Dwight Eisenhower, 34° presidente USA: biografia e curiosità

Dwight Eisenhower è stato un generale e presidente Usa. Uomo gentile, seppe tenere testa a Churchill e a De Gaulle

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Stefania Bernardini

Giornalista

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv prevalentemente di cronaca, politica, economia e spettacolo

Pubblicato: 15 Settembre 2016 12:34Aggiornato: 22 Settembre 2024 13:38

Dwight Eisenhower è stato un generale e politico americano nonché 34° presidente degli Usa. Noto anche con il nomignolo di Ike, viene ricordato come un ufficiale preparato e un uomo gentile. Durante la Seconda Guerra Mondiale ha dimostrato eccezionali capacità militari e politico-diplomatiche, svolgendo un ruolo fondamentale di direzione e coordinamento degli eserciti alleati impegnati contro il Terzo Reich. È stato inoltre il primo comandante in capo della Nato. “Odio la guerra, da soldato che ne conosce brutalità, inutilità e stupidità”, è la sua frase più famosa. Cosa sapere su Dwight Eisenhower.

Le origini di Dwight Eisenhower

Dwight David Eisenhower nasce il 14 ottobre del 1890 a Denison in Texas. È il terzo di sette figli di una coppia originaria della Germania. All’età di due anni, la famiglia si trasferisce in Kansas ad Abilene dove il giovane frequenta la scuola e si diploma.

Dal 1909 al 1911 lavora in un’industria casearia poi inizia la carriera militare all’Accademia di West Point. Nel 1917 ha il compito di addestrare le reclute alla vigilia dell’entrata in guerra degli Stati Uniti, ma non partecipa direttamente alla campagna dell’American Expeditionary Forces del 1917-1918.

Nel 1941 diventa colonnello e, grazie alle notevoli capacità tattiche, viene nominato brigadiere generale. L’anno successivo, il generale George Marshall, capo di Stato Maggiore Generale dell’esercito, lo designa Comandante in capo delle forze americane in Europa. Eisenhower guida quindi l’operazione Torch e partecipa alla conferenza di Casablanca in cui s’incontrano Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt e Charles de Gaulle.

Forte e gentile, Eisenhower sa tenere testa ai leader politici. In 35 anni non passa neanche un giorno in combattimento eppure lascia la sua impronta negli episodi decisivi della guerra, dall’invasione della Sicilia allo sbarco in Normandia.

La carriera politica di Eisenhower

Il 20 dicembre 1944 viene nominato General of The Army. Nel 1945 si oppone all’uso della bomba atomica come scriverà lui stesso nelle sue memorie: “Io fui uno di quelli che sentirono che c’erano diverse ragioni cogenti per mettere in discussione la saggezza di un tale atto. Durante la sua esposizione dei fatti rilevanti, fui conscio di un sentimento di depressione e così gli espressi i miei tristi dubbi, prima sulla base della mia convinzione che il Giappone era già sconfitto e che sganciare la bomba non era necessario, e in secondo luogo perché pensavo che il nostro paese dovesse evitare di sconvolgere l’opinione pubblica mondiale con l’uso di un’arma il cui impiego era, pensavo, non più obbligatorio come misura per salvare vite americane”.

Per la sua competenza strategica durante le due guerre gli vengono tributati numerosi onori e nel 1948 sia i repubblicani che i democratici vogliono candidarlo alla Casa Bianca. Lui però rifiuta perché non vuole schierarsi in politica. Quattro anni dopo, nel 1952, cambia idea e comincia la corsa alla White House con i conservatori con uno slogan semplicissimo e che si dimostrerà vincente: “I like Ike”. Così il Partito Repubblicano torna a detenere la leadership Usa dopo venti anni. Prima, tra il 1951 e il 1952, ha ricoperto invece il ruolo di primo comandate in capo della Nato.

Da presidente si dimostra equilibrato sia in politica interna che in politica estera, promuove alcune riforme in ambito sanitario, conclude la pace con la Corea del Nord, organizza i colpi di stato in Iran e Guatemala e crea un Fondo di Emergenza per gli Affari Internazionali per sostenere l’uso dell’America della diplomazia culturale in tutta Europa durante la guerra fredda. Eisenhower propone anche un piano per frenare la corsa al riarmo nucleare, che però naufraga.

