Emis Killa, pseudonimo di Emiliano Rudolf Giambelli, è uno dei rapper italiani più amati, ex giudice di The Voice. Nato il 14 novembre 1989 a Vimercate, vi sveliamo tutte le curiosità su di lui: quanto è alto, quanto pesa, il segreto del suo stile e il suo amore per la boxe.
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Emis Killa, altezza e peso
Emis Killa è alto 178 centimetri e pesa 70 chili circa. Amatissimo dai giovani, è tra gli artisti più in voga: impossibile non riconoscerlo subito, anche per i suoi diversi tatuaggi, che hanno un significato da scoprire. Di certo, Emis Killa, al secolo Emiliano Rudolf Giambelli, piace e convince: il suo è un rap diretto, talvolta pungente, ed è riuscito a inserirsi nel panorama discografico italiano senza alcuna difficoltà, facendosi apprezzare dal grande pubblico. Di sicuro, la sua fisicità lo ha reso ancor più affascinante, quel fascino da “bello e dannato”.
Ma perché si chiama Emis Killa in arte? Lo ha spiegato lui stesso: “Il soprannome Emis arriva dall’epoca in cui facevo i graffiti, Emi era il diminutivo di Emiliano che è il mio nome e la ‘s’ era una bella lettera. Killa, dallo slang americano, sta per killer, perché avevo vinto tutti i concorsi di freestyle”.
Come si tiene in forma il rapper? Lui stesso ha spiegato di non avere più molto tempo per il pugilato: la boxe è la sua grande passione. Ma non rinuncia affatto ad andare in palestra. “Vado molto in palestra, ma non pratico la boxe, non riesco a dedicarle la concentrazione che servirebbe. È una cosa che va fatta con disciplina, non puoi smettere e ricominciare quando ti pare”. In casa, ha persino una “palestra” dove si scarica quando ha tanto da scrivere e deve concentrarsi sulla musica.
I segreti del suo stile
La lunga carriera parla per lui: Emis Killa ha avuto modo di collaborare con numerosi artisti nell’ambito musicale, e ha sempre voluto mettersi alla prova. Oltre ad aver scritto un libro in cui ha raccontato la sua storia, è stato anche giudice del talent show The Voice of Italy. Ma quali sono i segreti del suo inconfondibile stile?
Sui look, ha rivelato: “Io a volte vengo criticato perché ho la cintura firmata, la maglia firmata, l’anello duro. Fa parte tutto del mio lavoro. Fa parte del mio lavoro e del mio ambiente, poi il rapper ha questo cliché della collana d’oro, dei vestiti firmati, belle ragazze e macchinona. Se voglio fare bene il mio lavoro devo fare anche quello. E non vuol dire che sputo in faccia alla miseria perché mia madre è quella che ancora oggi si alza alle 5 di mattina per andare a lavorare”.
Nel 2018, ha la sua prima collaborazione con Family First Milano: una capsule collection molto irriverente tra t-shirt, bomber e felpe. “Ho scelto l’arancione d’istinto, però c’ho preso”. Il suo capo preferito? “Diciamo che c’è un capo che fa eccezione, la camicia in stile narcos. Qualcosa che io metto da sempre, fa molto Emis. Però in realtà tutto mi rappresenta, mi piace la roba elegante ma anche lo streetwear”.
