Safe Heart ODV è un’associazione di solidarietà sociale per la diagnosi e la cura delle patologie cardiovascolari verso tutte quelle popolazioni ferite da guerra e povertà. Annualmente organizza un aperitivo solidale per far conoscere il proprio lavoro e sensibilizzare sui progetti che sostiene. L’evento del 2025 si tiene il 18 settembre presso la Basilica di Sant’Ambrogio, a Milano.
La vicepresidente Elisabetta Ciocchini ci ha raccontato di questa iniziativa e dell’importante contributo di Safe Heart ODV per aumentare le speranze di vita nei Paesi più disagiati, rendendo più curabili le malattie cardiovascolari.
Che cos’è l’aperitivo solidale organizzato da Safe Heart ODV e qual è il suo scopo?
La serata del 18 settembre si svolge all’Oratorio della Passione, nella Basilica di Sant’Ambrogio. È un momento conviviale con un aperitivo e visite guidate alla Basilica. È un’occasione per incontrare sostenitori storici e nuovi, raccontare come abbiamo investito i fondi raccolti durante l’anno e farci conoscere da chi vuole avvicinarsi alla nostra realtà. È anche un modo per trasmettere quanto sia fondamentale il supporto di tutti: senza donazioni non potremmo realizzare i nostri progetti.
Di cosa si occupa la vostra associazione, Safe Heart ODV ?
L’obiettivo è duplice: portare assistenza medica gratuita in territori colpiti da guerra e povertà, come il Burkina Faso, e formare il personale medico locale. Dal 2018 sosteniamo l’unico reparto di cardiochirurgia del Paese, nato grazie al nostro intervento con macchinari e materiali. I nostri cardiochirurghi collaborano con l’unico cardiochirurgo burkinabé e con i giovani in formazione, affinché possano proseguire autonomamente anche in nostra assenza.

Quando è nata l’associazione?
Nel 2013, dopo alcune missioni esplorative in diversi Paesi. Nel 2018 si è concretizzata l’opportunità del Burkina Faso e da allora organizziamo missioni tecnico-mediche. Ogni missione costa circa 40-50mila euro, tra materiali e sostegno ai pazienti, quindi il fundraising è vitale.
In quali altri modi è possibile sostenervi, oltre all’aperitivo solidale?
Con donazioni tramite bonifico, Paypal o Satispay, ma anche organizzando raccolte fondi in occasioni speciali, come compleanni o eventi culturali. Importante è anche il 5 per mille, che non costa nulla al donatore ma per noi rappresenta un grande aiuto.
L’aperitivo si tiene sempre a Sant’Ambrogio?
No, ogni anno scegliamo un luogo diverso e significativo per Milano, che i donatori possano scoprire. Quest’anno Sant’Ambrogio è perfetto, perché è da sempre simbolo di accoglienza, scambio e aiuto, valori molto vicini alla nostra missione.
Come ci si può iscrivere all’aperitivo solidale?
Dal nostro sito è possibile registrarsi tramite il link dedicato. Questo ci aiuta a organizzare al meglio catering e visite guidate, ma chi non riesce a prenotarsi in tempo può comunque partecipare e donare direttamente la sera stessa.
Lei ricopre il ruolo di vicepresidente. Di cosa si occupa in particolare?
Essendo architetto, non opero sul piano sanitario, ma mi dedico alla raccolta fondi e all’organizzazione degli eventi, inclusa la scelta delle location. È il mio modo di mettere le competenze professionali a servizio dell’associazione.
Un’ultima parola sui volontari?
Sono il cuore pulsante dei nostri progetti. Medici, infermieri, anestesisti, tecnici: tutti partono a titolo volontario, senza essere spesati. Senza di loro nulla sarebbe possibile.