La partenza per una vacanza studio è un momento emozionante: stai per vivere un’esperienza all’estero che ti permetterà di migliorare la lingua, conoscere nuove persone e scoprire culture diverse. Ma prima di pensare a quanto sarà bello essere lì… c’è una fase altrettanto importante: quella della preparazione.
E no, non parliamo solo della valigia e del “che felpa mi porto?”, ma di tutte quelle cose un po’ più noiose (ma fondamentali) da sistemare prima del decollo: documenti, visti, pagamenti, comunicazioni con la famiglia, piccoli consigli pratici per sentirti più pronta.
Questa guida nasce proprio per questo: per accompagnarti passo dopo passo e aiutarti a partire tranquilla, sapendo di avere tutto sotto controllo. Nessuna ansia da “oddio, ho dimenticato qualcosa?”. Solo entusiasmo, organizzazione… e magari anche un bel sorriso mentre chiudi la valigia.
Indice
Tutti i documenti necessari
Se c’è una cosa da preparare per prima (e con largo anticipo), è proprio questa. I documenti di viaggio sono la base di tutto, e avere anche solo un dato fuori posto può significare non partire o vivere spiacevoli complicazioni.
La prima cosa da controllare è: che documento ti serve per entrare nel Paese in cui stai andando?
Per le destinazioni europee che fanno parte dello Spazio Schengen (come Spagna, Germania, Francia, Irlanda, ecc.), è sufficiente una carta d’identità valida per l’espatrio. Attenzione: assicurati che sia in buono stato (niente plastificazioni rovinate o foto scolorite) e che non scada nei prossimi sei mesi. Per destinazioni fuori dall’Unione Europea, come Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia, è quasi sempre necessario un passaporto in corso di validità, con almeno sei mesi residui dalla data di rientro.
E se non hai ancora il passaporto? Richiedilo con larghissimo anticipo: i tempi di rilascio possono arrivare a diverse settimane, soprattutto nei periodi estivi o a ridosso delle scadenze scolastiche.
Per chi è minorenne, c’è un’altra cosa importantissima da sapere: per viaggiare all’estero serve spesso una dichiarazione di accompagno, da richiedere in Questura. Si tratta di un documento con cui i genitori autorizzano formalmente la partenza del/la figlio/a con un accompagnatore maggiorenne (insegnante, tutor, educatore). Questa dichiarazione va fatta con anticipo e spesso richiede un appuntamento, quindi non ridurti all’ultima settimana!
Infine, informati se per la tua destinazione serve un visto o un’autorizzazione elettronica all’ingresso:
- Per gli Stati Uniti, ad esempio, è richiesto l’ESTA (Electronic System for Travel Authorization).
- Per il Regno Unito, da aprile di quest’anno è obbligatorio l’ETA (Electronic Travel Authorization).
- Altri Paesi potrebbero richiedere un visto studenti anche per soggiorni brevi.
Verifica tutto sul sito del Ministero degli Affari Esteri (o direttamente sul sito dell’ambasciata del Paese che visiterai). E non dimenticare di fotocopiare o scannerizzare i tuoi documenti e tenerne una copia salvata sul telefono, nel caso in cui tu li perda durante il viaggio.
Ultimo consiglio: controlla se serve un’assicurazione sanitaria per il Paese di destinazione. In Europa, è sufficiente la tessera sanitaria europea (TEAM). Fuori dall’Europa, è importante avere una copertura assicurativa privata che includa assistenza medica, rimpatrio e, se possibile, anche annullamento viaggio.
Informati sul programma (e sulla meta)
Spesso si parte pensando “vedremo tutto quando saremo lì”, ma arrivare preparata sul programma che ti aspetta ti aiuterà a sentirti più tranquilla fin da subito. Conoscere come saranno organizzate le giornate, dove si terranno le lezioni, qual è il tipo di alloggio previsto e quali attività sono in calendario è un ottimo modo per ridurre l’ansia da primo giorno e affrontare il tutto con maggiore sicurezza.
Se viaggerai con un gruppo, quasi sicuramente riceverai del materiale informativo prima della partenza. Leggilo con attenzione: potresti scoprire cose importanti come gli orari dei pasti, le regole del residence o della famiglia ospitante, le attività extra a cui puoi iscriverti o i documenti da portare con te. A volte si danno per scontati dettagli che poi, al momento, possono creare confusione: sapere, per esempio, se i trasporti locali sono inclusi o se i pasti sono forniti tutti i giorni può farti organizzare meglio le spese e la routine quotidiana.
Vale la pena anche fare una piccola ricerca personale sul luogo in cui soggiornerai. Non serve memorizzare guide turistiche intere, ma sapere com’è fatta la città, quali sono i quartieri più belli da vedere, come funzionano i mezzi pubblici o dove trovare un supermercato vicino alla scuola, ti farà sentire subito più a tuo agio. Scoprire in anticipo se c’è una bakery super famosa o un parco carino vicino casa è anche un bel modo per iniziare a fantasticare sul tuo soggiorno.
Arrivare informata non significa togliersi la sorpresa o l’emozione della scoperta. Anzi: ti permetterà di vivere tutto con maggiore serenità, senza stress inutili, e di goderti davvero l’esperienza fin dal primo istante.
