Marina Brambilla, chi è la prima donna Rettrice dell’Università Statale di Milano

Marina Brambilla è entrata nella storia della più grande Università pubblica di Milano: ecco chi è la professoressa ordinaria nominata Rettrice

Foto di Giorgia Prina

Giorgia Prina

Lifestyle Specialist

Web Content Creator e Internet addicted che ama la complessità del reale. La passione più grande? Sciogliere matasse con occhio critico e ironia.

Pubblicato: 18 Aprile 2024 18:45

1.651 preferenze contro 644. Sono i numeri che hanno consacrato la professoressa ordinaria Marina Brambilla alla storia degli atenei italiani. Nata il 2 giugno 1973, è la prima donna nominata Rettrice dell’Università Statale di Milano. È accaduto il 18 aprile 2024. “Ci sono voluti cento anni ma ce l’abbiamo fatta”, è il suo commento a caldo poco dopo la proclamazione. “Tanta strada è stata fatta e siamo chiamati a farne insieme ancora molta nei prossimi sei anni: penso alle studentesse, alle colleghe, alle ricercatrici, e a tutte le donne che in questi anni hanno preparato la strada con impegno quotidiano perché oggi anche la statale possa riconoscere il contribuito delle donne nell’organizzazione del nostro ateneo”.

Chi è Marina Brambilla

È quello di Marina Brambilla il nome scelto il 18 aprile 2024 dalla Statale di Milano come nuova Rettrice dal 1 ottobre 2024 al 30 settembre 2030. Ma chi è l’ordinaria ad aver raggiunto l’importante traguardo di prima donna Rettrice in 100 anni di storia dall’Università? Milanese, classe 1973, ordinaria di letteratura tedesca, in UNIMI dal 2003 ha svolto negli anni un’intensa attività di didattica e di ricerca. A Milano ha studiato per la sua laurea in Lingue e Letterature Straniere nell’Università IULM, conseguita a pieni voti con lode. Successivamente ha ottenuto e concluso il Dottorato di ricerca in Lingua e Letteratura Tedesca all’Università degli Studi di Pavia.

Tra i suoi interessi di ricerca figurano la linguistica e le sue implicazioni sociali e culturali, la traduttologia, i linguaggi settoriali e specialistici e la linguistica cognitiva, che l’hanno portata alla pubblicazioni di libri dal notevole interesse scientifico come (in collaborazione con altri colleghi) Genere, Disabilità, Linguaggio, Progetti e prospettive a Milano (2021).

Ma il suo interesse verso la ricerca non ha messo in secondo piano la volontà di dedicarsi all’Ateneo e al suo benessere. Dal 2018 è Prorettrice per i servizi per la didattica e i servizi. Presiede il Centro Linguistico di Ateneo – SLAM e l’Osservatorio per il diritto allo studio, che ha contribuito a creare. È referente della rete PNRR Orientamento e delegata del Comitato dei Rettori delle Università Lombarde (CRUL) per l’orientamento e rappresenta l’Ateneo presso i consorzi CISIA e Almalaurea. Dal 2012 al 2014 è stata delegata del Rettore per l’Erasmus e, dal 2014 al 2018, per Orientamento e Placement.

Prima donna Rettrice di UNIMI

Marina Brambilla è stata eletta Rettrice dell’Università Statale di Milano con 1651 preferenze contro le 644 ottenute dal suo “avversario” al ballottaggio, il professore di Organizzazione aziendale Luca Solari. A cent’anni dalla fondazione dell’Ateneo in via Festa del Perdono, il nome della Brambilla dona un’impronta inedita alla più grande università pubblica milanese.

“Ci sono voluti cento anni ma ce l’abbiamo fatta”, è il suo commento a caldo poco dopo la proclamazione. “Tanta strada è stata fatta e siamo chiamati a farne insieme ancora molta nei prossimi sei anni: penso alle studentesse, alle colleghe, alle ricercatrici, e a tutte le donne che in questi anni hanno preparato la strada con impegno quotidiano perché oggi anche la statale possa riconoscere il contribuito delle donne nell’organizzazione del nostro ateneo”.

“I prossimi anni saranno particolarmente complessi perché saranno caratterizzati da transizione ecologica, digitale, ma anche probabilmente da crisi, conflitti“, spiega, sottolineando l’importanza degli atenei come luoghi di dialogo: “Ci sono stati già stati alcuni incontri di approfondimento sulla situazione del conflitto israelo-palestinese e ce ne saranno altri – aggiunge – ovviamente tutto si deve mantenere nell’ambito di una discussione che non sfoci nella violenza, ma noi andremo avanti a mantenere forte quello che è il ruolo degli atenei, un ruolo di luoghi liberi, di discussione e di consulta”.