Miss Olanda è Rikkie Kollè, una donna trans: quanto odio online

Rikkie Kollè festeggia su Instagram il suo trionfo a Miss Olanda 2023. Un messaggio splendido, di speranza, dicendosi pronta a essere il modello che le è mancato

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Qualcosa sta davvero cambiando e non potrebbe essere altrimenti. Il mondo si evolve e, fortunatamente, tenere viva la discussione sulla parità di diritti sta consentendo di raggiungere tanti piccoli traguardi.

Uno dei questi è stato celebrato da Rikkie Valerie Kollè, prima modella transgender a essere incoronata Miss Olanda. Non è la prima volta che accade in Europa in termini generali. La prima crepa nel muro si era palesata nel 2018 durante Miss Spagna, con la modella Angela Ponce.

Può sembrare un riconoscimento da poco per il movimento ma non lo è affatto. A dimostrarlo sono le parole della giovane miss, che spiega di voler essere il modello che non ha avuto crescendo. La sua presenza pubblica sarà atta a tendere la mano a chiunque si senta diverso/a, isolato/a e discriminato/a.

Miss Olanda 2023 è una donna trans

Dopo la celebrazione e la realizzazione di quanto fosse accaduto, Rikkie Kollè si è lasciata andare a un messaggio di cuore su Instagram, dedicato a sé e a chiunque l’abbia sostenuta. Soprattutto, però, le sue parole hanno tentato di raggiungere chiunque lì fuori viva da reietto/a a causa delle storture della nostra società, che spesso isola e discrimina.

“Ce l’ho fatta! Non posso credere al fatto di potermi definire Miss Olanda 2023. È stato un percorso educativo e bellissimo. Ho mostrato che si può fare, rendendo orgogliosa la mia comunità. E ovunque tu sia nel mondo, voglio esserci per te ed essere l’esempio che mi è mancato da piccola”.

Chi è Rikkie Kollè

Ha soltanto 22 anni Rikkie Kollè e tra un po’ si renderà conto che la sua strada la condurrà sul palco di Miss Universo. Nata a Breda, vanta origini olandesi e indonesiane delle Molucche. A soli 11 anni ha dato inizio al suo percorso, cambiando il nome da Rik e Rikkie, dichiarandosi donna agli occhi della società.

Da allora sono trascorsi 5 anni prima di iniziare la transizione fisica, assumendo ormoni femminili a partire dai 16 anni, sottoponendosi poi a un intervento chirurgico che le ha consentito d’essere più a suo agio nel suo corpo.

Ha raccontato la sua storia, spiegando d’essere sentita fin da piccolissima in un fisico sbagliato per il suo essere. Ha avuto la fortuna d’avere al fianco una famiglia sempre pronta a sostenerla, e che ora è orgogliosa di lei. Fondamentale questo appoggio, presente anche nella sua cerchia di amici, avendo purtroppo fatto i conti con atti di bullismo durante l’adolescenza. Vorremmo poter dire che tutto ciò appartiene al passato, ma purtroppo non è così.

Miss Olanda 2023, è polemica

A fare da specchio a una parte della popolazione, olandese e mondiale, è purtroppo la sezione commenti del post di festeggiamento di Rikkie Kollè. Una giovane ragazza di 22 anni sta festeggiando il traguardo più importante della sua vita, eppure in tanti hanno deciso di occupare il proprio tempo per denigrarla, ferirla e abbatterne lo spirito.

C’è chi addirittura si compiace del fatto siano così tanti a criticare quanto accaduto a Miss Olanda 2023. Così tanti “coraggiosi” leoni da tastiera pronti a denigrare una ragazza per il solo fatto d’esistere.

Da chi l’accusa d’aver rubato il titolo a una donna biologica a chi parla di complotto, sottolineando come, a suo dire, donne trans stiano vincendo qualsiasi cosa in giro per il mondo. E c’è poi chi, professandosi femminista, teme l’estinzione delle donne e attacca: “Avete appena ucciso 200 anni di storia della lotta per la parità”.

Non è di certo la prima volta che la giovane modella si ritrova a fare i conti con quest’odio viscerale. Il mondo non cambia con un titolo e di certo non dal tramonto all’alba. Le rivoluzioni sono però fatte di piccoli gesti, che possono sembrare minimi nel momento in cui si realizzano, ma che la storia saprà riconoscere come cruciali.