3 giorni) consultare il pediatra che prescriverà farmaci a base di lattulosio o lattilolo.
– Se il bambino è già stato svezzato, abolire per qualche giorno dalla sua dieta parmigiano e riso che sono astringenti. Provare, invece, a offrirgli verdure a foglia verde, zucca e omogeneizzati di prugne e pera evitando, invece, mela e banana.

… E COSA NON FARE

– Decidere autonomamente di utilizzare medicinali e lassativi da diluire nel latte del bambino.
– Affidarsi, senza previa consultazione pediatrica, a sistemi di stimolazione rettale con termometri, sonde, bastoncini ovattati… intinti nell’olio di oliva.

 Dopo il primo anno di vita: tra alimentazione e psicologia

Più difficile capire se la stitichezza nei bambini più grandi sia di tipo alimentare o vada, invece, ricercata  in altre cause legate alla crescita e spesso di tipo psicologico (per esempio, il passaggio dal pannolino al vasino potrebbe essere recepito dal bimbo negativamente provocandogli un blocco intestinale che ben poco ha di fisico).

Da sapere, però, che se la dieta del piccolo è ricca di sali minerali (contenuti nelle verdure che vanno somministrate cotte e possibilmente passate e allungate con un po’ di brodo vegetale), vitamine (frutta e verdure) e liquidi difficilmente soffrirà di stipsi alimentare e la  fatica ad andare in bagno potrebbe essere semplicemente il segnale di qualcosa che il bimbo non riesce a esprimere a parole (generalmente un disagio).

COSA FARE

– Dopo pranzo, provare a far sedere il bambino sul vasino, distraendolo con qualche gioco, per una decina di minuti.
– Cercare di abituare il piccolo a una dieta quanto più varia possibile sin dai primi anni di vita.

…E COSA NON FARE

Obbligare il piccino a un uso precoce del vasino. L’età giusta per cominciare ad abituare il bimbo a controllare i suoi stimoli intestinali è intorno ai 2 anni, avendo sempre ben presente che ogni bambino ha i suoi tempi e che questi vanno rispettati.

I bimbi più grandi: stop ai “pasticci” fuori pasto

Crescendo, l’alimentazione dei bambini cambia. Infatti, soprattutto se tendono a trascorrere molto tempo da soli, con la baby sitter o i nonni, e passano diverse ore fuori casa, la loro giornata potrebbe essere scandita da snack, dolci e patatine… che giocano un ruolo decisamente negativo nel buon funzionamento dell’intestino.

Prima, quindi, di affermare che il bimbo sia stitico, è indispensabile controllare ciò di cui si nutre avendo cura che nella sua dieta siano presenti quantità sufficiente di verdure e frutta, sali minerali e fibre, e dettando regole molto precise per quanto riguarda il consumo di merende e merendine. Difficilmente, infatti, un bambino che segue una dieta sana ed equilibrata soffre di stipsi!

COSA FARE

– Controllare, per quanto possibile, la dieta del piccolo avendo cura che non pasticci fuori dai pasti e che abbia un’alimentazione completa ed equilibrata.
– Abituare il bambino svolgere regolarmente attività fisica.
– Educare il bimbo ad andare in bagno regolarmente una volta la giorno.

… E COSA NON FARE

Utilizzare farmaci prima di aver provato a comprendere quali potrebbero essere le cause della stitichezza (alimentari o psicologiche).

5 aiuti per contrastare la pigrizia intestinale

1. Le fibre
Al posto della solita colazione a base di biscotti e snack dolci, offrite al bambino una tazza di latte con i cereali. Pasta e pane integrali possono rappresentare un’alternativa a quelli tradizionali. Almeno una volta al giorno fate in modo che il piccolo consumi una porzione di verdura e una di frutta. 

2. I legumi
Tre o quattro volte alla settimana sostituite il primo con un piatto unico a base di legumi. Piselli e fagioli sono perfetti per lo scopo, ma anche lenticchie e ceci possono venirvi incontro. Inoltre, dato il notevole apporto proteico che questi alimenti forniscono, serviti con un pugno di riso o 50 gr. di pasta, costituiscono un pasto completo che non richiede l’aggiunta di carne, uova o pesce. Se il bimbo sembra non gradirli, provate a frullarli e servirli sotto forma di creme o passati.

