Chi è Leo Dell’Orco, lo storico braccio destro di Giorgio Armani

Leo Dell’Orco, da 40 anni al fianco di Giorgio Armani, è il discreto custode dello stile della maison e possibile erede dopo la scomparsa dello stilista

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Francesca Secci

Giornalista, esperta di lifestyle

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, scrive soprattutto di argomenti di attualità, lifestyle e cura della casa.

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In passerella non sfila mai, eppure c’è sempre. Elegante, silenzioso, fedelissimo. Il suo nome è Leo Dell’Orco, e dietro la sua silhouette pacata si cela una storia lunga oltre quarant’anni fatta di moda, dedizione e una straordinaria amicizia.

Nel luglio 2025, con Armani impossibilitato a presenziare, è stato lui a salutare il pubblico in passerella. E da quel momento, il suo volto ha smesso di essere solo “quello accanto ad Armani”. È diventato il volto di una continuità, di un’eredità emotiva e stilistica che parla di fedeltà, pazienza e raffinato silenzio.

Per molti è il custode del dna del brand. Per chi ama la moda, Leo Dell’Orco è molto più di un nome dietro le quinte: è la chiave per comprendere l’essenza di Armani.

Leo Dell’Orco, dalla Puglia a Milano: l’inizio di un viaggio

Pantaleo Dell’Orco (Leo, per tutti), nasce il 2 novembre 1952 a Bisceglie, in Puglia. Ultimo di cinque fratelli, da giovane lascia la provincia per cercare il suo futuro a Milano. Inizia in Snam come pubblicitario, poi come disegnatore industriale. Ma la moda lo affascina da sempre: lavora come modello e si avvicina pian piano al settore.

La vera svolta arriva negli anni ’80, quando entra nella cerchia di Giorgio Armani. Con il suo sguardo raffinato e il talento naturale per lo stile, Leo conquista subito la fiducia dello stilista, fino a diventare responsabile dell’ufficio stile uomo del gruppo. Una posizione chiave, ricoperta con dedizione, discrezione e tanto impegno.

Moda e sport: un talento manageriale versatile

Oggi Leo è alla guida creativa delle linee uomo per Giorgio Armani, Emporio Armani e Armani Exchange. Ma non solo: dal 2019 è anche presidente del consiglio di amministrazione dell’Olimpia Milano, la squadra di basket controllata da Armani. Sotto la sua direzione, il club ha ottenuto risultati brillanti: campionati vinti, coppe, Final Four di Eurolega.

Eppure, Leo resta sempre in ombra. In un’intervista ha dichiarato: “Preferisco stare dietro le quinte”. Ma ora, sembra che dopo la morte di Giorgio Armani, sia lui a prendere le redini della maison.

Il legame con Giorgio Armani

Il loro primo incontro non è stato su un red carpet: un parco milanese e due cani che si annusano. Da lì nasce un sodalizio durato oltre 45 anni. Armani, nella sua autobiografia Per Amore, lo definisce “la persona a cui ho affidato i miei pensieri più privati, personali, di lavoro e non”.

Non è una storia d’amore, spiegano entrambi, ma qualcosa di comunque profondo, fatto di rispetto e affetto. Un episodio racconta che, durante un incendio a Pantelleria, Armani ha rischiato la vita per recuperare un anello regalatogli da Leo. E se questo non dice tutto…

Una vita sobria, lontano dai riflettori

Leo Dell’Orco è una di quelle persone che sembrano fatte d’altri tempi. Gli amici lo descrivono come positivo, mai rancoroso, capace di ritrovare il sorriso in pochi minuti. Da giovane sognava di fare il calciatore e ha persino giocato nel Milan. Il marchio EA7? È un omaggio a Shevchenko, il suo idolo.

Oggi vive a Milano, ma ha anche una casa a Parigi, su una chiatta sulla Senna. Non ha profili social, non cerca visibilità, eppure, o forse proprio per questo, affascina sempre di più.