Natasha Stefanenko: “Lotta al cancro? Mia suocera è un esempio”

Natasha Stefanenko, ambassador della Breast Cancer Campaign 2020, ci racconta della sua mitica suocera e dei colleghi vip

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato: 7 Ottobre 2020 17:48

Natasha Stefanenko è ambassador della Breast Cancer Campaign 2020, l’importante appuntamento che da 28 anni si rinnova ogni ottobre con l’obiettivo di sconfiggere il tumore al seno. Ideata da Evelyn H. Lauder e promossa da The Estée Lauder Companies, in Italia, per il sesto anno consecutivo, si rinnova la partnership con Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.

Il tumore al seno è la neoplasia più frequente nel genere femminile: in Italia colpisce 53.000 donne ogni anno, una donna su nove nell’arco della vita. Grazie ai costanti progressi della ricerca, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è aumentata fino all’87%, ma c’è ancora molto da fare per riuscire a curare tutte le donne (dati AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM e PASSI, I numeri del cancro in Italia 2019). Nella lotta contro il tumore al seno ogni attimo è indispensabile e il tempo assume un nuovo significato. Ecco l’importanza di agire, di incrementare l’informazione e l’educazione su come prevenire e curare questa patologia.

Noi abbiamo chiesto a Natasha Stefanenko cosa significa essere madrina di questa importante campagna e quanto è importante sensibilizzare le persone perché la vittoria sul cancro al seno sia sempre più vicina.

Sei madrina della Breast Cancer Campaign 2020: che significato ha questo ruolo?
Ha un significato molto profondo perché vuole dare un messaggio a tutti per unirsi nella lotta contro il cancro. Tutti noi dobbiamo fare il possibile per arrivare a sconfiggerlo. Per questo, quando mi è stato proposto il ruolo di madrina per la Breast Cancer Campaign 2020, ho detto subito di sì, anzi per me è un onore. Per altro, mi tocca personalmente, perché mia suocera sta combattendo per la terza volta contro questa malattia. La prima volta, negli anni Ottanta, l’ha colpita proprio al seno.

Hai una figlia bellissima, Sasha, che ha compiuto da poco 20 anni: quanto è fondamentale sensibilizzare le giovani donne sull’importanza della prevenzione nella lotta al cancro?
La prevenzione è importantissima. Posso portarti ad esempio una mia cara amica che grazie a degli esami di controllo ha scoperto in tempo il tumore. Io ribadisco a mia figlia, ma è un messaggio per tutte le ragazze e le giovani donne, quanto sia fondamentale sapersi controllare da sé, capire con l’osservazione e l’autopalpazione del seno se c’è qualcosa che non va e quindi rivolgersi subito al medico. E poi ogni anno bisogna fare la mammografia.
In passato non si era ancora compresa appieno l’importanza della prevenzione nella lotta al cancro. Quando mia suocera si ammalò per la prima volta volta nel 1986, scoprì il cancro in modo del tutto casuale. Si potrebbe dire che un gatto le ha salvato la vita. Trovò infatti un gattino per strada e nel lavarlo la graffiò sul petto. A quel punto si fece controllare la ferita dal medico e così scoprì di avere tumore.
Oggi, lo sappiamo, non possiamo più lasciare nelle mani del fato la nostra salute. La prevenzione salva la vita.

Uno stile di vita sano è il primo passo per proteggersi dal rischio cancro…
Esatto, fondamentale è la corretta alimentazione. Lo dico proprio in base all’esperienza che ho vissuto e sto vivendo di mia suocera che sta lottando per sconfiggere il terzo cancro che questa volta ha attaccato le ossa. Bisogna imparare fin da giovanissimi a nutrirsi in modo sano. Credo che i medici e gli istituiti ospedalieri dovrebbero insistere su questo aspetto. L’alimentazione infatti è importantissima anche a supporto delle cure. Se mangi male, il tuo corpo resta appesantito e non ce la fa.