Come prepararsi con la lingua senza stressarsi
Anche se una delle ragioni principali per cui si parte per una vacanza studio è proprio migliorare la lingua, partire con un minimo di preparazione può aiutarti tantissimo, soprattutto nei primi giorni. Non serve diventare fluenti in un mese o mettersi a studiare ore e ore al giorno: basta un approccio leggero ma costante per acquisire un po’ di sicurezza, familiarizzare con la pronuncia e imparare qualche frase utile.
Il modo più efficace per prepararsi senza stressarsi è quello di iniziare a circondarsi della lingua, in modo naturale. Ad esempio, guardare le tue serie preferite in lingua originale, anche con i sottotitoli, è un modo divertente per abituare l’orecchio a nuovi suoni. Puoi ascoltare podcast su argomenti che ti interessano o seguire creator che parlano nella lingua che studierai. Ci sono poi tante app che trasformano lo studio in un gioco e ti permettono di migliorare il vocabolario un po’ alla volta, ogni giorno, anche mentre sei in autobus o fai merenda.
La cosa più importante è lasciar perdere l’ansia da perfezione. Nessuno si aspetta che tu sia bravissima fin dal primo giorno. Anzi, proprio l’errore fa parte del processo. Sbaglierai verbi, confonderai parole, ma ogni volta che ci proverai sarà un passo avanti. L’atteggiamento giusto? Curiosa, aperta, pronta a ridere dei tuoi scivoloni… perché è così che si impara davvero.
Valigia: cosa portare (e cosa lasciare a casa)
La valigia di una vacanza studio è un piccolo mondo da costruire con attenzione. Non è come prepararsi per un weekend o una semplice vacanza al mare: in questo caso ti serviranno abiti comodi per le lezioni, qualcosa di pratico per le escursioni, ma anche capi più carini per le serate o gli eventi organizzati. Il segreto è pensare in modo strategico: non portare tutto, ma solo ciò che ti servirà davvero.
Un primo aspetto da considerare è il clima del paese in cui andrai. Anche d’estate, alcune destinazioni possono essere fresche o piovose, quindi controlla bene le previsioni e scegli indumenti adatti, come una giacca leggera impermeabile e scarpe chiuse ma comode per camminare. Una felpa in più può sempre tornare utile. La parola d’ordine deve essere versatilità: capi che si abbinano facilmente, che puoi usare sia di giorno che alla sera, e che non occupino troppo spazio.
Oltre all’abbigliamento, ci sono cose fondamentali che non puoi dimenticare: un adattatore da viaggio, se la tua destinazione usa prese elettriche diverse, i tuoi documenti stampati e salvati anche sul telefono, qualche farmaco da banco per i piccoli imprevisti. E ovviamente, prodotti per l’igiene in formato da viaggio, così da risparmiare spazio e rispettare le regole dei liquidi in aeroporto. Meglio anche portare con te uno zainetto comodo per le uscite giornaliere.
Non cedere alla tentazione di riempire ogni angolo della valigia: portare troppe cose che non userai mai è un classico. Meglio lasciare invece un po’ di spazio per eventuali acquisti sul posto: souvenir, regalini o anche quel maglione bellissimo che troverai al primo mercatino. Partire leggera, oltre a essere pratico, ti aiuta a sentirti più libera.
Organizzarsi per comunicare con casa (senza però doversi sentire ogni minuto)
Quando si parte per una vacanza studio, uno dei pensieri più frequenti — da parte tua ma soprattutto dei genitori — è: “Come faremo a sentirci?”. Ed è una domanda legittima. La verità è che oggi, grazie alle mille app a disposizione, restare in contatto è facilissimo… ma anche su questo serve un minimo di organizzazione per evitare ansia da messaggio ogni due minuti.
Prima di partire, verifica che la tua destinazione abbia una buona connessione Wi-Fi disponibile nella residenza o nella famiglia ospitante. In molti casi, potrai semplicemente usare il Wi-Fi per chiamare con WhatsApp o FaceTime. In alternativa, valuta una SIM locale o una eSIM internazionale per avere connessione anche fuori casa, soprattutto se il tuo programma prevede spostamenti o giornate in autonomia.
Inoltre, a livello pratico, può essere utile portare con te una lista scritta (cartacea o digitale) dei numeri importanti: genitori, accompagnatori, scuola, referenti del programma. Anche se usi lo smartphone, in caso di perdita o problemi tecnici è sempre meglio avere una copia di sicurezza.
Infine, un consiglio è quello di stabilire, fin da subito, un piccolo “rituale” con chi è a casa: una chiamata serale, un messaggio al mattino, un vocale ogni due giorni. Non serve aggiornare tutti in tempo reale su ogni spostamento. Anzi, prendersi degli spazi solo per sé è parte fondamentale dell’esperienza. Raccontare tutto con calma, magari alla sera o nel weekend, rende la comunicazione più bella e anche più profonda.
E, soprattutto, non sentirti in colpa se non scrivi costantemente: sei lì per vivere, non per aggiornare una diretta. Casa ti aspetta, ma nel frattempo… goditi il momento.