Il 16 settembre durante la trasmissione Lo Sportello di Forum, la giornalista Barbara Palombelli presenta il caso della puntata, un litigio tra moglie e marito. Recita così: “Come sapete, negli ultimi sette giorni ci sono stati sette delitti, sette donne uccise presumibilmente da sette uomini. A volte è lecito domandarsi se questi uomini erano completamente fuori di testa oppure c’è stato un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo farcela per forza perché in questa sede, in un tribunale, dobbiamo esaminare tutte le ipotesi”.
Lo confesso ieri sera non ero riuscita a vedere il video incriminato, per cui stamani, dopo aver trovato il mio Direct intasato di segnalazioni da parte di amiche e colleghe l’ho recuperato, rimanendo sconcertata. Pensavo che le persone indignate avessero esagerato, o che magari le parole della giornalista Mediaset fossero state fraintese, ed invece quelle parole erano avvero state dette, e, direi con l’aggravante che a pronunciarle fosse una donna, per giunta molto intelligente ed istruita. Sono convinta della buona fede di quest’ultima, non mi è mai nemmeno passato per l’anticamera del cervello che quelle esternazioni fossero frutto di una misoginia intrinseca, però la sottolineatura di certe presunte ipotesi che, in qualche modo, andrebbero a scagionare gli omicidi fanno accapponare la pelle.
Sette donne, solo in questa settimana, non potranno tornare all’affetto dei propri cari, non potranno più vedere un tramonto, correre sulla spiaggia, baciare i propri figli, o, semplicemente, vivere la loro vita, perché la loro esistenza è stata brutalmente spezzata per mano di uomini che le consideravano alla stregua di una loro proprietà, e non si può, e nemmeno si deve, andare a cercare una qualche giustificazione o spiegazione per un atto del genere, non ci si può chiedere durante un programma tv “se questi uomini erano completamente fuori di testa oppure c’è stato un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte” perché la risposta non sarà mai “interessante” ai fini della storia.
Quando una donna muore ammazzata per mano di chi diceva di amarla non esistono i perché ed i per come, esistono solo i fatti, esiste solo la dura e triste realtà, quella di una vita interrotta per sempre. La domanda corretta da farsi non è quella di cercare un’esegesi sulla morte, ma è quella di chiedersi perché gli uomini continuino ad uccidere e ad uscire dopo pochi anni dal delitto, la domanda che tutti si dovrebbero fare è perché uno stalker ripetutamente segnalato non possa essere fermato prima che commetta un delitto, è perché le donne vengano invitate a non denunciare abusi, è perché nel 2021 si cerchi di spezzare una lancia a favore di chi uccide, e non si cerchi di tutelare maggiormente le vittime e i loro familiari. Ed esiste un’unica interpretazione corretta di fronte ad un femminicidio: quando la smetterete di dire che è colpa nostra?