Il Grande Gatsby compie 100 anni, la vera storia che non tutti conoscono

Prima di Daisy Buchanan, c'era Ginevra King, l'ereditiera che rubò il cuore di Francis Scott Fitzgerald e ispirò uno dei romanzi più belli di sempre

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Pubblicato: 7 Giugno 2025 19:14

Sono passati esattamente 100 anni dall’uscita de Il Grande Gatsby, la critica di Francis Scott Fitzgerald al sogno americano ambientata negli anni Venti. Un romanzo che col tempo è diventato un pilastro della letteratura e della cultura popolare americana, sebbene inizialmente non abbia fatto colpo su molti.

Le immagini di scintillanti feste in giardino, eleganti milionari e fiumi di champagne sono diventate iconiche, ma dietro la facciata glamour si cela una storia molto più intima e profondamente personale. Oltre che incredibilmente vera.

Il Grande Gatsby parla di desiderio, di amore, di status, di reinvenzione, di una seconda possibilità e del doloroso divario tra chi siamo e chi speriamo di diventare. Fitzgerald conosceva fin troppo bene quella sensazione. La sfortunata ricerca di Daisy da parte di Gatsby nacque proprio dall’esperienza personale dell’autore, con un cuore spezzato che lo perseguitò per il resto della sua vita.

La vera storia de Il Grande Gatsby

Molti pensano che Zelda sia stata la più grande fonte di ispirazione di Fitzgerald ma se questo è vero per una parte delle sue opere non è così nel caso de Il Grande Gatsby. Lo scrittore americano fu infatti ispirato per il personaggio di Daisy Bunchan dal suo primo amore: Ginevra King.

Una relazione durata dal 1915 al 1917, che lasciò una traccia indelebile in Fitzgerald. E a quanto pare finita a causa del divario sociale tra i due, che si incontrarono ad una festa.

Inizialmente nacque un’amicizia per corrispondenza. E la King continuò ad attirare l’attenzione degli altri ragazzi della sua cerchia. Lo ammise a Fitzgerald all’epoca, scrivendo in una lettera: “So di essere una civetta e non riesco a smettere”.

“Ero decisamente interessata alla quantità, non alla qualità”, raccontò anni dopo al biografo di Fitzgerald, Arthur Mizener. “E sebbene Scott fosse il capo, non ero ancora abbastanza seria da non desiderare troppe altre attenzioni!”.

Nonostante questo, la relazione tra Fitzgerald e Ginevra proseguì fino a quando non si intromise la famiglia di lei. Durante le vacanze estive del 1916, Francis incontrò i King nella loro villa al mare.

Non impressionato dal ragazzo, il padre di Ginevra proibì alla figlia di proseguire la relazione, pronunciando, mentre Fitzgerald se ne andava: “I ragazzi poveri non dovrebbero pensare di sposare ragazze ricche”.

King era addolorata. Sebbene fosse (come scrisse nel suo diario) “pazzamente innamorata” di Fitzgerald, non riusciva a immaginare un futuro con lui a causa del suo status borghese.

Devastato dal rifiuto, Fitzgerald abbandonò Princeton e si arruolò nell’esercito ma continuò a scrivere alla King nel disperato tentativo di riconquistare il suo affetto. Ma durante la sua assenza il padre della King organizzò il suo matrimonio con William “Bill” Mitchell, un giocatore di polo dilettante e figlio dell’eminente direttore di una banca di Chicago.

Nel luglio del 1918, Ginevra informò Scott del suo fidanzamento e lo invitò addirittura al matrimonio ma lo scrittore non si presentò.

La King è stata l’ispirazione per il personaggio di Daisy Buchanan, appartenente alla classe di ricchi “incuranti” che “distruggevano tutto… per poi rifugiarsi nei loro soldi”, come si legge ne Il Grande Gatsby.

Il marito della King è stato invece il modello per il ricco e brutale marito di Daisy, Tom Buchanan. E l’amica di Ginevra Edith Cummings, golfista semiprofessionista e membro della cerchia mondana dei “Big Four”, ispirò il personaggio di Jordan Baker.

Fitzgerald riversò gran parte di sé nel personaggio di Jay Gatsby, un ambizioso del Midwest che ha trascorso la vita cercando di trasformarsi in un uomo degno della donna che amava.

“L’idea alla base di Gatsby è l’ingiustizia di un giovane povero che non può sposare una ragazza ricca. Questo tema torna spesso perché l’ho vissuto”, disse l’autore ad un amico.

Francis Scott Fitzgerald
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Francis Scott Fitzgerald

L’incontro venti anni dopo

Francis Scott Fitzgerald e Ginevra King si incontrarono poi venti anni dopo il loro infelice addio. Quando il tumultuoso matrimonio della King con Mitchell era finito, e Fitzgerald era in lutto per la sua relazione con la moglie Zelda, i cui gravi problemi di salute mentale richiedevano cure a tempo pieno in ospedali psichiatrici.

“King è stata la prima ragazza che abbia mai amato”, rivelò Fitzgerald alla figlia adolescente poco prima di quell’incontro con l’ex nell’ottobre del 1938, “e ho fedelmente evitato di vederla fino a questo momento per mantenere perfetta l’illusione”.

Non fu il trionfale incontro che aveva immaginato. Anche perché Fitzgerald non stava attraversando un periodo facile: la sua carriera di scrittore era in declino e si stava guadagnando da vivere come sceneggiatore ad Hollywood.

Lo stress dell’incontro lo spinse a bere più del dovuto. Quando King (forse consapevolmente) le chiese se avesse ispirato qualche personaggio dei suoi romanzi, Fitzgerald sbottò: “Quale stronza ti credi di essere?”. E con queste parole si separarono per l’ultima volta, definitivamente.