I cacciatori del cielo, Claudia Vismara: “Vi racconto il mio amore. Fiorello? Stupendo”

Ne "I cacciatori del cielo" Claudia Vismara interpreta il grande amore di Francesco Baracca, alias Beppe Fiorello. E lei ci racconta tutto di questa relazione

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

I cacciatori del cielo è il  primo docufilm sulla storia dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca interpretato da Giuseppe Fiorello e con la regia di Mario Vitale. Nato per celebrare il Centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare, racconta le imprese eroiche, la vita e l’amicizia di quei pionieri del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima Guerra Mondiale e le cui gesta gettarono le basi per la nascita dell’Aeronautica Militare avvenuta il 28 marzo 1923. Ma è anche la storia di un’appassionata relazione d’amore tra “l’Asso degli assi”, ossia Francesco Baracca, e la cantante lirica Norina Cristofoli, interpretata magistralmente da Claudia Vismara.

Noi abbiamo chiesto a Claudia Vismara di raccontarci di questo immenso amore che non ha quasi eguali e di parlarci, tra le altre cose de I cacciatori del cielo, racconto avvincente che abbraccia temi universali come amicizia, amore, coraggio e spirito di sacrificio e che alla fiction vera e propria, arricchita da una serie di “interviste ricostruite” ai protagonisti della storia interpretati dai rispettivi attori, intervalla preziosi materiali di repertorio, sia foto che filmati d’epoca, e animazioni originali. L’appuntamento in tv è per mercoledì 29 marzo alle 21.30 su Rai1.

Fonte: Nicola Oleotto
Giuseppe Fiorello è Francesco Baracca ne “I cacciatori del cielo”

Intervista a Claudia Vismara

Ne I cacciatori del cielo interpreti Norina Cristofoli che ha un’intensa storia d’amore con Francesco Baracca: ci racconti del tuo personaggio?
Norina è stata il grande amore di Francesco Baracca. È una giovane donna di Udine, aspirante cantante lirica che quando incontra l’aviatore è agli esordi della sua carriera ma poi diventerà famosissima. Personalmente ho amato moltissimo questo personaggio per la sua grande freschezza e la positività che riesce a trasmettere nonostante la realtà molto cupa della Prima Guerra Mondiale. Nella fiction raccontiamo di gesta eroiche ma sullo sfondo resta quel conflitto terrificante che è stata la Grande Guerra. Norina invece porta una ventata di leggerezza, di colore, è una donna ironica, caparbia ma con un carattere fanciullesco. Mi è piaciuta particolarmente, anche perché è diversa dai personaggi che di solito mi fanno interpretare.
Norina amò a tal punto Francesco Baracca, nonostante condivisero pochissimo tempo insieme perché lui morì tragicamente in volo, chiaramente parliamo anche di un rapporto che è stato soprattutto epistolare perché in tempo di guerra non poteva che essere così, da non volersi più innamorare dopo la sua scomparsa. Lei decise di non innamorarsi più e di restare legata per tutta la vita a lui: non ebbe altre relazioni sentimentali, non ebbe figli. Francesco Baracca è stato per Norina l’amore indiscusso della sua vita, malgrado avesse appena 16 anni quando lo incontrò. La loro è stata una storia d’amore veramente romantica ed intesa, come adesso forse non ne esistono più.

I cacciatori del cielo Claudia Vismara Beppe Fiorello
Fonte: Ufficio stampa Rai
Claudia Vismara e Beppe Fiorello ne “I cacciatori del cielo”

Secondo te la scelta di Norina di restare fedele per tutta la vita al suo amore è coraggiosa e ancora attuale?
Attuale dire di no [ride ndr]. È abbastanza impensabile ai giorni nostri la scelta di Norina e questo ci fa riflettere su come sono cambiate le relazioni oggi rispetto ai tempi di Francesco Baracca. Noi viviamo in un’epoca di consumismo, anche per quello che riguarda l’amore. Viviamo le relazioni forse con un po’ troppa leggerezza, perché appena c’è un problema si tende a disfare la coppia. Mentre ai tempi di Norina difficilmente avveniva. Non so se è meglio o peggio, in entrambi i casi ci sono aspetti negativi e positivi. Ma forse allora c’era un rispetto più forte per la relazione. Penso che la scelta di Norina sia molto audace, anche e comunque per la sua epoca. Non era da tutte nemmeno allora rimanere legata per tutta la vita al suo amore che non c’è più. A maggior ragione nel mondo di oggi.

