Elisabetta Sgarbi: “Cosa leggo? Poesie e bugiardini. Eco? Mi ha insegnato la libertà”

"Le vie traverse a volte riservano belle sorprese": Elisabetta Sgarbi ci racconta il suo essere imprenditrice e artista, dalla Nave di Teseo agli Extraliscio

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato: 25 Marzo 2021 09:30

Fondatrice e direttore generale della casa editrice La nave di Teso, creatrice della Milanesiana di cui è tutt’ora direttore artistico, regista cinematografica, produttrice musicale, è difficile definire in poche parole chi è Elisabetta Sgarbi.

Sorella di Vittorio Sgarbi, imprenditrice e artista, Elisabetta Sgarbi è una donna dalle mille sfaccettature, interessante e profonda come poche altre oggi, che ama leggere le poesie e i bugiardini dei farmaci, che si misura con eventi popolari come il Festival di Sanremo e al contempo raggiunge i vertici della cultura più raffinata, consapevole che nelle vie traverse si possono avere belle sorprese.

Fondatrice e direttore generale de La nave di Teso: come è cambiata l’editoria dopo un anno di pandemia?
È cambiato il peso dei canali attraverso cui i libri si vendono. È cresciuto l’e-commerce a svantaggio delle librerie fisiche. E questo è una mutazione piuttosto importante nel mondo editoriale, le cui conseguenze non sono a pieno, ora, chiare. Ed è cresciuto – e questo è un dato certamente positivo – l’e-book.

Come sceglie i libri che pubblica?
Devo individuare la ragione per cui è giusto pubblicare quel libro. E deve essere una ragione sufficiente. Poi le ragioni possono essere varie, diverse e anche legate a un determinato momento storico.

Tra i libri da lei pubblicati recentemente, quale le ha dato maggiori soddisfazioni?
Ogni libro pubblicato genera di per sé una soddisfazione. Certamente il fatto di avere pubblicato il libro di Edith Bruck, Il pane perduto, ora candidato al Premio Strega, piaciuto al Pontefice a tal punto da indurlo a visitare la scrittrice a casa sua, beh, è una cosa importante. Non era mai capitato nella storia moderna una cosa del genere. Complimenti a Edith Bruck dunque e anche alla Nave di Teseo.

Il colibrì di Sandro Veronesi ha vinto il Premio Strega, quanto sono importanti riconoscimenti di questo tipo?
Anzitutto Sandro lo ha vinto per la seconda volta, e in vita. Questo non era mai accaduto. Non era neppure mai accaduto che una casa editrice così giovane vincesse il premio Strega. I Premi sono importanti: iscrivono l’autore e il libro in un albo d’oro, e moltiplicano l’interesse, aprono altre strade: ora Il Colibrì sarà un film di Francesca Archibugi.

La nave di Teseo è indissolubilmente legata al nome di Umberto Eco: quale eredità culturale ci ha lasciato?
Libertà, curiosità, rigore, passione, studio, gioia di leggere, far leggere e scoprire. Sono valori di riferimento per noi e per tutti alla Nave.

Elisabetta Sgarbi
Fonte: Ufficio stampa
Elisabetta Sgarbi

Su quale autore o autrice scommetterebbe oggi?
Katharina Volkmer, autrice di Un cazzo ebreo. È una autrice irriverente e consapevole.

Che cosa le piace leggere?
Poesia. E i bugiardini dei farmaci.

Ideata e da lei diretta, ci può fare un bilancio della Milanesiana e darci qualche anticipazione sull’edizione 2021?
Viaggerà molto. Sarà in presenza oltre che online. Sarà fedele a se stessa, cioè si tradirà.

Ho letto che si fa chiamare Betty Wrong, è vero?
È vero che la mia casa di produzione cinematografica e musicale si chiama Betty Wrong. È il titolo di una canzone di David Bowie con i Tin Machine. Fu Morgan a suggerirmi questo nome. Ma soprattutto è una traduzione libera di Elisabetta (Betty) Wrong (Sgarbi, Sbagliata). Sbagliata perché è una via traversa rispetto alla mia vita editoriale. Ma le vie traverse a volte riservano belle sorprese.

Con la Betty Wrong Edizioni Musicali ha prodotto Bianca Luce Nera: ci racconta della sua esperienza sanremese con gli Extraliscio?
Extraliscio è stata una grande rivelazione a Sanremo. Venivano da uno stato di limitata conoscenza rispetto al grande pubblico, sono arrivati su quel palco come dei leoni. Terzi classificati per la critica, terzi per l’orchestra, dodicesimi su ventisei nella classifica generale. Direi molto bene.

Che musica le piace ascoltare?
Naturalmente È bello perdersi, il nuovo, doppio, album di Extraliscio. Ma anche La voce del padrone di Battiato, che compie ora quaranta anni ed è uscito rimixato da Pino Pischetola: un capolavoro immortale.

Elisabetta Sgarbi Extraliscio
Fonte: Ufficio stampa
Elisabetta Sgarbi con gli Extraliscio