Zaha Hadid, la donna che ha cambiato il mondo con l’architettura

Morta a soli 65 anni, ha sfidato le critiche e ha lasciato un'impronta eterna sul mondo

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Non la spaventavano le imprese, non aveva paura di sperimentare, di provare, di rompere gli schemi. Lo ha fatto nel suo mestiere e lo ha ribadito come donna, arrivando là, dove nessuna prima di lei era riuscita. E così, con l’architettura, Zaha Hadid ha cambiato il mondo.

La sua storia è fatta di sogni, di linee e contrasti, di materiali diversi, di opere che sembrano sfidare ogni legge, ma che in realtà esistono, le possiamo guardare, osservare e ammirare in un virtuale viaggio intorno al mondo. Quel mondo in cui lei ha lasciato un’impronta del suo modo di vedere le cose.
Da Milano a Roma, passando per Londra, Cina, Emirati Arabi, Spagna, Stati Uniti, con i suoi edifici, con le sue architetture, ha segnato tantissimi luoghi. E il suo segno è, ancora oggi, vivido più che mai.

Zaha Hadid, vita e traguardi

Se n’è andata troppo presto Zaha Hadid. A soli 65 anni, per un arresto cardiaco mentre era ricoverata a Miami. Se ne è andata ma continua a vivere nelle strutture che ha realizzato in giro per il mondo, trasformando l’immaginato in realtà.

Nata a Baghdad nell’ottobre del 1950, è morta a marzo 2016. Irachena, poi naturalizzata britannica, la sua architettura può essere definita decostruttivista. Nel corso della sua vita ha progettato, ha insegnato, ma ha anche sognato. Trasformando quello che immaginava in realtà.

Nata in una famiglia benestante, si è laureata in matematica all’Università Americana di Beirut. Poi il trasferimento a Londra dove ha proseguito gli studi all’Architectural Association. Qui alcuni incontri importanti per la sua carriera che l’hanno portata a lavorare a Rotterdam nello studio Office for Metropolitan Architecture (OMA). Alla progettazione ha affiancato l’insegnamento, formando studenti nelle migliori università di tutto il mondo come la Harvard Graduate School of Design. Negli anni Ottanta, inoltre, ha aperto un suo studio a Londra.

E, nonostante le sue opere non siano state esenti da critiche, i suoi successi hanno saputo far tacere ogni perplessità. Non tutto ciò che ha progettato è stato realizzato, ma questo non toglie nulla alla sua genialità. Tanto che nel 2004 ottiene quello che viene considerato il Nobel per l’Architettura: il premio Pritzker. È la prima architetta a ricevere il prestigioso riconoscimento.

Tra i riconoscimenti anche il Premio Stirling, che le viene consegnato per due anni consecutivi nel 2010 e nel 2011. Le opere a cui fa riferimento sono il MAXXI, museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma, e la Evelyn Grace Academy, una scuola di Londra. Inoltre, nel 2002 è stata nominata Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico e nel 2012 Dama di Commenda dell’Ordine dell’Impero Britannico. Infine, nel 2016, è stata insignita della Royal Gold Medal dal Royal Institute of British Architects.

Gli edifici, ma non solo: viaggio nell’arte di Zaha Hadid

Su una cartina del mondo le opere realizzate da Zaha Hadid si possono trovare quasi in ogni luogo. Tanti suoi progetti si sono trasformati in realtà: oltre a quelli citati si possono ricordare la Vitra Fire Station che si trova a Weil am Rhein in Germania, realizzata tra il 1991 e il 1993. Le stazioni della funicolare a Innsbruk in Austria, il centro culturale progettato a Baku in Azerbaigian e il ponte dello sceicco Zayed ad Abu Dhabi. E come dimenticare, poi, le residenze Hadid nell’area City Life di Milano.

Ma Zaha Hadid non si è limitata alle imponenti opere di architettura, lavorando anche agli interni e al design. Come non citare, quindi, il Moon System un divano che ha pensato per B&B Italia o la capsule collection di scarpe realizzata per Lacoste.

La vita privata dell’archistar

Architetta e star: Zaha Hadid fa parte di quel nutrito gruppo di progettisti, la cui fama riesce a uscire dall’ambito strettamente professionale arrivando anche a chi, di architettura e tecnicismi, se ne intende poco. E fa parte di quelle donne che sono state capaci di lasciare un’impronta indelebile sul mondo.

Ha formato intere generazioni, ha lasciato il segno, ha sfidato le critiche e le leggi della natura, rendendo reale l’immaginato. Ed era una donna in un mondo di uomini, che è riuscita a trovare un suo spazio.

Il mondo Zaha Hadid lo ha cambiato: con i suoi progetti, con il suo essere donna, con il suo sapersi fare spazio in un ambito difficile come l’architettura.

Della sua vita privata si sa pochissimo, solo che non si è mai sposata e non ha avuto figli, ma a parlare per lei ci pensa l’enorme eredità artistica che ci ha lasciato.