Dopo il brano Libera e se mi va, scritto per lei da Vasco Rossi, Denise Faro ha presentato il suo nuovo singolo Cambio di Rotta 2.0 aprendo tutti gli ultimi concerti del Blasco ed è stata emozione pura.
Con noi Denise Faro ha parlato di quest’esperienza fantastica e unica di aver aperto tutte le sette serate a San Siro di Vasco e poi Bari, accompagnata dalla sua band tutta al femminile. Ci ha raccontato il primo incontro con il mito del rock italiano e di come le abbia regalato Libera e se mi va, ma anche di Riccardo Cocciante e del suo prossimo tour in Messico.
Il tuo nuovo singolo, Cambio di Rotta 2.0, che cosa lo ha ispirato e di cosa parla?
Cambio di Rotta 2.0 l’ho scritto dopo aver ritrovato un vecchio diario di scuola che mi ha ispirato una sensazione e un’emozione passata. Cambio di Rotta 2.0 parla in effetti della sensazione di non sentirsi a proprio agio e dello sforzo di assomigliare agli altri pur di essere accettati. Rileggendo il mio vecchio diario, ho voluto trascrivere in musica le sensazioni di allora, per quanto il singolo si chiami “2.0” perché nella canzone parlo anche del mio essere diventata adulta, ossia di quella fase della vita in cui mi sono detta: ‘Basta, mi sono stufata di camminare in senso orario e di scrivere solo perché gli altri lo fanno, voglio essere libera di viaggiare a testa in giù, voglio essere libere di essere me stessa’.
A giugno hai aperto i concerti di Vasco Rossi, come è andata?
È stato bellissimo, mi sono divertita moltissimo. Spesso mi dicevo: ‘Non ci sto capendo niente ma è tutto bello’. Sono quelle esperienze che vorresti non finissero mai. È stato stupendo essere a San Siro, su un palco enorme. A dir la verità mi era già capitato nel 2019. Ma adesso ho vissuto anche tutta la parte tecnica che sta dietro la realizzazione di questi grandi concerti, perché ho aperto tutte le serate di Vasco. Io ho portato sul palco una band di sole donne e tutti ci hanno trattato benissimo, ci davano consigli, gli stessi musicisti di Vasco ci venivano a salutare. Si è proprio creata un’atmosfera familiare che era da tanto che non provavo. In più, il pubblico è diventato sempre più numeroso man mano che passavano i giorni e la freddezza iniziale, dove solo alcuni cantavano le mie canzoni, si è trasformata in grande calore. Si sono creati gruppi di fan che mi aspettavano e si è creata una bella relazione con il pubblico che naturalmente era quello di Vasco Rossi. Una sera ho fatto un autografo sul braccio di una bimba, lei era emozionatissima ma io più di lei.
Vasco Rossi ti ha mai dato qualche consiglio?
Lui mi ha detto una cosa che secondo me è sacrosanta ed è stato un semplice: ‘Divertiti, goditela il più possibile’. Secondo me, oltre a qualche consiglio tecnico, è la cosa più importante. Ogni sera salivo sul palco e mi dicevo che qualsiasi cosa sarebbe accaduta, mi sarei divertita. Ad esempio una volta pioveva tantissimo, era una situazione scomoda, ma è stata forse una delle serate più divertenti. Sono uscita dal gazebo verso il pubblico, mi sono bagnata completamente e ci siamo divertiti davvero tutti.
Vasco ha scritto per te una canzone, Libera e se mi va, come è nata questa collaborazione?