Beppe Fiorello I cacciatori del cielo
Fonte: Nicola Oleotto
Giuseppe Fiorello è Francesco Baracca ne “I cacciatori del cielo”

Hai accennato prima alle lettere che Baracca e Norina si sono scambiati: hai avuto modo di leggerle? Come ti sei preparata per interpretare il tuo personaggio?
Purtroppo le lettere non sono riuscita a leggerle, ma mi sono documentata il più possibile su Norina e sul suo rapporto con Baracca. Ho letto tutti i documenti accessibili su di loro. Poi dobbiamo tener conto che I cacciatori del cielo è un docufilm e quindi c’è una parte romanzata, di fiction, per la quale abbiamo studiato con il regista Mario Vitale che tipo di personaggio volevamo realizzare. E lui ha insistito molto sul fatto che Norina fosse la ventata di aria fresca, purezza e positività all’interno della storia.

Come è stato lavorare con Beppe Fiorello?
Molto bello. Beppe è una persona stupenda. Lavorare con lui è stato davvero molto semplice, perché c’era sempre un grande ascolto e un grande rispetto tra noi due. Abbiamo sempre lavorato sulle scene cercando la giusta intimità e la giusta sfumatura per ciascuna scena. Penso che questo si percepisca molto guardando il film. C’è una grande tenerezza tra questi due personaggi, perché si amano ma hanno la consapevolezza che del domani non c’è certezza. Ogni volta che si incontrano, c’è in loro come un brutto presentimento e penso che io e Beppe siamo riusciti a ricreare questo sentimento proprio grazie al modo in cui abbiamo lavorato insieme.

Il ricordo più bello sul set de I cacciatori del cielo?
Io non avevo scene da girare in campi di battaglia – anche se mi sarebbe piaciuto molto – però è stato davvero emozionante essere vicino al campo militare reale e vedere questi Caccia che partivano da terra con un frastuono incredibile e ogni volta mi chiedevo che cosa si prova a salire sopra quegli aerei. Ho detto a Mario [Vitale ndr] che per il prossimo docufilm voglio essere un pilota [ride ndr].

Nel docufilm fate rivivere il mito di Francesco Baracca, che cosa rappresenta oggi?
Francesco Baracca è stato realmente un eroe che forse ai tempi nostri non è neanche più pensabile. Lui è un simbolo per tutta la nazione, non è stato solo il più grande aviatore di tutti i tempi, non a caso è stato definito l’Asso degli Assi, ma è ricordato anche per la sua grandissima umanità e sensibilità. Era un uomo per cui era importante abbattere il simbolo del nemico, cioè l’aereo, ma si accorava se moriva anche il pilota. Baracca diceva sempre che non aveva niente contro l’altro pilota, anzi vedeva in lui se stesso, una persona che ha una famiglia che lo aspetta a casa, esattamente come lui. Penso che un esempio come Baracca possa valere anche per le nuove generazioni, è immortale, è appunto diventato un mito.

 I cacciatori del cielo cast
Fonte: Ufficio stampa Rai
Luciano Scarpa, Giuseppe Fiorello, Ciro Esposito, Rodolfo Corsato

Se Norina è un personaggio diverso da quelli da te di solito interpretati, che cosa ci dici della tua Caterina Rispoli in Rocco Schiavone?
Caterina c’è anche nella quinta stagione di Rocco Schiavone. Arriva verso la fine e porterà grosse rivelazioni, le sue risposte saranno parecchio eclatanti e sconvolgeranno abbastanza Rocco. E tutto questo getterà i semi per la sesta stagione dove sarà molto più presente.