Segui una dieta particolare?
Devo di nuovo ricorrere a mia suocera che sta diventando la protagonista di questa conversazione [ride ndr], ma io la amo, per me è un esempio. A 72 anni ha conseguito la terza laurea in naturopatia, adesso ha 80 anni. In seguito ai suoi studi, in famiglia abbiamo imparato a scegliere gli alimenti da portare in tavola, molti dei quali hanno proprietà anti-tumorali riconosciute. Mangiamo tantissima verdura e soprattutto a pranzo variamo molto, questo sempre grazie a mia suocera che ci cucina 6-7 piatti di differenti verdure che coglie lei personalmente nell’orto oppure che acquista direttamente dai contadini.
Quindi io non seguo una dieta, ma mangio sano. Infatti, quando viaggio per lavoro e sono costretta a mangiarmi un panino al volo, mi sento subito appesantita. Perciò, cerco di rimediare, bevendo tanta acqua per depurarmi.

Anche l’attività fisica è importante: sei sportiva?
Muoversi è altrettanto importante. Di solito, cerco di correre ogni mattina, ovunque mi trovi, perché so che se sudo, elimino le tossine, mi sento meglio e anche la mia pelle è più bella e luminosa. Questo è il mio segreto di bellezza e fidati che quando hai più di 50 anni fai doppia fatica a mantenerti, ma io ancora non sono ricorsa ad alcun intervento. Anche perché vivo bene il passare degli anni e i cambiamenti del mio corpo. Non vado in panico se vedo spuntare una ruga nuova. Basta invecchiare con positività e guardarsi da un punto di vista diverso, ogni età ha la sua bellezza e il suo fascino. Poi, quando si è sereni, tutto avviene più facilmente. Io, che ho investito molto nella famiglia, posso dire di essere appagata – non che sia tutto perfetto – ma è bello invecchiare insieme pur affrontando tutte le difficoltà quotidiane.

Hai progetti professionali in vista?
Sì, in ambito cinematografico, ma non posso dire molto di più. Intanto, sto scrivendo un libro, una sorta di romanzo che però si basa molto sul mio vissuto, come il fatto di essere nata in una città segreta [Natasha Stefanenko è cresciuta a Sverdlovsk-45, una città segreta, vicino a Sverdlovsk, negli Urali ndr.].

Hai lavorato con Frizzi, Mollica, Marcuzzi… solo per citare alcuni nomi: hai qualche ricordo particolare delle tue esperienze televisive e cinematografiche?
Ogni persona con cui ho lavorato mi ha dato molto, sia qui in Italia che in Russia dove faccio televisione anche se ora è un po’ tutto bloccato. A cominciare da Fabrizio Frizzi che mi manca molto. A lui devo il mio essere diventata un personaggio pubblico, perché mi volle nel lontano 1996 come co-conduttrice del programma Per tutta la vita, che andava in onda in diretta su Rai 1. Per lui fu un rischio, perché non mi conosceva, non poteva sapere come sarei andata. Comunque, mi ha chiamato a casa, ricordo che ha risposto mia suocera e quando lui le disse di essere Fabrizio Frizzi, si è messa a ridere perché pensava a uno scherzo. Invece, era vero.
Comunque, tutti mi hanno dato tantissimi consigli. Vincenzo Mollica che è un’enciclopedia vivente, specialmente nel campo della musica e del cinema. Luca Barbareschi con cui ho lavorato nella fiction Nebbie e delitti 3, una persona coltissima. E poi anche Alessia Marcuzzi con cui ci siamo fatte tante risate. Devo dire che sono così come sono grazie a tutte le persone che ho incontrato, perché ognuno mi ha regalato un’emozione diversa.

Hai un profilo Instagram molto seguito: ti piacciono i social?
Io li utilizzo come uno strumento di condivisione di esperienze e consigli. Non mi interessa postare foto per far vedere come sono ancora in forma, mi piace Instagram per avere uno scambio di idee, per riflettere insieme. Mi piace la meditazione e la pratico, per questo trovo interessante condividere un pensiero o le mie esperienze di viaggio. Con la mia famiglia infatti viaggiamo moltissimo, almeno finché era possibile. I social li uso per questo: per condividere emozioni ed esperienze, soprattutto con le altre donne, ma anche con gli uomini. E poi lavorando da oltre 30 anni nel mondo dello spettacolo, conosco un po’ di segreti per tenersi in forma e per truccarsi in modo da sembrare più giovani che voglio condividere appunto con gli altri. Questo è lo scopo con cui era nato anche il mio blog. Devo dire mia figlia mi ha aiutato moltissimo a non avere paura dei social.