Se nel 1940 è stato un convinto sostenitore della corsa agli armamenti, negli anni della sua presidenza Usa espone più volte il problema del pericolo rappresentato dagli interessi commerciali dell’industria bellica, che per sopravvivere aveva sempre bisogno di qualche guerra.

Nel discorso di fine mandato del 1961 lancia il monito: “Solo una popolazione in allerta e informata può costringere ad una corretta interazione la gigantesca macchina industriale e militare della difesa con i nostri metodi ed obiettivi di pace, in maniera tale che sicurezza e libertà possano prosperare insieme”.

Terminata la permanenza alla Casa Bianca, Eisenhower inizia a dipingere arrivando a realizzare quasi 300 quadri, tra paesaggi e ritratti. Il 28 marzo del 1969 muore a Washington e viene sepolto ad Abilene, in Kansas.

Vita privata e curiosità su Eisenhower

Il 1º luglio 1916 Dwight Eisenhower ha sposato Mamie Geneva Doud dalla quale ha due figli, Doud Dwight Eisenhower e John Sheldon David Doud Eisenhower. La coppia è stata segnata dalla tragica morte del primogenito all’età di circa tre anni. Il secondogenito invece ha prestato servizio nell’esercito degli Stati Uniti e poi ha lavorato come ambasciatore degli Usa in Belgio.

Il figlio di John Sheldon e Barbara Thompson, David Eisenhower, da cui Camp David prende il nome, nel 1968 ha sposato Julie, figlia di Richard Nixon, che era stato vicepresidente del nonno.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale David Eisenhower si dice avesse voluto divorziare da Mamie Geneva Doud per sposare la sua autista e segretaria, l’ausiliaria di origine britannica Kay Summersby, con cui aveva una relazione dal 1942, ma l’allora presidente Usa Harry S. Truman glielo vietò.

Una curiosità sulla famiglia d’origine di Eisenhower: i genitori facevano originariamente parte della Chiesa dei Fratelli in Cristo, una chiesa evangelica mennonita. Quando Dwight aveva pochi anni, i genitori divennero seguaci degli Studenti biblici, i cui membri successivamente presero il nome di Testimoni di Geova. La casa Eisenhower è stata un luogo d’incontro del gruppo religioso dal 1896 al 1915, quando il padre ha abbandonato l’organizzazione religiosa. La madre di Ike è invece rimasta una seguace fino alla morte.

Dwight è sempre stato molto legato alla mamma e per il giuramento del suo secondo mandato presidenziale ha usato una Bibbia stampata dall’associazione dei testimoni di Geova. Dopo la morte di Mamie Geneva, Eisenhower si è battezzato, cresimato ed è diventato praticante nella chiesa presbiteriana il 1º febbraio 1953, poche settimane dopo il suo primo mandato come presidente. Durante gli anni di pensione, è stato membro della Gettysburg Presbyterian Church.

Eisenhower è stato anche un grande giocatore di football americano, cosa che lo ha aiutato nella carriera militare. Si dovette fermare a causa di una grave frattura a un ginocchio, nel corso degli anni è quindi passato al poker che definiva “il mio sport indoor favorito”. Nell’outdoor è stato un abile giocatore di golf.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, riferendosi all’Italia, disse: “Stiamo per invadere un Paese ricco di storia, di cultura e d’arte come pochissimi altri. Ma se la distruzione di un bellissimo monumento può significare la salvezza di un solo nostro soldato, ebbene, si distrugga quel bellissimo monumento”.

Eisenhower fumava tre pacchetti di sigarette al giorno ed ebbe gravi problemi di salute. Nel 1955 ha passato due mesi in ospedale per un attacco cardiaco. Dwight è stato anche associato al mondo della moda: negli anni sessanta è stata lanciata la giacca “stile Eisenhower” ispirata al giubbotto militare a doppiopetto basso che il generale era solito usare. Sua moglie era invece una frequente visitatrice di una delle migliori sartorie di Firenze, in piazza della Repubblica.