Grande amante della cucina in ogni sua sfumatura, lo chef Fabio Picchi aveva reinterpretato grandi classici della tradizione fiorentina con un tocco di originalità impossibile da non apprezzare. E, nel corso della sua avventura tra i fornelli, ci ha regalato anche alcuni splendidi bestseller che torneremo a leggere e rileggere con ardore. Malato da tempo, è scomparso all’età di 68 anni, lasciando un profondo vuoto in tutti coloro che l’hanno sempre amato.
Tra cucina e pagine bianche: la carriera di Fabio Picchi
Nato a Firenze nel 1954, Fabio Picchi aveva un carattere irrequieto e tante grandi passioni. Cresciuto tra libri di scuola che non amava molto sfogliare, non aveva voluto proseguire con gli studi, cercando di trovare la propria strada nel mondo. Ci aveva provato nel mondo della televisione, puntando ovviamente a piccole emittenti locali. Quindi aveva tirato i remi in barca approdando presso la ditta di suo padre, dove avrebbe potuto contare su un avvenire sicuro. Ma Fabio non si è mai arreso di fronte a niente, e non poteva certo accontentarsi di questo.
Da quel momento, la decisione impavida: aprire un ristorante. Sogno che Picchi aveva realizzato nel 1979 quando, ancora giovanissimo, aveva tagliato il nastro al suo Cibreo. Il locale, situato nel cuore del quartiere di Sant’Ambrogio, era ben presto diventato un simbolo di Firenze (trovando posto anche nella Guida Michelin) e aveva accolto tanti ospiti vip nella sua sala. Orgogliosissimo della sua “creatura”, Fabio Picchi vi aveva dedicato anima e corpo, concentrandosi soprattutto sulla cucina toscana. Ma non solo: di recente aveva aperto anche Cibleo, frutto della sua mente vulcanica, dove aveva servito piatti nati dalla fusione della tradizione toscana con quella orientale.
Eppure, anche questo non gli bastava: lo chef aveva tanti altri interessi di cui farsi portavoce. E così aveva scritto alcuni libri divenuti rapidamente dei bestseller, pagine bianche in cui raccontava storie affascinanti dei luoghi per lui più belli, lasciando ovviamente spazio ad alcune delle sue migliori ricette. E poi era arrivato in tv, spesso ospite di salottini quali quello di Sveva Sagramola a Geo&Geo e quello di Antonella Clerici a La Prova del Cuoco. La sua passione per la politica, invece, lo aveva avvicinato a Matteo Renzi, che è stato uno dei primi ad annunciare la dolorosa scomparsa dello chef.
Fabio Picchi, l’amore di Maria Cassi
Con una carriera così movimentata, Fabio Picchi aveva trovato spazio persino per l’amore. La sua famiglia lo aveva sempre sostenuto in questo percorso, così come aveva fatto sua moglie Maria Cassi. Lei, talentuosa artista di teatro, dopo aver tanto a lungo studiato non si è d’altronde mai risparmiata, girando il mondo con i suoi spettacoli. Insomma, a casa Picchi l’arte e la passione non sono mai mancate.
Dal grande amore tra Fabio e Maria era nato un progetto bellissimo, quello del Teatro del Sale. Un luogo dove, come loro stessi avevano affermato, proporre attraverso l’arte, la cultura e la cucina una certa idea di vita. Fabio Picchi lascia quattro splendidi figli (tre maschi e una femmina), che hanno portato avanti il genio paterno. È Giulio, primogenito di Fabio, ad aver preso in mano le redini del Cibreo ormai diversi anni fa, coniugandovi la sua passione per la cucina a quella per il disegno.