Francesca Agostini, classe 1990, è una giovane attrice italiana, che grazie al personaggio di Lara nella fiction L’Allieva è diventata uno dei volti più noti del piccolo schermo.
Dopo aver frequentato il liceo linguistico, si forma presso il Teatro Stabile di Genova. Al suo attivo ha diversi film e fiction di successo, da Don Matteo a Squadra Mobile, senza contare gli innumerevoli spettacoli teatrali. A noi ha raccontato come evolverà il suo personaggio nell’Allieva 3, del rapporto con Alessandra Mastronardi e degli altri attori sul set e del suo sogno nel cassetto.
Nella fiction L’Allieva interpreti Lara Proietti, cosa accade al tuo personaggio nella terza serie?
Ovviamente non posso rivelare nulla [ride ndr], ma posso dire che ci saranno degli sviluppi nella vita privata dei protagonisti, compresa quella di Lara. Si consolidano le amicizie, soprattutto quella con Alice. Lara cresce, già l’avevamo vista maturare come tutti gli altri personaggi che da specializzandi sono diventati medici. Questa maturazione dal punto di vista lavorativo, si accompagna a quella emotiva. Ma non posso proprio dire nulla di più.
Sono già circolate le prime foto dal set, come è stato ritrovarvi dopo il lockdown?
È stato molto bello trovarsi di nuovo. Anche perché c’è un bellissimo clima tra noi attori, si è instaurato un rapporto di grande complicità, devo dire che in questo senso è un set molto fortunato. La prima mattina che sono venuti a prendermi in auto, c’era con me Claudia Gusmano, che interpreta Erika, e ci siamo abbracciate. Ma potevamo farlo, perché ogni settimana ci sottoponiamo al tampone, come prescrive la Legge. E lei mi ha detto: ‘Sei la prima persona che abbraccio’. Io mi sono sentita felice di questo, perché il contatto umano è la cosa che ci è mancata di più. Ovviamente ora ci sono più regole da seguire, ma come in tutti gli ambienti di lavoro.
Nella fiction Lara è amica di Alice, interpretata da Alessandra Mastronardi, nella vita reale siete amiche?
Sì, come ti dicevo il gruppo degli attori è molto affiatato, anche perché siamo tutti coetanei. Qualche volta usciamo insieme. Poco prima del lockdown, abbiamo trascorso una bellissima serata al karaoke. Siamo davvero molto uniti.
Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale hanno dichiarato che la terza stagione dell’Allieva sarà per loro l’ultima, pensi che la fiction proseguirà poi?
Non riesco a immaginarmi L’Allieva senza di loro. Quindi se vengono a mancare i due pilastri, Alice e Claudio, non so come potrebbe proseguire, soprattutto non so come il pubblico potrebbe reagire a due assenze così grandi. Però mai dire mai… Ovviamente ci siamo tutti affezionati alle storie e ai nostri personaggi, perché ci hanno accompagnato per tanti anni. Siamo cresciuti anche noi con loro.
Come è nata la tua passione per la recitazione?
C’è stata come una scintilla dentro di me quando ero molto piccola. In quinta elementare la maestra decise di farci recitare I Promessi Sposi, un testo inusuale per bambini di quella età. Tutte volevano fare Lucia ovviamente, ma io no, volevo fare la Perpetua di Don Abbondio perché, pur essendo un ruolo molto piccolo, è comico. Mi faceva molto ridere. Mi ricordo che passavo le ore a studiare, a fare memoria e l’emozione che ho vissuto quella sera, me la ricordo ancora. Dopo questo episodio, ho lasciato da parte la recitazione. Ho proseguito con la danza che però non era la mia strada. E poi grazie a un regista teatrale, ho riscoperto la recitazione alle superiori e da lì non mi sono più fermata.
Attrice di cinema, tv e teatro: dove ti senti più a tuo agio?
Sono talmente diversi questi ambiti che non saprei dire. Forse la mia casa è il teatro, perché da lì ho iniziato. Mi piace molto il processo creativo che c’è dietro lo spettacolo, il mese di prove, la selezione del personaggio, il fatto che ogni sera è sempre diversa e poi il rapporto speciale col pubblico che è presente in sala. E questo è possibile solo in teatro. Invece nel cinema, una volta che hai girato la scena, quella poi non c’è più. Esisterà nella memoria. Mentre il teatro ti permette di esplorare la scena in maniera diversa e questo grazie anche al rapporto col pubblico. In ogni caso, io amo molto fare anche televisione e cinema.
Sei scaramantica?
Devo dire di no. Non lo sono in generale, perché mi ha sempre spaventato il legame coi rituali. Io penso piuttosto che se credi che una cosa andrà bene, allora andrà bene, se credi che andrà male, allora andrà male. Di solito prima di fare uno spettacolo, faccio esercizio di rilassamento, ma questo mi serve per concentrarmi.
Hai un’attrice cui ti ispiri?
Ci sono tanti attori e attici che mi piacciono. Sopra a tutte c’è Meryl Streep. E poi mi piacciono davvero tanto gli attori inglesi. Ho in mente moltissime serie, in particolare The Crown, dove il cast è fenomenale. Adoro gli attori inglesi perché hanno classe, hanno un senso di misura speciale, hanno un pudore che non trovi in nessun altro. Senza contare l’antica tradizione teatrale che possiedono.
Il tuo sogno nel cassetto dal punto di vista professionale?
Mi piacerebbe lavorare un periodo in Inghilterra. Invece per quanto riguarda il cinema italiano, sono una grandissima fan di Matteo Garrone e dei fratelli D’Innocenzo.
Il tuo profilo Instagram è molto ricercato: come ti rapporti coi social?
Devo dire che non sono una “studiosa” dei social, non programmo i miei lanci. Molti dei miei follower sono arrivati grazie all’Allieva. Sono soprattutto donne, ragazze giovani che mi scrivono e io cerco di rispondere a tutte. Alla fine condivido quello che mi va e cerco di tenere aggiornati i miei fan, soprattutto sull’Allieva, ma niente di più. Instagram mi piace perché è visivo. Per me i social sono un gioco, non un lavoro.