3. I fermenti lattici
Per merenda o per lo spuntino di metà mattina offrite al piccolo uno yogurt che con i suoi fermenti lattici aiuta a regolarizzare le funzioni dell’organismo.

4. Frutta e verdura
Le verdure andrebbero consumate tutti i giorni almeno una volta per pasto. Crude mantengono intatte le loro proprietà, ma cotte vi danno la possibilità di preparare delle buonissime creme, vellutate o passati che, di solito, piacciono di più ai bimbi. Anche la frutta deve essere offerta quotidianamente se possibile lontano dai pasti principali.

5. L’acqua

Per un corretto svolgimento delle funzioni intestinali è importante che il bambino beva molto e assuma molti liquidi lontano dai pasti evitando, però, le bevande troppo zuccherine o gassate. 
 

COLAZIONE
Contro la stitichezza, un rimedio quasi infallibile è una colazione a prova di pigrizia intestinale. Ecco in cosa consiste:
– Un bicchiere di acqua a temperatura ambiente
– Una tazza di latte (o uno yogurt) arricchito con cereali (perfetti i bastoncini di crusca) o muesli
– Un kiwi

PASSATO DI CECI
Ingredienti:
2 cucchiai di ceci
Una patata
Una carota
Due cucchiai di semolino precotto
Olio extra vergine di oliva, sale
Crostoni di pane abbrustoliti al forno
Come procedere:
Prima della cottura, lasciate i ceci in ammollo in acqua tiepida per almeno una notte affinché risultino più morbidi e digeribili. Lessateli, quindi, nella pentola a pressione insieme alla patata e alla carota e lasciate che cuociano per altri 10 minuti dopo il fischio. Fate sfiatare la pentola, togliete il coperchio e aggiungete ai ceci il semolino facendolo cuocere per altri 10 minuti insieme a tutto il resto. Aggiungete un po’ di olio, passate il tutto con il passaverdura e servite caldo con crostoni di pane abbrustoliti.
 
VELLUTATA DI LENTICCHIE ROSA
 Ingredienti:
Un porro
300 gr di lenticchie rosa
Un cucchiaio di salsa di pomodoro o di concentrato di pomodoro
Olio extra vergine di oliva, sale
Fette di pane tostato
Come procedere:
Private il porro della parte verde, tagliatelo a fettine sottili e fatelo sciogliere in una pentola con due dita di acqua. Una volta che si sarà ammorbidito, versate nella casseruola le lenticchie e fatele amalgamare con il porro per qualche istante. Aggiungete, quindi, due mestoli di acqua calda e fate cuocere per una quarantina di minuti regolando di acqua qualora risultassero troppo asciutte o iniziassero ad attaccarsi al fondo della pentola. Una volta quasi pronte, aggiungete un cucchiaio di salsa (o concentrato) di pomodoro e girate il tutto con un cucchiaio di legno. Terminate la cottura, frullate le lenticchie per ottenere una crema. Regolate di sale e olio mescolando a fuoco lento per pochi minuti e servite caldo con fette di pan carrè tostate.

GNOCCHI DI ZUCCA
Ingredienti:
200 gr di farina gialla
1 kg di zucca
1 uovo
Salsa di pomodoro, foglioline di basilico
Come procedere:
Sbucciate la zucca, tagliatela a dadini e lessatela in abbondante acqua salata. Una volta pronta, scolatela, frullatela e mettetela a raffreddare in un contenitore coperto. Quando si sarà raffreddata, aggiungete la farina, l’uovo, il sale e amalgamate bene gli ingredienti fino a ottenere una pasta compatta. Con un cucchiaino formate, quindi, degli gnocchetti che lesserete in acqua bollente salata scolandoli con una schiumarola non appena vengono a galla. Condite gli gnocchi con sugo di pomodoro fresco e basilico o, in alternativa, con una noce di burro e salvia.