C’è un argomento che per la maggior parte delle persone è un vero e proprio tabù: quello della propria fine. C’è la vita, ma c’è anche la morte: tutto inizia e tutto finisce. Nella linearità delle cose, c’è anche chi ne parla apertamente, come Diego Dalla Palma, il profeta del make-up. Con una lunga intervista al Corriere, ha dichiarato la sua volontà: porre fine al suo percorso, prima di compiere 80 anni.
Diego Dalla Palma: “Ho programmato la mia morte”
In uscita il 7 novembre per Baldini+Castoldi, nel libro Alfabeto Emotivo – In viaggio con la vita, Diego Dalla Palma scrive i suoi “appunti di chi si accinge a lasciare la vita”. Al Corsera, ha confermato che non ci sono ricami, trucchi o inganni. Dalla Palma ha scelto di “programmare” la sua morte, con una lucidità tagliente che lascia inermi. “Se devo essere sincero ho già organizzato tutto. Con un avvocato e un notaio”.
Oggi è leggero, “quasi felice”, beato, consapevole di aver vissuto. Ma non desidera arrivare a 80 anni. “Comincio a sentire che alzarmi dalla sedia, al cinema o a teatro, diventa una piccola umiliazione: traballo”. Considera una vittoria andarsene a modo suo. “Mi aiuterà un medico: mi ha preparato un composto. Sarò da solo, in un luogo del cuore, all’estero. L’ultimo mese è tutto deciso. Prima trascorrerò un momento meraviglioso: mangerò bene, un buon vino. Non mi ubriaco mai, ma so che dopo, per andarsene, ci vuole niente. Ho architettato una situazione non teatrale, non plateale: riservata, tranquilla. Me ne andrò gioiosamente. Quello che mi è stato preparato è velocissimo: due, tre minuti”. E al giornalista che ha definito il tutto come “tremendo”, ha risposto che in realtà è una “liberazione”.
L’addio ai social
Dalla Palma racconta in modo lucido non solo la sua volontà di programmare la morte e di anticipare i tempi, ma anche la sua esistenza, fatta di alti e di bassi, di fama e di fame nera. Gli ostacoli non sono mancati, così come i rischi che è conscio di aver corso. Oggi si pente di molte cose legate alla televisione, come il suo ruolo di opinionista, e ha un foglio con alcuni nomi di conduttori e conduttrici da cui non va. “Monica Setta, Pierluigi Diaco… Da loro mai”, e nel foglio sono presenti anche i nomi di Bruno Vespa, Fabio Fazio e Paola Ferrari.
Da quel colpo di fortuna come rappresentante per il make-up italiano a New York, dopo aver vissuto un periodo di fame nera, di tempo ne è passato e ora sente che è arrivato il momento di osservare il presente con estrema lucidità. Ha scelto di dare il suo addio anche ai social, dove ha osservato una smania di apparire ormai dilagante. “Esco dai social. Ho preparato cinque post per annunciare l’addio. Perderò seimila euro al mese di sponsorizzazioni, ma ormai mi sento inadeguato di fronte alle bugie”. Così, il profeta del make-up Made in Italy, come l’aveva descritto il New York Times, ha scelto di andarsene: “gioiosamente”, ma soprattutto a modo suo.
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