Shiloh che voleva essere John. E che può essere tutto ciò che desidera

Su Shiloh Jolie-Pitt si è concentrata fin da subito l'attenzione mediatica, non solo perché figlia della ex coppia più glamour di Hollywood ma anche perché è una gender variant

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Redazione

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Se c’è una cosa che Shiloh Jolie-Pitt ha già imparato dalla vita, nonostante la sua giovane età, è che niente e nessuno potrà mai determinare la sua vera essenza. Perché lei, la figlia della ormai ex coppia più glamour di Hollywood, può essere e diventare tutto ciò che desidera, ora e sempre.

Una consapevolezza, questa, che spesso si raggiunge solo con la saggezza, ma che Shiloh ha potuto fare sua grazie al supporto costante di mamma e papà. Sono stati loro a invitarla a crescere senza dare ascolto a stereotipi e pregiudizi, ai giudizi della gente che parla soprattutto per paura e per poca conoscenza.

Mamma Angelina e papà Brad l’hanno invitata a esplorarsi, a comprendersi, a essere esattamente ciò che in quel momento voleva essere. E così ha fatto.

Chi è Shiloh Jolie-Pitt

Nata nel 2006 in Namibia, su Shiloh Jolie-Pitt si è concentrata fin da subito tutta l’attenzione mediatica del mondo. È la figlia biologica di Brad Pitt e Angelina Jolie, ed è bellissima. Ha un viso angelico, i capelli biondi del padre e le labbra carnose come quelle della madre. Da entrambi ha ereditato gli occhi color cielo.

I riflettori si sono accesi su di lei dalla nascita, del resto è la figlia di due divi di Hollywood. Ma è qualcos’altro, successivamente, a catturare l’attenzione dei media quando lei, ancora piccolissima, decide di farsi chiamare John, mostrandosi al mondo con abiti e look maschili.

Non si tratta di un capriccio, né tanto meno di un gioco infantile. Per la piccola di casa Jolie Pitt è una scelta che mamma e papà appoggiano e sostengono. Sono i primi a invitare la loro bambina a scegliere di essere chi vuole, con estrema libertà, nonostante le critiche, i giudizi e le continue domande.

Il coraggio di essere se stessi

Mentre il mondo cerca a tutti i costi di darle per forza una definizione, la piccola Jolie-Pitt va avanti per la sua strada. È una gender variant, perché ha dei comportamenti che non corrispondono al suo genere biologico. Ma i genitori la lasciano libera di sperimentare, di conoscersi, di capire.

Così ecco che Shiloh, che voleva essere John, all’età di 15 anni inizia a mostrarsi perfettamente a suo agio all’interno di abiti femminili, nel sesso in cui è nata. Nuove domande si sono aggiunte a quelle vecchie, soprattutto probabilmente anche queste senza risposta. Ma poco importa perché nessuno ha il diritto di forzare Shiloh a trovare una definizione su quello che è. Su quello che sente., quella forse arriverà col tempo, solo se lei vorrà.

Fortunata questa figlia, che ha potuto contare su mamma Angelina e papà Brad che, nonostante la separazione e le divergenze, hanno trovato il modo appoggiare Shiloh e dimostrare quanto sono orgogliosi di ogni sua scelta.