Lavoro dei sogni: ecco a cosa ambiscono gli italiani

Uno studio rivela come si sia trasformato il lavoro dei sogni negli ultimi 10 anni, evidenziando un notevole aumento degli influencer e un preoccupante declino del sistema giuridico

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Quando eravamo bambine, il mondo del lavoro era un luogo di infinite possibilità, in cui i sogni potevano diventare realtà. Ogni professione ci sembrava affascinante, piena di mistero e carica di promesse. Sognavamo di diventare astronaute, ballerine, veterinarie, insegnanti per ispirare le menti giovani o dottoresse per salvare vite.

Quei sogni erano pura espressione della nostra innocenza e ancora oggi vivono dentro di noi, ricordandoci la bellezza delle nostre aspirazioni e la gioia dell’immaginazione.

Oggi, in un’epoca di cambiamenti rapidi e senza precedenti, si sta ridefinendo il panorama del lavoro, aprendo a nuove opportunità di carriera e rendendo obsoleti alcuni percorsi professionali tradizionali. Allo stesso tempo, le competenze richieste nel mondo del lavoro stanno mutando. Trovare il “lavoro dei sogni” richiede, quindi, una riconsiderazione di ciò che significa avere successo. Quali sono allora le aspirazioni professionali degli italiani oggi?

Una recente ricerca condotta da Adecco, società esperta nel valorizzare e sviluppare il capitale umano, ha svelato come le opinioni degli italiani sui lavori più ambiti siano cambiate nell’ultimo decennio. Scopriamo insieme quali sono i lavori più desiderati dalle nuove generazioni.

Ecco com’è cambiato il lavoro dei sogni in Italia nell’ultimo decennio

I lavori più ambiti dagli italiani
Fonte: Adecco
Ecco quali sono i lavori più desiderati degli ultimi dieci anni

Secondo i dati, le professioni nel campo della salute e del benessere stanno diventando sempre più attrattive. Questo mutamento può essere in parte attribuito al ruolo fondamentale svolto da professionisti in questi settori durante la pandemia. In particolare, l’interesse per la professione medica è aumentato dell’85% rispetto a dieci anni fa, mentre quello per l’infermieristica è cresciuto del 39%.

Crescono notevolmente anche le professioni legate al benessere mentale e fisico: il ruolo dello psicologo registra un incremento del 148%, mentre il nutrizionista aumenta del 349%. Questa tendenza è in linea con la crescente sensibilità mostrata negli anni per gli aspetti riguardanti la salute mentale e il ruolo fondamentale di una vita equilibrata. Al contrario, invece, si osserva una riduzione del 5% nell’interesse per la professione di personal trainer.

Nonostante l’avanzare della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, le materie umanistiche sono tutt’altro che in declino. I dati più recenti, infatti, suggeriscono un rinnovato interesse verso queste discipline, complice l’innovazione tecnologica che ha ampliato le opportunità di applicazione di queste competenze. Infatti, si registra un notevole aumento di italiani che mostrano interesse nel perseguire la carriera di scrittori (+75%), professori (+78%) e insegnanti (+123%).

D’altra parte, si nota un declino dell’interesse per la professione di archeologo (-51%) e una diminuzione di coloro che desiderano diventare giornalisti (-9%). Questo potrebbe essere attribuito a diversi fattori, come la percezione di condizioni di lavoro negative o una mancanza di opportunità di carriera.

Anche l’industria dello spettacolo e dell’intrattenimento ha subito cambiamenti radicali nell’ultimo decennio, guidati in gran parte dalla trasformazione digitale. Ad esempio, l’interesse verso la professione di cantante ha subito una significativa riduzione del 50%. Analogamente, l’interesse nel diventare youtuber ha risentito di una flessione del 13%.

Quali sono i lavori meno popolari?

L’interesse del pubblico nel campo del sistema giuridico sembra essere notevolmente diminuito. Tuttavia, la professione del notaio sembra resistere a tale tendenza, presentando anzi un aumento dell’interesse del 116% rispetto a dieci anni fa. Le professioni di giudice e avvocato, invece, stanno sperimentando una diminuzione dell’interesse, rispettivamente del 20% e del 28%.

Nonostante il calcio rappresenti ancora un sogno per molti in Italia, non è più la professione sportiva in maggior crescita. Oggi al primo posto troviamo quella del pilota, che ha registrato un aumento del 44%.

Infine, l’interesse degli italiani nel perseguire una carriera nel campo dell’ordine pubblico sembra essere notevolmente diminuito rispetto a dieci anni fa. In particolare, si registra un calo del 21% per la professione di poliziotto, del 32% per quella di pompiere e addirittura del 42% per quella di carabiniere.

Questo scenario evidenzia una problematica di rilievo per il Paese, che deve seriamente riflettere su come rendere queste professioni più attraenti, data la loro rilevanza nel garantire ordine e sicurezza.

A tal proposito, Andrea Malacrida, Amministratore Delegato di Adecco Italia, ha dichiarato:

Tutte le osservazioni sull’evoluzione del mondo del lavoro e i cambiamenti dei desideri degli italiani non possono prescindere da un’analisi di contesto, che osservi cosa sta succedendo in concreto nel mercato e consideri quali sono le sfide e le problematiche attuali. I dati dei NEET e degli abbandoni scolastici mettono in luce come il lavoro sia percepito sempre di meno, soprattutto dai giovani, come un ascensore sociale a differenza del percepito delle generazioni precedenti. Ridare questa prospettiva e allo stesso tempo stimolo ai lavoratori deve essere uno degli obiettivi principali del Paese”.