Morta Michaela DePrince: chi era la ballerina attivista che fuggì dalla guerra

È morta a soli 29 anni Michaela DePrince, ballerina classica che si batté per un mondo della danza più inclusivo

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

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Pubblicato: 15 Settembre 2024 14:42

Lo scorso venerdì 13 settembre, a soli 29 anni, è morta Michaela Mabinty DePrince. L’annuncio è stato dato con un post sul profilo Instagram della ballerina, dove non viene specificata la causa della prematura scomparsa. DePrince – fuggita ancora bambina da un paese dilaniato dalla guerra – fu paladina di inclusività e, da étoile del Boston Ballet, combatté per sconfiggere il razzismo nell’elitario mondo della danza classica.

Michaela DePrince, l’infanzia durante la guerra

Michaela DePrince nasce quasi 30 anni in Sierra Leone, un paese devastato da una cruenta guerra civile, che le porta via il papà, ucciso dai ribelli del Fronte Unito Rivoluzionario. Pochi mesi dopo è la madre ad andar via, uccisa da una malattia. Michaela ha solo 3 anni e rimane sola con la sorellina. Affidata a uno zio violento che la vende in cambio di denaro ad un orfanotrofio. Qui Michaela, affetta da vitiligine (la malattia della pelle che causa macchie bianche sul corpo) viene considerata posseduta dal diavolo e maltrattata. “Ricevevo meno cibo, meno vestiti degli altri” racconterà nella sua autobiografia dal titolo Ora so volare.

Una vita difficile, ingiusta, ma Michaela si illumina quando, per far passare le lunghe ore vuote in orfanotrofio, organizza musical e balletti assieme alla sorella: “Era un’orfana, affamata, spaventata e tenacemente aggrappata alla vita e al sogno di diventare ballerina”. E la possibilità di realizzare quel sogno arriva grazie a una coppia di coniugi arrivati dagli Stati Uniti, che decidono di adottarla e portarla in casa assieme ai loro altri 5 figli. Arrivata negli Usa, la piccola Michaela indossa le sue prime punte e mostra fin da subito un talento encomiabile.

La prima ballerina di colore a diventare una star

I primi aggraziati passi Michaela li muove alla scuola Jacqueline Kennedy Onassis dell’American Ballet Theatre. Ancora giovanissima partecipa alla versione statunitense di Ballando con le stelle, per poi ottenere un ruolo da professionista al Dance Theatre of Harlem. Danza anche in Europa, membro del corpo di ballo della Junior Company del Dutch National Ballet di Amsterdam. Fino al grande traguardo: DePrince torna in America per diventare ballerina solista del Boston Ballet. È la prima ballerina di colore a ottenere un ruolo così prestigioso. Un traguardo storico in un mondo chiuso e pieno di pregiudizi come quello della danza classica.

Il suo talento viene notato anche da alcuni dei nomi più importanti dello spettacolo mondiale. Beyoncé la sceglie come protagonista del videoclip di uno dei brani tratti dal disco Lemonade. Madonna desidera trasformare in un film la sua autobiografia, progetto poi abbandonato – almeno per il momento.

L’attivismo a sostegno dei bambini in guerra

Alla carriera nella danza, DePrince affiancò l’impegno da attivista. Fu membro e testimonial della War Child, associazione che lavora per garantire ai bambini nati in paesi in guerra protezione, istruzione e supporto psicologico. È proprio a War Child che i sette fratelli e i genitori hanno chiesto di fare donazioni in suo onore. “Che si trattasse di saltare sul palco o di salire su un aereo e volare nei paesi del terzo mondo per offrire lezioni di danza agli orfani e ai bambini, era determinata a conquistare tutti i suoi sogni nelle arti e nella danza” sono le parole della madre Mia.