Marco Giallini com’è sul set?
Fantastico, lo amiamo tutti follemente. È un grandissimo mattatore, oltre ad essere un grandissimo attore. Possiamo considerare il set di Rocco Schiavone come una grande famiglia, visto che abbiamo passato già cinque stagioni insieme. Giallini parla ininterrottamente, però è talmente divertente quando racconta che non riesci a smettere di ammirarlo. È travolgente, non ti può lasciare indifferente.

Qual è il ruolo che sogni di interpretare?
Ce ne sono tanti. Però parlando più in generale di alcuni lati di Claudia inesplorati, mi piacerebbe passare dall’altra parte della barricata e interpretare ruoli un po’ più cattivi. Anche l’eroina mi piace moltissimo. Ma c’è una parte di me che è profondamente guerriera e mi piacerebbe impersonare la guerriera in epoche diverse.

Stai lavorando su qualche nuovo set?
Sto per cominciare una nuova serie, che è la seconda stagione di Lea con Anna Valle e Giorgio Pasotti. Anche lì sarò una poliziotta ma molto diversa da Caterina Rispoli.

I cacciatori del cielo, trama

Giuseppe Fiorello è Francesco Baracca, che per i suoi meriti sarà in breve promosso prima capitano e poi maggiore, assumendo nel frattempo il comando della 91a Squadriglia, la “Squadriglia degli assi”: romagnolo, sanguigno, istintivo e coraggioso, affascinante e colto, di ottima famiglia, generoso, spavaldo ma mai inutilmente votato al sacrificio. Ricordato come “l’Asso degli assi” per aver conseguito il maggior numero di vittorie aeree tra i piloti italiani della Grande Guerra e in assoluto, ottenendo 34 vittorie nei combattimenti aerei, Francesco Baracca si impose rapidamente nell’immaginario collettivo del popolo italiano come un vero e proprio eroe nazionale.

L’arco narrativo de I cacciatori del cielo parte dal 1915, anno in cui Baracca, Piccio e Piovesan, tre uomini molto diversi fra loro per estrazione sociale, provenienza e indole ma destinati a diventare grandi amici, si ritrovano insieme nel campo di aviazione di Santa Caterina, vicino Udine, sede del primo reparto aerei da caccia e del Comando Supremo.

I cacciatori del cielo Beppe Fiorello Andrea Bosca
Fonte: Nicola Oleotto
Andrea Bosca e Beppe Fiorello ne “I cacciatori del cielo”

L’iniziale difficoltà a resistere contro i raid aerei austroungarici verrà superata dalle innovazioni introdotte dal meccanico Piovesan e dalla maestria di quei pionieri del volo, in primis Baracca, che conseguirà la prima vittoria italiana nella storia dell’Aeronautica, il 7 aprile 1916, a cui ne seguiranno molte altre, rendendolo un’icona nella popolazione italiana, insieme allo stemma del suo aereo, il Cavallino rampante. Un successo che indurrà il Comando Supremo a superare le perplessità iniziali e istituire una squadriglia di élite, la 91a, per le operazioni particolarmente delicate, affidata a Baracca.

La disfatta di Caporetto porterà anche la squadriglia ad abbandonare Santa Caterina per trasferirsi in Veneto, sul campo di aviazione di Quinto, vicino Treviso. Per le loro imprese, Baracca e Piccio ottengono la medaglia d’oro al valor militare, fino alla tragica morte dell’asso degli assi, avvenuta a 30 anni il 19 giugno 1918 nel corso di una missione sul Montello, durante la Battaglia del Piave. La sua morte suscitò grande commozione in tutto il Paese.

I cacciatori del cielo è una produzione Anele con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Documentari, con il Patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa, Aeronautica Militare e Difesa Servizi, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con Aerea S.p.A. ed Elettronica S.p.A.. Con il contributo di Emilia-Romagna Film Commission, Visit Romagna, Comune di Lugo di Romagna e Consorzio In Bassa Romagna. Un docu-film da 90 minuti diretto da Mario Vitale, prodotto da Gloria Giorgianni. Produttori Associati Tore Sansonetti e Carlotta Schininà. Scritto da Pietro Calderoni e Valter Lupo, con la collaborazione di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale. Musiche di Pasquale Catalano e Antonio Fresa – Edizioni Curci.