Microplastiche: ecco perché dobbiamo fare attenzione

Cosa sono le microplastiche? E come possiamo evitarle?

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Angela Inferrera

Consulente di stile

Consulente d'immagine, fashion editor ed esperta di moda sostenibile.

Le microplastiche sono uno dei mali del nostro secolo. Spesso nemmeno ci rendiamo conto delle loro esistenza o diamo per scontato il fatto che non possiamo fare nulla per arginare questo pericolo enorme che corre l’ambiente (e ovviamente anche noi). Vediamo di capire come possiamo agire in modo concreto.

Cosa sono le microplastiche

Come dice la parola, le microplastiche sono minuscoli frammenti plastici che finiscono in mare e sono talmente piccoli da inserirsi all’interno della catena alimentare. Non sto parlando di grossi pesci o cetacei che ingoiano aprendo la bocca un vecchio fustino di detersivo, ma di piccolissimi pezzettini, ai limiti della polvere, che vengono ingeriti proprio dagli stessi pesci che poi finiscono nelle nostre tavole e, alla fine, nel nostro stomaco. Una ricerca ha perfino dimostrato che, in un anno, senza accorgercene, ingeriamo la stessa quantità di plastica contenuta in una tessera come quelle dei bancomat. Capito perché dobbiamo stare attenti?

Microplastiche: ecco perché dobbiamo fare attenzione

Dove sono le microplastiche

Purtroppo si trovano in molti più posti di quelli che potremmo pensare: dall’abbigliamento, ai prodotti beauty. Il guaio è che, pur provenendo da aree diverse, finiscono tutte nello stesso posto: il mare! C’è un profilo molto interessante da seguire su Instagram, @archeoplastica, che raccoglie oggetti di plastica ritrovati sulle spiagge e che hanno una vita lunghissima: alcuni risalgono perfino agli anni Cinquanta. Il mare fa il suo lavoro di abrasione e un po’ alla volta, nei decenni, distrugge quello che ci gettiamo dentro, ma non riesce ad eliminarlo. In parte finisce sulle spiagge, in parte entra, come detto nella catena alimentari.

Ma cosa c’entrano i prodotti per il beauty e l’abbigliamento? Ora sono stati vietati per legge, ma erano in commercio prodotti come scrub ed esfolianti a base di microplastiche: dopo il risciacquo, finivano direttamente in mare. Stessa cosa vale per i vestiti: le fibre sintetiche come il poliestere o l’acrilico, quando vengono lavate in lavatrice rilasciano nell’acqua di lavaggio microframmenti di fibre finiscono nelle acque di scarico.

Microplastiche: ecco perché dobbiamo fare attenzione

Cosa fare per evitare la dispersione di microplastiche

Ci sono delle semplici azioni quotidiane che possiamo fare e che possono fare la differenza. Non pensate che una piccola azione non conti, se tutti si comportano male: l’oceano è fatto di tante piccole gocce!

1. smaltiamo correttamente i rifiuti

Sembra banale, ma oltre che un gesto di semplice educazione civica è un atto d’amore per il pianeta: non gettiamo per terra carte, flaconi e simili e facciamo correttamente la raccolta differenziata. Anche un banale tappo di bottiglia lasciato per terra in città, prima o poi, se non raccolto, finirà in un tombino e da lì al mare. Evitiamolo sempre!

2. non acquistiamo plastica usa e getta

Meno plastica acquistiamo, meno ne verrà prodotta e meno ne finirà in mare: soprattutto quando siamo in giro, cerchiamo di evitare di acquistare oggetti e alimenti con incarti usa e getta, preferiamo portarci via acqua e cibo!

Microplastiche: ecco perché dobbiamo fare attenzione

3. usiamo la Guppy Friend Bag

Quando laviamo capi di origine sintetica in lavatrice, usiamo la Guppy Friend bag: si tratta di uno speciale sacchetto da lavatrice che raccoglie le microplastiche rilasciate dagli indumenti in modo che possiamo gettarle nel secco. Da usare quando lavate pile, magliette in poliestere e simili.

4. raccogliamo la plastica dalle spiagge

Non facciamo gli schifiltosi: anziché raccogliere conchiglie, che stanno bene dove sono, armiamoci di un secchiello e raccogliamo gli oggetti in plastica che troviamo in mezzo agli scogli e sulla sabbia, prima che la marea se li riporti in mare. Stecchi di lecca lecca, bicchieri di carta, confezioni di solari, pezzi di giocattoli, reti per la frutta in cui possono restare incastrati pesci o altri animali… c’è di tutto. E non è poi così difficile raccogliere e buttar via!