In realtà è stata un regalo da parte di Vasco. Io non ne sapevo nulla, finché un giorno è arrivato e mi ha detto: ‘Ho scritto una canzone per te’. Ero all’oscuro di ogni cosa e quando me l’ha detto, la sensazione è stata bellissima. È vero che quando non siamo in ambito lavorativo, per me lui è un grande amico, quindi non necessariamente la rockstar, però rimane sempre una grande rockstar. Così quando me l’ha proposta, è stata una grandissima sensazione. E ho anche pensato: ‘Speriamo di essere in grado”, perché è un grande onore cantare una sua canzone e non è facile. Me l’ha fatta sentire cantata da lui ed era già perfetta così, quindi era una sfida interpretarla, ma è stato bellissimo. Sono stati 15 giorni intensissimi. Il primo giorno siamo andati in studio insieme, perché voleva raccontarmela e farmela sentire bene e da lì non ne siamo più usciti. Vasco mi ha regalato la canzone, poi ha deciso di produrla e alla fine di fatto è diventato il mio coach e poi ha ha deciso di farla uscire l’8 marzo. È stato fantastico, perché abbiamo fatto questa cosa insieme e credo sia stata la prima volt anche per lui e quindi forse un’esperienza unica al mondo.
Te lo ricordi il primo incontro con Vasco?
Sì certo. La vita è proprio strana. Da piccola ho partecipato alla trasmissione I raccomandati dove ho cantato una canzone di Vasco. Quindi c’è questo trascorso, ma io non ero una sua fan sfegatata, preferivo la musica pop. Poi un giorno, mentre vivevo a Los Angeles, mi hanno invitato a un evento dove c’era Vasco, ma mai avrei pensato di conoscerlo personalmente. Invece, a Los Angeles tutto è possibile, l’ho incontrato, mi sono presentata. Lui mi ha chiesto da dove venivo e chi ero e da lì è nata un’amicizia. Tutte le volte che ci incontravamo agli eventi, ci salutavamo e man mano siamo diventati amici.
Non solo Vasco, tu hai lavorato con altri grandi artisti, penso a Riccardo Cocciante
Riccardo è stato il primo grande artista che ho conosciuto bene, perché ho condiviso con lui un’esperienza. Con lui ho lavorato in Giulietta e Romeo e dopo quell’avventura ho capito che tutto è possibile. È stata una prova davvero difficile, intanto perché è un’opera e le canzoni sono molto complicate, difficili da capire e da cantare. E poi lui è molto esigente. Nella vita privata è tanto timido ma durante le prove diventa davvero impegnativo, ci faceva fare cose molto complicate. Io interpretavo Giulietta e Cocciante voleva che entrassi nella sua mentalità. Mi faceva fare dei training, cantando al buio vicino a Romeo. Erano esercizi che davvero mi stremavano ma alla fine ho imparato tantissimo.
Sei stata anche la protagonista di High School Musical, come è stata questa esperienza?
Lì mi sono proprio divertita. High School Musical è stato un grande spettacolo, dove cantavo, ballavo e recitavo. Ma ovviamente l’atmosfera era completamente diversa da Giulietta e Romeo, sia per la storia che per il pubblico. All’opera di Cocciante assisteva un pubblico adulto mentre High School Musical venivano a vederlo i bambini. Ricordo che in uno dei primi spettacoli mentre cantavamo Se provi a volare, i bambini piano piano hanno cominciato a cantarla con noi ed è stato sensazionale. Ricordo che poi mi sono messa a piangere, perché l’energia che ti danno i bambini è davvero particolare, unica.
In autunno sarai in Messico
Tornerò in Messico a fine agosto per promozione e tra ottobre e novembre sarà in tour. In più a fine ottobre uscirà il mio nuovo album, per cui sarò proprio molto impegnata.
Visto che hai già lavorato con grandissimi della musica, c’è qualcun altro con cui ti piacerebbe cantare?
Ce ne sono tanti. In Italia ci sono un sacco di artiste donne con cui mi piacerebbe collaborare. Per esempio ho recentemente conosciuto Noemi e mi è sembrata una persona stupenda, in più ha una voce bellissima. Fare un duetto con lei sarebbe meraviglioso. Anche Giorgia, che è il mio idolo da piccola. Ma il mio sogno sarebbe Pink, di lei sono una super fan.
C’è una canzone che non smetteresti mai di ascoltare?
Io vado a periodi. Ci sono canzoni che ascolto all’infinito per mesi, poi però mi stanco perché le ho sentite troppo e smetto di ascoltarle. C’è però forse un brano di Vasco, Vivere, ascolterei sempre.